Capitolo 8

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Louis arriva alla festa con quarantacinque minuti di ritardo, con il suo costume nuovo di zecca - e piuttosto sexy, se vogliamo parlarne- sotto i jeans, e la polo bianca di Niall arraffata all'ultimo minuto. (Che dire? Qualche bel vestito quel ragazzo ce l'ha. Sono pochi e rari, ma esistono.) È nel posto giusto - ha fatto il nome di Harry alla reception e sembravano sapere di cosa stesse parlando - e dentro è un'assoluta meraviglia, anche se non conosce un'anima.

La piscina è al chiuso, circondata da finestre cristalline di vetro che si inarcano puntando al cielo. I muri sono infiniti e color panna, la piscina è vasta e luccicante, e delle bellissime piante rampicanti con fiori di colori sgargianti dipingono gli angoli della stanza, profumando l'aria che sa di cloro.

Puzza di dissolutezza e opulenza.

Certo, è delizioso. Ma è anche uno spreco, e Louis si sente schifosamente fuori luogo con le sue TOMS e i suoi occhi critici.

Ragazze e ragazzi nei loro costumi migliori, in mano bicchieri di cocktail, tumbler di rum, e calici di champagne, strillano e stridono schizzandosi in piscina, fanno Vine coi loro iPhone e posano per qualche foto su Instagram.

Louis vorrebbe dargli fuoco, solo un pochino. E accidenti, si incendierebbero subito con tutto quel liquore sparso in giro.

Vicino alla piscina c'è una fontana, probabilmente costruita da dei giganti, da cui sgorga quella che sembra essere acqua rosa pastello. Cosa che - perché, cazzo? E, ti pareva, anche lì dentro si trovano delle persone. Spruzzano e sputacchiano risate scampanellanti e, ubriachi, sui tacchi, cercano di mantenersi in equilibrio sul bordo e... sembra se la stiano bevendo, l'acqua rosa. D'accordo. Vabbè.

'Se quella è una fontana di champagne, io bhe,' borbotta sotto voce.

Ma la scena non fa che peggiorare.

Perché proprio quando sta per prendere in considerazione di andarsene via (ci sono camerieri che passano con caviale spalmato sui cracker, e c'è un'intera stanza per chi vuole fumare sigari e guardare partite di calcio - ma che cazzo, dai), Louis individua Harry Styles.

Con un cazzo di falco sul braccio.

Sì, Harry Styles ha un cazzo di falco sul braccio. Con tanto di manica protettiva. Come se non bastasse, si è infilato un completo rosa e un papillon di raso grigio. A una festa in piscina.

Ma che cazzo?

'Louis!' esclama improvvisamente una voce da dietro, e oh, sia lode agli dei, è Liam, con un costumino nero (begli addominali, Liam, dieci punti a Grifondoro) con in mano un bicchiere di champagne. Zayn al suo fianco in camicia bianca arrotolata fino ai gomiti e pantaloni marrone chiaro, fedora al suo posto. 'Eccoti qui! Che bello che ce l'hai fatta!'

'Perché pensi sempre che non verrò?' chiede Louis, stringendo la sua mano e poi quella di Zayn.

Liam scuote le spalle. 'Forse perché personalmente non sono sicuro che andrei a tutte queste strane adunate invitato da persone strane che a malapena conosco.'

'mah. Mi piacciono le persone strane e mi piacciono ancora di più le strane adunate,' sorride, malizioso, e Liam ride in approvazione mentre Zayn fa un sorrisetto. 'Ma adesso cosa sta succedendo esattamente?'

'Che intendi?' chiede, interdetto.

'Beh, arrivo e Harry Styles ha un pennuto sul braccio,' dice, spera con garbo. 'Che mi dite... di quello?' Fa il gentile.

Zayn scoppia a ridere ed è una risata proprio splendida, leggera e compiaciuta, e Louis non può fare a meno di sentirsi un po' orgoglioso di se stesso. Da quel che ha carpito, Zayn ha un carattere stoico e ogni occasione di vedere quel sorriso genuino - che è bellissimo, in tutta franchezza - viene gradita.

'L'ha preso da poco,' dice Liam, sorridendo. 'È così carino. Ti va di accarezzarlo?'

Louis lo fissa.

No ma, ci è o ci fa?

'Nessun altro vede il problema?' continua a fatica, inarcando un sopracciglio incredulo. 'Che è in possesso di un uccello rapace? Sono quasi sicuro che sia illegale.'

'No, no. Guarda, sono buon amico del presidente del PETA, quindi non dovrebbero esserci problemi,' sorride agevolmente. Dritto dritto da una pubblicità di dentifricio.

Louis continua a fissarlo. 'Sei buon amico del presidente?'

'Sì, esatto.'

'Naturalmente.' Il suo tono è monocorde. 'Tutto torna.'

'È un uomo meraviglioso.'

'D'accordo.'

Zayn fa un sorrisetto. 'Liam è amico di chiunque sopra i quaranta.'

'Non è vero!'

'Sì che è vero. Non ci puoi fare niente, amore.' I suoi occhi scivolano verso Louis. 'Ma non preoccuparti per il falco. Mi assicurerò che trovi una casa adeguata.'

Al che Louis sorride e annuisce, sinceramente sorpreso. Zayn non doveva per caso essere una forza terrificante di bellezza e potere? Più che altro sembra un'anima gentile, mite e osservatrice. Oltretutto ha un cervello.

A pensarci bene però, Louis ancora non lo conosce per niente.

Ma non importa, perché al momento ha degli affari ben più urgenti di cui occuparsi.

'Cazzo, sta venendo da questa parte,' sospira Louis, guardando Harry che li ha localizzati e inizia a farsi strada verso di loro, falco al seguito. Una frase che non aveva mai pensato di dire in vita sua.

'Louis Tomlinson,' vibra una voce profonda e roca, e le parole si amalgamo a loro come melassa, appiccicandoglisi sotto le unghie e otturandogli le orecchie. 'Ciao,' saluta sensualmente, trascinandosi la parola con toni melodiosi. Nel frattempo gli occhi piccoli e brillanti del falco scrutano nervosamente nell'anima di Louis.

'Salve,' saluta, antipatico, e dà una rapida occhiata al falco.

'Ragazzi,' Harry fa un cenno del capo a Liam e Zayn, prima di riportare il suo sguardo tagliente su di lui, col suo sorriso falso e tutto denti. 'E come stai questo pomeriggio?'

'Sai una cosa, starei molto meglio se non avessi una specie in via d'estinzione appollaiata sul braccio.'

'Non sono più in estinzione. La sua specie è proprio sulla strada della ripresa.'

'Anche se fosse hai comunque un cazzo di falco addosso.'

'Cleopatrick.'

'Scusa?'

'Si chiama Cleopatrick,' chiarisce, e il suo sorriso è così ampio e goffo, che Louis potrebbe quasi crederlo genuino se non fosse per il vuoto nei suoi occhi.

'Cleopatrick? Fai sul serio?' chiede Louis, impassibile, fissando lui - e Cleopatrick - dritti negli occhi.

'Ha pensato a nomi peggiori,' dice Zayn mitemente con un sorriso perplesso, una mano sulla schiena di Liam.

'Una volta aveva un cactus di nome Clamidia,' spiega Liam, e il sorriso di Harry si allarga, i denti che luccicano sotto i raggi di sole che filtrano attraverso i lucernari.

'È un nome bellissimo,' dice dolcemente, accarezzando la testa di Cleopatrick. I grandi occhi neri dell'animale sbattono per un attimo dalla contentezza, apparentemente avvezzo al tocco umano, e sembra quasi che si stia godendo la carezza.

In ogni caso è una roba che non ci si crede manco per il cazzo, per cui Louis si limita a guardarlo male. 'Resta un nome ridicolo.'

'Sul serio? A me piace molto,' osserva distrattamente, continuando ad accarezzare l'uccello. Che cazzo, gli ci vuole un giorno intero per portare avanti una conversazione? Pronuncia ogni parola con una tale dolorosa lentezza, che Louis potrebbe farsi un paio di giri di corsa verbali attorno a questo idiota. 'L'ha chiamato così una ragazza laggiù.'

'Allora hai acconsentito immediatamente e l'hai chiamato così? Non potevi raccogliere altri suggerimenti?'

Liam ridacchia, e Zayn fa un ghigno.

'Beh. A dire il vero voleva che lo chiamassi Barney. Ma non mi piaceva, quindi l'ho chiamato Cleopatrick. Ma è per merito suo che l'ho pensato. Capito?'

'Quindi sei tu che gli hai dato il nome alla fine.'

'Esatto, Louis Tomlinson.'

Louis decide che odia il modo in cui Harry dice il suo nome: lento, fragoroso, e fluido come un temporale. O come velluto schiacciato. Non è affatto attraente, proprio per nulla. È dannatamente... fastidioso. È un suono fastidioso.

'Allora. Dimmi. Come ti è saltato in mente di comprare quella povera creatura?' chiede poi, interrompendo Liam che stava per iniziare a chiedere dove si trovasse il bagno. Peccato.

Harry, anche lui ignorando Liam (che ora ha messo su un broncio a Zayn), dice solo, riposizionando i suoi freddi occhi verdi su Louis, 'Mi piaceva. È la mia nuova fissa. Ti piacciono gli uccelli?'

'Non mi piacciono gli uccelli. Cagano ovunque, ti volano in testa, non sono tanto carini, e non mi fido dei loro occhi. Molto penetranti.'

Qui le labbra di Harry si contraggono, quasi come a ridere, prima di ricomporsi nel suo largo e snervante sorriso. 'Meglio se stai lontano da Cleopatrick, allora. I suoi occhi sono particolarmente penetranti,' dice con un lento sfarfallio di ciglia. Naturalmente riesce a farla diventare una cosa inquietante.

Louis stringe gli occhi, sentendosi già i muscoli irrigidirsi dall'agitazione. 'Ti assicuro che non avrò problemi a stare lontano da Cleopatrick, soprattutto se ti starà appiccicato tutto il giorno. Adesso, tesoro, vado a cercare un po' di champagne e a fare finta di divertirmi.' E con questo, fa per allontanarsi.

'Ti suggerisco la fontana. I bicchieri sono lì,' dice Harry a voce alta, indicando il tavolo con una torre di bicchieri scintillanti e appena lustrati, che aspettano di essere riempiti.

E già, questa è la conferma - è una fontana di champagne. Come fa a essere anche solo possibile?

'E ti pareva,' canticchia Louis in risposta, non guardandosi indietro.

Gli dispiace di aver lasciato Liam e Zayn - le uniche due persone alla festa che conosce almeno remotamente - ma ha bisogno, assoluto bisogno di stare lontano da Harry Styles prima di uccidere lui e pure il suo uccellino.

Per questo sguscia verso la torre di bicchieri di champagne, ne ruba uno dalla cima, e beve fino a scacciare via l'irritazione.

/

Sono passati un paio d'ore e qualche bicchiere, e Louis ha avuto molte conversazioni riuscite con gli invitati.

Beh. Forse non proprio riuscitissime.

L'ultimo ragazzo con cui ha parlato continuava a menarla con gli yacht di suo padre.

'Ne abbiamo avuti così tanti, manco li conto. I miei fratelli ne hanno fracassati più di una dozzina. Non fa nulla, ovviamente, visto che mio padre è il capo della compagnia. Ci arrivano in continuazione - non abbiamo più spazio ormai.'

Ci sono persone al mondo che veramente trovano questo tipo di conversazioni interessanti?

'Ah, sì,' fa finta di simpatizzare, annuendo e fissando una pianta. 'Mio padre è proprietario del programma spaziale britannico, quindi a casa abbiamo un sacco di vecchi razzi e navi spaziali a prendere polvere.'

'Oh, sul serio?' chiede Ragazzo Ignoto, intrigato.

Ma porca puttana.

'No. Voleva essere una battuta.'

'Oh.'

Segue silenzio imbarazzato.

'Allora... di cosa è proprietario tuo padre?'

E da quel momento in poi Louis smette ufficialmente di partecipare alla conversazione.

Da allora, si è spogliato fino al costume (e sì, ha attirato qualche sguardo quindi forse non è così pallido e fuori forma come pensava) e ha nuotato sontuosamente, mentre di tanto in tanto beccava Liam e Zayn e si faceva due risate. Liam a un certo punto è anche saltato in piscina per un po' a fargli compagnia, ma Zayn non si è nemmeno messo in costume, optando di sedersi sulle panchine di marmo ai bordi, fumando elegantemente sigarette e aggiustandosi il fedora. Il che non lo sorprende minimamente - Zayn non sembra il tipo da perdere tempo a schizzarsi in piscina.

Adesso, Louis è steso da solo sul pavimento fresco della stanza, gli occhi al cielo azzurro e soleggiato che sbircia dal lucernario. Ha i capelli ancora umidi, le dita ancora raggrinzite, ma onestamente non potrebbe fregargliene di meno, rilassato e in pace con il mondo com'è.

Forse dovrebbe mandare un messaggio a Niall.

Proprio quando sta allungando la mano verso i pantaloni un grosso paio di piedi si appropinqua con nonchalance.

E Louis prega, prega con tutto se stesso che non sia chi pensa che sia. La trepidazione già monta nello stomaco, alza lo sguardo.

E, sì.

È lui.

Ha addosso un costumino rosa e nient'altro. E, con suo stupore, è ricoperto di tatuaggi. C'è una 'G' sulla sua spalla destra, una 'A' sulla sinistra, e scritte incomprensibili tratteggiate vicino alle clavicole e giù per il bicipite sinistro. Ci sono anche dei disegnini, come corone e triangoli e diamanti e quello che potrebbe essere lo scarabocchio di un gatto, e sul polso ha un piccolo lucchetto e quello che sembra il segno zodiacale dell'acquario.

Interessante. (Ma anche no.)

'Ma ciao,' romba, guardandolo da sopra il naso. Si addice proprio a questo coglione egocentrico.

'Dov'è Cleopatrick?' chiede Louis con enfasi, rifiutandosi di salutarlo in risposta.

'Zayn me lo sta guardando,' spiega imperturbabile, e gli porge una mano. 'Ti aiuto ad alzarti?'

'Perché pensi che mi voglia alzare?'

'Per parlarmi. Mi sento solo quassù.'

'Scherzi, vero?'

Harry si limita a rispondere con un sorriso, largo e impenitente, la mano ancora tesa. E, ancora una volta, Louis potrebbe quasi berselo come flirt sincero - se non fosse per quei maledetti occhi. Quello sguardo assolutamente snervante che gli inizierà a infestare gli incubi se non fa attenzione.

Comunque sia, gli prende la mano, fosse pure solo perché il sedere inizia a fargli male, e si tira su in fretta. E poi Harry gli bacia la mano.

Gli bacia veramente la mano, le labbra fredde premute sulla sua pelle calda.

'Non siamo in un film Disney. Adesso puoi smetterla,' borbotta in tono caustico, strappandogliela dalla stretta.

'Ehi. Volevo solo essere educato,' ghigna, i ricci che gli finiscono negli occhi pigri.

'Sicuramente.'

Si squadrano, Harry che sorride vittoriosamente, mani dietro la schiena, Louis che lo fissa con sospettosa avversione.

'Perché stai di nuovo cercando di rimorchiarmi?' chiede improvvisamente, la voce dura e le braccia conserte.

'Non è vero. Mai provato! Sto solo cercando di fare due chiacchiere,' fa le fusa, prima di scoccare un'occhiata al suo costume molto invitante. 'Non che mi dispiacerebbe farmi un giro, ovviamente.' È un'affermazione maleducata e umiliante, ma Harry la accompagna alla sua fossetta e alla testa piegata, e Louis capisce come riesca a irretire così tante inconsapevoli vittime.

Purtroppo per lui, Louis è tutto fuorché inconsapevole.

'Sei ripugnante, lo sai? Nessuno dei tuoi trucchetti da bambino funzionerà. Io ce l'ho un'anima, concetto che ti è chiaramente alieno.'

Il sorriso di Harry scivola via giusto un po', e ancora una volta Louis scorge un lampo nei suoi occhi - quel breve, fuggevole attimo di emozione vera che è appunto troppo fugace per essere riconosciuta. E poi, ancora una volta, non c'è più.

'I miei tatuaggi ti intimidiscono?' chiede di colpo, e Louis sussulta perché - cosa? Ma davvero ha usato questa battuta? E completamente fuori dal nulla?

'Vuoi dire, se mi intimidisce un po' di inchiostro che ti hanno fissato nella pelle? O intendi i disegni in sé? Perché nessuna della due cose è in alcun modo intimidatoria, te lo prometto. I gorilla - quelli sì che intimidiscono,' dice Louis, racimolando ogni scampolo di cattiveria in suo possesso e scaraventandola su Harry, scansandosi i capelli dagli occhi e mettendosi le mani sui fianchi.

'E se mi facessi il tatuaggio di un gorilla?'

'Ancora no. Vuoi intimidirmi?'

'Ti piacerebbe?'

'No, porca troia. Sei davvero ottuso.'

'Veramente sono un genio. Un prodigio, perfino. Tutti i tutori me lo dicono.'

'Che cosa carina. Per essere un genio, hai un bel po' di tatuaggi stupidi.'

Il suo sorriso vacilla. 'Non è vero.'

'Sì, amico. È vero.'

E adesso Harry si è vistosamente rabbuiato. 'A me piacciono.'

Louis porta gli occhi al cielo, e ispeziona il piccolo lucchetto dipinto sul suo polso. 'Quello non è male perché è piccolo. Odio i tatuaggi, comunque. Oh, e quello che dice? Una scritta, sembra. Ti sei fatto il nome della fidanzata?' dice in tono paternalistico, picchiettando con le dita il suo orologio tempestato di diamanti e le parole scritte sotto in grassetto.

Harry subito gli strappa via la mano, movimenti spasmodici e occhi brucianti di un'intensità che Louis non aveva mai incontrato prima, sconvolgendolo sinceramente. I suoi occhi, scintillanti di un verde scuro che non si presta né a cerimonie né a finzioni, sprofondano dentro di lui, e, cazzo. Per la prima volta, si sente come se stesse guardando una persona vera e non un manichino.

Si sente come se stesse guardando Harry Styles.

'Non toccare il mio orologio,' si limita a dire, e persino la sua voce ha perso quel suo musicale scherno, bassa e monotona.

'Perché? Hai dei diamanti veri incastonati dentro da bravo bambino viziato? Non vuoi rovinarli?' insiste, cedendo lui stesso alla rabbia.

Per un secondo, Louis si chiede se Harry gli darà un pugno, e nelle sue vene comincia a pompare fuoco, la collera carica e pronta a scoppiare.

Ma poi scompare.

Il cipiglio, l'espressione corrucciata, la realtà - scompare tutto, rimpiazzato da un altro sorriso affascinante e uno sguardo da cartonato.

'Certo che sono diamanti veri,' dice Harry, la voce ormai come prima. 'Non ho mai compreso l'esistenza di quelli falsi. Mi piace che le cose siano vere,' dice, e non è ironico?

'Forse c'entrano qualcosa i soldi,' dice asciuttamente. 'Perché, sai, non tutti sono nati con estrema e immeritata ricchezza?'

Un altro scintillio gli attraversa il volto per il più breve dei secondi, presto sostituito da un grande sorriso. 'Sarà. Ma i soldi non sono mai stati un problema per me.'

Louis lo fissa.

Ci sono un migliaio di risposte stronze che gli potrebbe dare. Ci sono un migliaio di smacchi che potrebbe lanciare a questo ragazzo.

E invece, sbatte le palpebre, e si accontenta di un, 'Io me ne vado lì,' e si allontana.

/

Circa mezz'ora dopo, Harry lo ritrova, non appena Liam e Zayn se ne vanno a riempire i loro bicchieri, lasciandolo solo.

'Sembri dolorosamente sobrio. Sicuro di aver bevuto abbastanza?' chiede, marciando verso di lui, e ha indosso una grande t-shirt bianca sul suo costume rosa, sandali grandi e peculiari ai piedi.

'Sei tornato. Non hai una festa da seguire?' borbotta, stringendo le labbra e guardando ovunque tranne che alla seccatura accanto a lui.

'La sto seguendo. Sto parlando con il mio ospite preferito,' fa un sorrisetto, e manda il suo sguardo più falsamente intenso a Louis. Sembra più annoiato che attratto, probabilmente sta scegliendo mentalmente i vestiti per il giorno dopo o sta provando a decidere la prossima droga.

'Flirti con qualunque cosa? Tipo, perfino con Cleopatrick?'

'Soprattutto con Cleopatrick. Ed è con un amico, comunque, prima che tu me lo chieda. Mi prendo cura di lui, non pensare che sia un cattivo padre.'

'Vedremo se è vero. Adesso, aria. Ho bisogno di un po' di Louis Time e si sta facendo buio - mi sa che è ora che passi al completo serale.'

Il sorriso di Harry si allarga. 'Come facevi a sapere del mio completo serale? Ne hai portato uno anche tu?'

'Non essere ottuso.'

'Posso prestarti qualcosa di mio, se ti va.'

'Ancora ottuso.'

'Puoi aiutare a spogliarmi,' dice in un tono basso, e mentre da parte sua probabilmente quella è una tentazione, Louis per poco non sputa tutto lo champagne che ha bevuto quel giorno.

'Santo dio!' esclama, voltandosi a fronteggiarlo direttamente. 'Ora, non mi fraintendere, capisco perfettamente cosa significhi essere attraente' - Harry alza le sopracciglia - 'ma pensi sinceramente che le persone ti desiderino fino a questo punto? Pensi sinceramente che dire queste cose importi? Che valga la pena dirle ad alta voce? Perché dici un sacco di stronzate e sembri una vera testa di cazzo.'

Immediatamente, il cipiglio torna. Harry lo fissa, negli occhi uno sguardo truce e lampeggiante, e Louis scorge lo scintillio dell'orologio di diamante e dei vari anelli che gli costellano le dita quando serra i pugni.

'Posso riempirti il bicchiere,' taglia corto all'improvviso, e non è un'effettiva domanda, muso duro e irremovibile.

'No grazie, posso riempirmelo da solo,' dice in tono incolore, adeguandosi all'occhiataccia di Harry.

Senza battere ciglio, Harry se ne va.

Vittoria.

/

Il resto della festa Louis lo passa con Liam e Zayn.

Si amalgamano alla folla, Liam che chiacchiera educatamente mentre Zayn e Louis sfottono i ragazzini ubriachi fradici che incespicano di qua e di là e le ragazze carine senza cervello.

'Andavo a scuola con lui,' ridacchia leggermente Zayn, indicando un ragazzo completamente immerso nella fontana senza pantaloni che beve sorsate del liquido rosa scintillante. 'Puzzava di colla.'

'Ce l'ha la faccia di uno che puzza di colla,' riflette Louis, e fa tintinnare il suo bicchiere con quello di Zayn. 'Brindiamo ai profumi freschi!'

Quello sorride, prendendo un sorso del suo champagne, prima di poggiare a terra il bicchiere vicino ai piedi e tirare fuori una sottile scatola dorata per poi aprirla. Offre una sigaretta a Louis, che la rifiuta.

'Dovresti venire regolarmente,' borbotta, con le labbra attorno alla sigaretta mentre fa partire l'accendino.

Louis osserva la fiamma che attornia la punta, e le labbra perfette di Zayn che si increspano sul bordo posteriore, inspirando reverente. 'Potrei ammazzare il tuo amico.'

Zayn espira il fumo attraverso un sorriso. 'Non se ti uccide prima lui.'

'Vero,' ride.

'Ma dico sul serio. Dovresti venire domani.'

'Se è un invito, allora ci sarò. Porto il mio compagno di stanza.'

'E chi sarebbe?'

'Niall Horan. È un irlandese-'

'Lo conosco. Bravo ragazzo. Bell'entusiasmo.'

'Entusiasmo è un eufemismo,' dice portando gli occhi al cielo. 'È simpatico, però. Piacerà agli altri.'

Zayn annuisce, riportandosi la sigaretta alle labbra. 'Anche tu sei simpatico,' ammette, guardandolo con quegli occhi occhi penetranti nascosti dalle ciglia. Questo ragazzo è indubbiamente stupendo.

'Davvero?' chiede, sorpreso di un complimento così schietto - considerato il mittente.

'Già. Mi piace che non hai paletti. Dici quello che ti pare, a chiunque. È bello,' biascica, e Louis sorride.

'È così che ogni tanto finisco nei guai.'

'Ci penso io a guardarti le spalle,' gli promette, e gli poggia una mano gentile su una spalla offrendogli il più piccolo e sincero dei sorrisi.

'Grazie, amico,' risponde Louis, commosso.

Zayn si limita ad annuire prima di farsi un altro tiro di sigaretta. 'E poi a Liam piaci tanto.'

'Io cosa?' chiede di botto Liam, essendo riuscito finalmente a sbarazzarsi del perfetto idiota con cui era rimasto impelagato nei convenevoli.

'Ti piace il nostro Louis, no?' chiede Zayn, sorridendo ampiamente, con un braccio attorno alle sue spalle.

Louis non può fare a meno di ammirare la coppia mentre Liam si accoccola a fianco dell'altro; Zayn non sorride così per nessun altro. Almeno da quel che ha potuto vedere.

'Io amo Louis,' afferma, guardandolo con gioia. 'È uno spasso.'

'Visto, te l'avevo detto,' fa un sorrisetto, e Louis alza nuovamente il bicchiere.

'A noi!' canta, alzando lo champagne in alto.

'A noi!' gli fanno eco in risposta, e la dolcezza fredda e elettrizzante dello champagne spumeggia e gli scivola giù per la gola con una delicatezza che fino ad allora non sapeva di adorare così tanto.

/

La sera si protrae nella notte, e le luci sono fioche, la musica aumenta di volume, e gli ospiti sono più incasinati e vivaci.

Occasionalmente, Louis scorge Harry.

Si è completamente sbarazzato del falco ormai, probabilmente per via del rumore assordante e perché ha appena iniziato a inciampare un po' nei suoi stessi piedi.

Tuttavia, a dispetto dell'apparente ubriacatura, è il padrone di casa ideale. Si pavoneggia e posa e ride ai momenti giusti e incoraggia tutti a provare le ostriche e schiocca le dita ogni volta che c'è un bicchiere vuoto e sfiora le punte dei gomiti dei suoi ospiti mentre ride alle loro battute e sorride guardandoli negli occhi.

È uno spara cazzate, ecco cos'è.

E la gente lo segue. Sembra il direttore di un circo, i suoi sottoposti lo circondano e saltano nei cerchi al suo comando. La sala vibra di risate e di scrosci d'acqua, e nel frattempo Harry Styles è al centro di tutto, che si mette in posa per i flash, che urla esultante piroettando come una ballerina chiassosa, ubriaca e spericolata in cima al mondo.

Ma come fanno gli altri a non vederlo? Com'è che nessuno si accorge della superficialità, del falso candore infantile, delle mani fredde e della sua insopportabile capacità di passare dalla vacuità a sorrisi smaglianti in una manciata di millisecondi?

Come fa nessuno a vedere quello che vede lui?

Gli fa salire la rabbia, una rabbia quasi cieca, e più frustrazione di quanta ne sappia gestire.

'Lo odio sul serio,' urla apertamente a Liam (grazie a tutto l'alcol) quando la musica si leva attorno a loro, e voci da ogni direzione strillano e ridono.

