Capitolo 3

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Mi voltai lentamente a quelle parole, incrociando lo sguardo nocciola di una ragazza abbastanza alta e dal seno prosperoso a dir poco; la squadrai lentamente da capo a piedi, trattenendo una risatina derisoria ed allo stesso tempo nervosa.
Volevo darle ciò che si meritava per aver svegliato il leone, ma dovevo tenere un profilo basso.
Le sorrisi allegramente, poggiando i gomiti sul tavolo -Si da il caso che il mio sedere sia tanto grosso quanto il tuo, tesoro mio~- ridacchiai sommessamente, mentre alcune ciocche castane mi cadevano ad incorniciare il viso.
Aveva lunghi capelli neri e occhi tendenti al castano; mi scrutava con rabbia repressa, ma cercava di non darlo a vedere.
Era un vero peccato che me ne fossi resa conto.
-Chi ti da il permesso di rivolgerti a me in questo modo?!- mi sputò acidamente.
-Sai- cominciai, facendomi seria -Ne ho parlato con me stessa, ed abbiamo deciso che ci sta bene così- ghignai malignamente, facendole un'occhiolino fugace -Non posso mica trattare una sguattera come se fosse la padrona?-
Avevo forse esagerato?
Sgranò gli occhi, come se le fosse strana una risposta del genere; ridusse gli occhi a due fessure, facendomi sorridere ampiamente.
Spencer Mijdrecht non esagera mai, perché lei non ha limiti.
Ridacchiai, notando i suoi pugni chiusi e le nocche bianche dalla tanta forza che ci stava mettendo.
-La bambolina si sarà mica arrabbiata?- sussurrai lievemente, sporgendo il labbruccio.
Quanto amavo infierire.
Forse ero sadica, magari anche cattiva in certi casi, ma quella era la mia natura, e non potevo di certo contrastarla.
Sentivo gli occhi impauriti di Hanna sulla mia schiena; starà di sicuro implorando il mio silenzio.
Aveva forse paura che avrebbero aggredito anche lei?
Lo avrei impedito; se ti metti contro Spencer, ti confronti solo con Spencer.
Altrimenti finisce male.
Dondolai le gambe sotto il tavolo, continuando a sorridere e senza staccare i miei occhi dal suo viso.
Quanto avrei voluto cambiarle i connotati.
Magari anche solo qualche colpetto e lasciarla tramortita; mi andava bene anche così.
Ma non potevo.
Mantieni la calma, Spencer.
Non strafare, non esagerare e continua a sorridere.
-Alza immediatamente quel- non le diedi il tempo di finire la frase.
-Altrimenti cosa? Chiami papino?- alzai un sopracciglio, mettendomi in piedi e mostrandomi in tutta la mia...altezza? -Anzi no, scommetto che chiami il fidanzatino per mandarmi via, oppure il tuo gruppetto di oche canterine. Ma non farmi ridere ragazzina, credi di aver vissuto la tua vita, quando non sai nemmeno cosa significa farlo.-
Scossi la testa, mordendomi il labbro inferiore; mi stavo letteralmente maledicendo mentalmente, questo perché forse avevo superato il limite

Autocontrollo! Devi controllarti.

Saresti?

Hai presente quella cosa che ti da consigli e ti aiuta? Sai, molte la chiamano coscienza.

Wow, non pensavo di averne una...
Io, una coscienza?
Magari sei solo una porzione della mia contorta mente.

O magari non sai cos'è una coscienza.

O magari faresti meglio a sparire e non farti più vedere.

-Sei appena arrivata e credi già di essere la padrona indiscussa?- squittì divertita, prima di sfiorare una ciocca dei miei lunghi capelli.

Nessuno deve toccare i miei capelli.

Sorrisi ampiamente, mostrando la dentatura lucida e le fossette sulle guance; non ero più intenzionata a trattenermi.
-Io? Oh no.- scossi la testa con fare dispiaciuto- sai, vista l'enormità del tuo sedere, non vorrei rischiare di vederti poco spazio per sedere-le lasciai un sorriso che di sincero e puro aveva ben poco; mi scostai dalla panca, inchinandomi leggermente e sorridendole- Il vostro trono, Vostra Imbottitura Reale-
Sogghignai quando sussultò; non ero stupida ed essendo una ragazza mi risultava facile capire dove madre natura aveva fatto bene il suo lavoro e dove era l'imbottitura a migliorare la situazione -Oh! Ho per caso rivelato il tuo segreto?- mostrai il classico labbruccio, divertendomi non poco -Come sono addolorata-
Mi voltai in tutta tranquillità, rimettendomi seduta dove ero in precedenza.
Non avrebbe vinto. Nessuno deve vincere se la sfidante sono io.
Da lontano intravidi una folta e ben curata chioma castana che subito riconobbi -Oh... Non lui- sussurrai tra me e me.
-Amore della mia vita~- si avvicinò al tavolo, sedendosi accanto a me.
-Ciao, motivo della mia terapia- gli scoccai un'occhiataccia, facendo per spostarmi.
-Rimani a pranzo con me?- sorrise sornione, cercando di scoccarmi un bacio sulla guancia, che evitai prontamente.
-Lei non pranzerà con noi, Jamie. Se ne stava andando.- gracchiò la mora, analizzandomi da capo a piedi.
Sorrisi dolcemente, prendendo il polso di Hanna e facendole segno di mettersi accanto a me -Veramente volevo pranzare con James- lo guardai con occhi da cerbiatto impaurito -Sempre se non disturbo-
-Non disturbi principessa- riuscì a poggiare le labbra sulla mia guancia, al che trattenni un verso sorpreso e continuai a sorridere, senza spostare gli occhi dalla ragazza.
Eccome se mi sarei divertita.

Angolo Oscuro
Salve~
Mi scuso per la lunga assenza 😰 è che tra un impegno e l'altro ho avuto pochissimo tempo libero
Capitemi, non credo di essere l'unico autore costretto a sospendere le storie
In ogni caso, mi scuso per il pessimo capitolo in anticipo, aggiornerò appena posso (sto cercando di aggiornare tutte le storie che ho in corso)
Non passeranno mesi, tranquilli
Inoltre ho dei problemi con Wattpad che non mi fa arrivare le notifiche dei commenti o altre varie
L'ho notato oggi accedendo all'e-mail
In ogni caso~
Un saluto ed alla prossima~
29- Giugno-2016

Ps. Aggiornerò quando questo capitolo raggiungerà almeno le 10 stelline (indipendentemente da quanto tempo sia passato da questa pubblicazione)
Anche perché vorrei vedere se fra i lettori c'è una certa approvazione

Stronzette al CollegeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora