Revenge.

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Justin

Sto tornando a casa e intanto rispondo alla chiamata di Chaz.
-Ehi- porto gli auricolari alle orecchie.
-Com'è andata?-chiede.
-Bene dai, mi ha lasciato accompagnarla a casa e poi mi ha dato il suo numero-sorrido soddisfatto-Non immagini quanto la ragazzina sia ingenua. Sembra una bambina-rido pensando alla sua faccia buffa quando si offende.
-Meglio per te no? Sarà più facile conquistarla-
- Vero, e grazie a lei so dove si nasconde quel bastardo di suo padre. Molto furbo, ha una villa che si trova in una specie bosco in culo ai lupi-infatti è la cosa che sa fare meglio è nascondersi.
-Sei riuscito a vederla?-
-No, la ragazza ha voluto che la lasciassi a qualche metro di distanza. Povera- scuoto la testa ridacchiando. È da anni che la ritiene rinchiusa lì dentro. Alla festa se ne stava da sola in un angolino, se non fosse per Kylie non sarebbe mai venuta. Ammetto che quella stronzetta per la prima volta nella sua vita ha fatto qualcosa di buono, beh a parte soddisfare le mie esigenze sessuali.
-Non voleva essere vista da nessuno-
-Bene, tu dove sei?-
-Sto arrivando, cinque minuti e sono lì-
-Ok- e con questo chiudo la chiamata.

Finalmente mi vendicherò di quel figlio di puttana, gli farò passare l'inferno come quello che ha fatto passare a me uccidendo la mia famiglia e rubandoci tutti i nostri possedimenti. E l'unica strada che mi porterà a lui è la sua adorata figlioletta.
Quando la vedo il cuore si riempie di odio. I suoi occhi sono come quelli del padre, l'istinto omicida mi dice di farla fuori e basta. Voglio fargli assaggiare tutto il dolore che ho provato. Voglio fargli capire cosa si prova a perdere un membro della tua famiglia. Ma come si dice "La vedetta è un piatto che si gusta freddo" è tutto quello che devo fare e sotterrare per un periodo di tempo tutto quell'odio, mi vendicherò piano piano. Prima parto da quella sfigata di sua figlia e poi lui.
Devo imparare a controllarmi se voglio raggiungere il mio traguardo. È da anni che sto pianificando questo piano e l'ingrediente più importante è stato e lo è tutt'ora: la pazienza.

Apro la porta di casa e trovo tutti i ragazzi in salotto. Appena entro tutti smettono di parlare. Diciamo che sono io quello che comanda anche se c'è mio zio che ogni tanto ci da dei consigli. Non è proprio mio zio, in verità è dei mie due fratellastri quelli che adesso si ritrovano sotto terra. Ogni volta che ci penso mi cade il mondo addosso. Erano solo dei bambini innocenti, il mondo li aveva appena dato il benvenuto. Ma lo stronzo ha ucciso anche loro senza pietà. Vi starete chiedendo perché non ha ucciso me? Semplicemente quel fatidico giorno non ero con loro. Sa della mia esistenza ma non sa chi sono è questo un punto in più per me.

-Ce l'hai fatta fratello!-esclama Ryan dandomi il cinque. Mi butto sul divano e mi tiro i capelli.
-Già- strofino la faccia con le mani-Il piano sta procedendo come si bene e deve continuare con questo andamento-
-È tutto questo grazie a me-interviene Kylie.
Lei per tutto il tempo si è finta amica di quella bambina. Era il piano A, doveva intrufolarsi a casa loro per cercare qualcosa che servisse a incastrare il figlio di puttana ma purtroppo fallì. Allora siamo passati al piano B, che è appunto questo che stiamo mettendo in atto.
-Brava-batto le mani-Almeno mi hai dimostrato che servi qualcosa-
-Ehi scusami se la stronzetta non mi ha mai invitato a casa sua. Il vecchio non lascia che nessuno venga lì-
-Si si tutte scuse-agito la mano-Comunque non gioire tanto, non hai fatto chissà che cosa-alzo le mani al cielo.
Mette una gamba sopra l'altra e incrocia le braccia linciandomi con gli occhi. Ma a me non mi porta.
-È comunque nemmeno la tua parte da ragazzo innamorato è così complicata. La ragazza è la regina delle ingenue crede sempre a tutto-alza gli occhi al cielo-Passeranno due giorni e sarai già la ragione della sua inutile vita-arriccia il labbro.
-Si questo l'ho notato, e comunque è tutto merito del mio fascino-mi vanto alzando il colletto della giacca in pelle.
Sono un vero latin lover, mai una ragazza mi ha detto di no, che sia facile o meno.
-Però-parla Michael-Non è niente male la ragazza, è molto sexy. Sei fortunato amico. Potevi anche incontrare uno sgorbio.
Adesso che ci penso ha ragione, la ragazza è gnocca.
-Questo vuol dire che mi divertirò molto durante il piano- sorrido malizioso. Potrò scoparla tutte le volte che voglio se si rivelerà abbastanza brava forse portò considerare l'idea di risparmiarla.
-Oddio mi fate schifo-dice Kylie alzandosi dalla poltrona di fronte a me.
-Perché dovrebbe farti schifo il tuo lavoro?-ridacchio. Amo punzecchiarla.
Farfuglia 'Stronzo' mentre sta uscendo. Ah le donne, rinfacciamo a loro la verità e poi ti insultano.
-Ah proposito stronzetto-mi rivolgo a Michael-Mi spieghi per quale cazzo di motivo ti sei messo a fare tutte quelle domande a lei se sapevi già le risposte? Per poco non rovinavi tutto e la colpa è soltanto di quella fogna che ti ritrovi al posto della bocca-mi ha fatto veramente incazzare.
-Woh woh amico calma-alza le mani-cercavo di fare solo conversazione.
-Quella non era una conversazione coglione, sembrava un interrogatorio. Anzi lo era. Chissà cosa avrà pensato.- appoggio la schiena alla poltrona.
-Va beh si è risolto tutto no?-
Gli lancio un'occhiataccia. 
-Ormai è passato-dice Zac, ovvero mio zio-Non dobbiamo perdere tempo in queste merdate, soprattutto te Justin. Per avvicinarti a lei dovrai nascondere alcune parti della tua personalità, quelle che sono contro il piano. Quindi mettili da parte e rispecchia il più possibile il suo ragazzo ideale. La cosa più importante è la fiducia, se la otterrai avrai tutte le carte in regola-spiega.
-Non preoccuparti, so quello che faccio-alzo gli occhi al cielo. So più di chiunque altro cosa fare, l'ho ideato io il piano.
-Lo spero-sospira.
-OK ragazzi, io vado a farmi una doccia poi devo riposarmi per domani-mi alzo e sto per uscire.
-Justin- mi chiama Zac. E lo vedo alzarsi e venire da me. Si guarda dietro e mi porta vicino alle scale.
-Che c'è?-chiedo.

As Long As You Love Me(Justin Bieber)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora