Capitolo 7

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  'Oh Gesù Cristo, ho conosciuto l'essere umano più insopportabile dell'intero universo!'

Louis, ancora furioso, irrompe nel loro appartamento, cercando subito Niall con gli occhi.

È sul divano, le gambe stese e un braccio sul retro del divano, pacchetti di patatine ovunque, bottiglie vuote di birra ai piedi, con dei pantaloni da ginnastica e una canottiera da basket alza lo sguardo dal portatile, la tv che strombazza una qualche partita di calcio che sta guardicchiando.

'Addirittura?'

'Oh, anche PEGGIO,' esclama Louis, levandosi le scarpe con un calcio e strappandosi il maglione di dosso. 'Non sapevo che esistessero davvero persone così. Cioè – non riesco a credere che siamo della stessa specie. Non riesco a credere che siamo fatti della stessa materia – c'avrà un chip da qualche parte, quello lì non è un essere umano, Niall, no, quello è un mostro robotico senza il benché minimo senso del pudore o sentimenti di alcun tipo!' Ha il fiato corto per la sua prorompente filippica, e guarda rabbiosamente  l'amico, i pantaloni abbottonati per metà. 

Le sopracciglia di Niall schizzano in alto, indugiando prima di portarsi una bottiglia di birra alle labbra mentre Louis entra come una furia in camera sua.

'Sul serio? A me è sempre sembrato uno a posto.'

'A posto?? A POSTO??! Niall, hai un qualche cervello in quella testolina bionda piena di liquore?? Hai il senso del giudizio così appannato perché sei nato con la camicia??' sputa Louis, deponendo per un attimo il tentativo di infilarsi in una canottiera troppo grande (che potrebbe anche essere di Niall, non se lo ricorda).

Il resto della birra finisce in un sorso solo. 'Nah, non penso. So giudicare abbastanza bene. Sto morendo di fame – mangiamo presto?'

Ma Louis lo ignora, la faccia arrossata con tutta la furia di mille soli.

'Niall, io gli do fuoco! Lo faccio! Sul serio, non sono nemmeno sicuro di come riuscirò a esistere con attorno questo coglione, pallone gonfiato, pezzo di-'

'Ehi, ehi,' lo interrompe Niall, alzando le mani in quello che Louis immagina debba rappresentare un gesto rassicurante. 'Non può essere così male come dici. Sei stato via solo qualche ora!'

'Qualche ora di troppo, lascia stare!'

'cos'è successo? Cos'ha detto?'

'Cos'ha detto? COS'HA DETTO?? Ha detto tutto! Ha parlato di se stesso, ha parlato delle sue conquiste, ha parlato dei suoi soldi e dei suoi-'

'Ha parlato così tanto?' Niall sbatte le palpebre, alzandosi e avvicinandosi a Louis (che al momento è seduto al tavolo a pugni stretti). 'Mi era sempre sembrato tanto taciturno.'

'Scherzi? Stai cercando di nuovo di fare il simpatico? No, non sta zitto manco per il cazzo. Strepita e strepita e strepita come un maledettissimo... barboncino riccioluto,'  conclude con trionfo rabbioso, e già che si trova esprime la sua frustrazione folgorando Niall e picchiando sul tavolo.

'Zayn? Zayn Malik. Zayn Malik strepita come un barboncino,' riconferma, chinandosi sul tavolo di fronte a Louis, a braccia conserte.

Louis sussulta. 'Chi – cosa – Zayn? No. No! Dio, Niall, no, non Zayn Malik, cazzo! Lui è a posto, sembra un bravo ragazzo. No, Harry Styles! E, oddio' – Louis si porta una mano alla bocca – 'non riesco nemmeno a pronunciare il suo nome. Mi sento male solo a sentire il suono.'

'Oh, Harry?' dice Niall, sorpreso. Lo guarda per un momento prima di farsi sfuggire una risatina, i tratti accesi dal divertimento. 'Già, avevo immaginato sarebbe venuto. Ti sta antipatico?'

  Louis lo fissa. 'Mi prendi per il culo?'

Niall gli fa un gran sorriso. 'Ma a tutti piace Harry Styles,' lo prende in giro, e sprofonda nella sedia opposta a lui.

'Sì, beh, allora hanno tutti un disturbo della personalità. Niall,' dice, gli occhi sgranati dall'angoscia mentre si tocca il petto, 'Penso sinceramente che sia malvagio. Ha seriamente qualcosa che non va. È crudele, senza cuore, freddo-'

'Queste non sono parole che ho mai sentito usare per descrivere Harry Styles,' lo interrompe, con le sopracciglia inarcate. 'Sicuro che parli del tipo giusto?'

'Oh, ne sono sicuro. Harry, 'Harold', Styles, no? Non sta bene, ciccio. Quando parlava era come se stesse leggendo le battute da un copione. Diceva quello che tutti volevano che dicesse senza credere a una sola parola. Si atteggiava ad anima della festa, come se tutti lo volessero-'

'Probabilmente è vero però, bro.'

'Non mi importa se è vero. Che poi se è vero – se è vero – mi rifiuto di credere che sia vero –, in che razza di mondo viviamo?!' Louis è conscio di stare quasi strillando, ma non gli importa, con le guance arrossate e i capelli che gli si afflosciano quando sbatte i pugni sul tavolo.

Niall ride sommessamente della sua indignazione. 'Beh, particolare lo è di sicuro. Cioè, io non ci ho mai avuto problemi – mi ha sempre fatto divertire un sacco. Ma c'è qualcosa che non mi convince.'

'Per essere gentili,' mormora Louis cupamente prima di scoppiare in una risata senza allegria. 'Sono serissimo. Potrei veramente staccargli la testa se lo rivedo.' 

'E calmati!' Niall ride, sporgendosi sul tavolo per dargli una pacca sulla schiena. 'Non devi rivederlo se non vuoi! Andrà tutto bene!'

'Vero. Questo è vero. È una cosa vera, ed è una cosa confortante.'

Niall annuisce e si alza prontamente in piedi. 'Sono morto di fame. Vuoi un po' di torta?' chiede, avviandosi verso il frigo.

'Nah, fai pure,' dice distrattamente, portandosi una mano sulla guancia accaldata. 

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