Liam ride, imperturbato. 'Harry è complesso, questo sì. Ma è difficile non farsi piacere una persona così affascinante!' gli grida di rimando, prima di essere risucchiato dall'abbraccio di Zayn e di buttarsi di nuovo nella mischia. Niall non mentiva. È vero che Liam è un po' adrenalina-dipendente. Alla luce del giorno è tutto sensibilità e frasi ricercate; di notte, fa casino, ride, pompando pugni in alto e volteggiando con Zayn attraverso una foschia sconfinata di liquore.

Louis continua a guardare in cagnesco Harry dall'altra parte della stanza mentre quello si atteggia davanti a un gruppetto con dei fiori che aveva raccolto dalle piante lì attorno intrecciati ai ricci, sorridendo e ridendo e agitando le braccia in maniera esagerata. Rimane così per un po', al centro dell'attenzione, prima di allontanarsi furtivamente, solo.

Si ferma vicino a una finestra, raccoglie un paio di bicchieri qualunque, e li alza alla luce, fissandoli con un'espressione impassibile in volto, facendoli ruotare nella sua presa.

Probabilmente è strafatto di brutto.

I raggi del chiaro di luna vengono intrappolati dal suo viso, illuminando la sua pelle pallida, le labbra cremisi, e i petali delicati dei boccioli infilati nei capelli. E nonostante la festa gli vortichi tutta attorno (e sì, è una festa coi controcazzi, questo glielo deve riconoscere) sembra rintanato nel suo piccolo mondo, il viso impietrito e muto, che scruta il bicchiere e i prismi che crea su di lui. Ma poi i suoi occhi si chiudono e la sua testa si piega, le braccia gli cadono ai fianchi in molle sconfitta, e nella sua foschia di ebbrezza, Louis si ritrova a camminare verso Harry, la curiosità e l'agitazione che gli fanno ribollire il sangue.

Vuole chiedergli perché è così.

Vuole chiedere perché fa battute carine e dice cose deliziose senza crederne nessuna, e perché sembra sincero solo quando è turbato.

Perché è così velenosamente affascinante ed errante, e assolutamente sterile di alcuna effettiva sostanza o verità.

Perché, adesso, tra una folla di persone disponibili e cumuli di edonismo, se ne sta lì da solo, a testa bassa, congelato sul posto.

Poi tutt'a un tratto, senza avviso o transizione, Harry torna in vita, balzando sulla fontana, braccia tese e testa gettata indietro al cielo.

'NON SONO GIOVANE ABBASTANZA PER SAPERE TUTTO!' urla, con la sua voce profonda e roca che si riverbera contro i muri.

C'è una stasi di rumori momentanea mentre tutte le teste si voltano verso di lui, e Louis rimane lì impalato a sbattere le ciglia, incapace di togliere gli occhi di dosso alla figura rigida di Harry, allargata come crocifissa con la fontana di champagne che gli sputa sulle membra, gli occhi spalancati e ciechi e pieni di stelle del cielo.

È un'immagine che quasi tormenta, e Louis non respira.

Poi, come un orologio, si scatena un'ondata di risate divertite, e un paio di sporadici tentativi di applauso mentre la festa ricomincia.

Come?

'Oh, Harold!' sente ridere una ragazza, come se questo fosse un comportamento così da lui, e Louis non può fare a meno di lanciarle un'occhiataccia fulminante.

Harry poi salta giù, un sorriso folle in faccia, e subito viene schiacciato da una calca di braccia scintillanti e bocche che si aprono in risate ed esclamazioni. Presto si ritrova perso nella mischia, un'altra testa in un mare di caos, lasciando Louis confuso, con il cervello che gli ronza con fervore.

/

L'ultima volta che Louis vede Harry quella notte, se ne sta uscendo dall'edificio in mezzo a un manipolo di ragazzi e ragazze sciatti, sbronzi, urlanti, che a malapena lo reggono in piedi. I suoi occhi vuoti sono dilatati, la sua pelle luccica di sudore, i ricci appiccati alla fronte, e il papillon è lì appeso, sfatto e dimenticato.

Che spettacolo atroce.

E Louis pensa, proprio mentre raccoglie le sue cose, con l'alcol e il sonno che gli tirano le membra (e la promessa di torta all'appartamento):

Sì, starò decisamente il più lontano possibile da quello lì.


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