Capitolo 13

26 2 0
                                    

Erano passati due mesi da quando mi chiese se volevo essere la sua ragazza, e con questi due mesi volò anche il tempo che potevo passare con il mio Christian.

Ormai era finita la scuola e non sapevamo più come vederci, allora ebbi un'idea: farlo venire a casa di mattina, dato che i miei genitori lavoravano, io stavo sempre da sola.. almeno lui mi faceva compagnia, e in un certo senso mi proteggeva.

Per fortuna avevamo risolto una piccola questione che generai io.

"Io sto con te solo per dimenticare l'animatore, capisci?" dissi spudoratamente senza pensarci su due volte.

"Allora mi stai usando? Allora non provi nulla per me? Dimmelo, Marika. Dimmelo cazzo. Ma guardami negli occhi mentre lo dici." le sue parole mi colpirono come degli aghi.

Io me ne andai, ma poi chiarimmo e dissi io che lo amavo. Era vero. È vero che lo amo.

Non so perché mi uscirono quelle parole: all'inizio della nostra storia, quello che dissi era vero, infatti cercavo in lui un modo per distrarmi dalla storia con l'animatore, ma poi me ne innamorai follemente (non so se dire purtroppo o per fortuna) e iniziai a dimenticare l'animatore.

Ormai ci mancava un mese prima di partire. Speravo di non rincontrare l'animatore, speravo di non litigare con Christian, dato che lui non sapeva che io andavo nel vecchio villaggio.

Ogni mattina era la stessa storia: mi svegliavo, facevo colazione e aspettavo Christian che venisse a casa, solo per poter passare un po' di tempo insieme.

Giocavamo alla playstation, ci mettevamo sul divano e ci guardavamo un bel film magari oppure facevamo la lotto coi cuscini o lui mi faceva il solletico.

Era tutto programmato.. sempre. La mia vita era un programma scritto.

"Tesoro devo dirti una cosa." dissi io sottovoce mentre stavamo sdraiati sul letto.

"Dimmi piccola." e mi accarezzò la guancia.

"Beh, io.. sai che devo partire.. e i miei hanno scelto come posto quello dell'anno scorso. Sai che ti amo e che non ti tradire mai con l'animatore.. l'animatore è acqua passata. Mi spiace solo che per quindici giorni ci sentiremo poco e starò lontana da te."

Calò il silenzio nella camera.. si sentivano solo i respiri, i nostri respiri.

Per un'attimo smise di respirare, e sapevo che era arrabbiato.

Era finita.

Finita per noi.

"Promettimi che ti comporterai bene, promettimi che mi penserai sempre, promettimi che quando tornerai passeremo una giornata insieme, promettimi che se lui ci sarà di non degnarlo nemmeno di uno sguardo, promettimelo Marika."

"Si Christian, te lo prometto."

"Bene piccola.. ora dammi un bacio."

Mi allungo per dargli un bacio e lui mi prende in braccio.

Mi sentivo una principessa in quel momento, ero felice... ridevo e non sono una che ride spesso ma soprattutto facilmente.

Mi faceva star bene.

Il mio Christian.

Il mio cuoricino.

La persona con cui ho passato i migliori momenti della mia vita.

Passò un'altra ora tra giochi e solletico e poi se ne andò.

La mia casa era vuota... così enorme e vuota. Mi sentivo sola, abbandonata e inespiegabilmente sollevata perché tra me e Christian non fosse finita per una sciocchezza.

Era solo geloso, ma pensavo che si fidasse almeno un po' di me.

Tra meno di tre settimane sarei partita, e sarei stata fuori per altre due.

Dovevo passare più tempo con Christian e meno tempo a pensare e a stare da sola.

I miei ebbero anche una bella soddisfazione: avevo preso un bel dieci all'esame di terza media.

Finalmente potevo rilassarmi.

Ho sempre avuto timore della cattedra e dei professori e per questo motivo ero molto insicura.

Io e Christian facemmo l'esame lo stesso giorno, io di mattina e lui di pomeriggio.

Vennero gli amici di Christian a vedermi, e una delle sorprese più belle fu mia madre.

Mia madre mi venne ad assistere e ne fui felice, pensavo di non farcela ma poi vedendola mi caricai tantissimo e spaccai tutto. Andai una bomba.

Anche se dopo scoppiai a piangere.

Era tutta la tensione che scaricai nel pianto. La mia professoressa di italiano era orgogliosa di me.

Ero felice, e per una volta anche fiera di me stessa.

Ce l'avevo fatta. Io, Marika Ferrillo, ce l'avevo fatta.

Una soddisfazione, la mia grande soddisfazione.

Dopo questo pensiero rimosso dalla testa, quello che mi preoccupava di più era il liceo. Come potevo sopportare tutto senza il mio Christian?

Non sarei sopravvissuta.. pensavo.

Le tre settimane pre-partenza passarono velocemente, senza che noi ce ne accorgessimo.

Era il momento di salutarlo. Cazzo, già mi mancava.

"Amore ci vediamo subito quando torno."

"ovvio che dobbiamo vederci piccola. Ora devo fare una cosa per non farmi dimenticare."

"Dai Christian, chi ti dimentica ahaha." risi.

"Ti conviene non ridere, piccola." fece quel sorriso provocante.. quello che significa "ti sbatto vicino al muro e ti rimango qualche segnetto".

Sbattei le palpebre e mi ritrovai sul letto e lui sopra di me.

Mi baciava il collo ed io gemevo... tantissimo. Mi baciava dall'incavo dell'orecchio fino sopra il seno dove lui mi fece un succhiotto, a linea di reggiseno.

Il succhiotto me lo fece sulla vena, sulla vena del cuore.

La sua eccitazione premeva sui miei fianchi, gemevo al suo tocco. Era inebriante.

"Tesoro mio, non hai ancora visto nulla e per questo già ti ecciti?" rise.

" Tesoro, qui l'unico che si sta eccitando sei tu. Guarda" e io gli indicai i pantaloni e feci un'occhiolino.

" Non dire che non ti piace quello che ti sto facendo perché non ci credo e poi so che ti piace da morire quando mi fai quest'effetto."

Aveva ragione, mi piaceva da morire quello che stava facendo ma soprattutto quando gli facevo quell'effetto.

"Amore, io devo andare. Mi mancherai un casino e fai la brava. Mi fido di te."

"A-amore.. ti amo" solo queste parole uscirono dalla mia bocca e poi mi gettai tra le sue braccia piangendo.

Equilibrio.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora