RISPOSTE

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-Quindi state dicendo che dovrei aiutarvi eh?- disse il nano rivolgendomi un sorriso sbilenco. Io distolsi lo sguardo, avrei fatto brutta figura ridendo davanti a quello sguardo scaltro e a quel cappello a punta.

Eravamo seduti intorno ad un tavolo rotondo di legno. Io, Mason, il Maestro e...sì...anche il gatto. Aveva due occhi color ambra e un pelo nero e liscio (inutile dirvi che era l'ennesima cosa inquietante che vedevo da quando ero in quel posto). La casa era piccola con due sole stanze, in quella dove eravamo noi c'erano un cucinino, un materasso e tanti scaffali pieni di calze penzolanti, come a Natale.

-Allora Maestro...-disse Mason tamburellando le dita sul tavolo-dove ci consigli di andare?

-Adesso basta!- esclamai- Adesso voi due mi spiegate cosa ci faccio qui e dove pensi che sia tuo padre e perchè avete preso me per compiere la missione e come fate a conoscere mio fratello e...

-Un bel caratterino la ragazza- disse il Maestro ridendo- E va bene, Mason, non credi che dovremmo qualche spiegazione a Claire? Voglio dire, è piombata qui senza saperne il perchè- a quel punto guardammo entrambi Mason con sguardo severo.

-D'accordo, d'accordo!- sbottò- Quindi- si guardò intorno come se non sapesse da dove cominciare- noi adesso siamo dal Maestro dentro il mio diario, e... sì, Claire, non ridere!- disse soffocando una risata -Allora, questo diario è molto speciale per me e risale a quando avevo circa otto anni. Maestro in realtà non esiste, è solo frutto della mia immaginazione, come tutto in questo posto, del resto.

Mi aspettavo un'altra delle reazioni improvvise del Maestro a sentrirsi dire "tu in realtà non esisti" ma lui, invece, approvò annuendo, come se sapesse già tutto.

-Queste invece- indicò la sua cicatrice a forma di chiave- sono dei...come dire...timbri?

-In realtà sono marchi- precisò il Maestro.

-Sì, giusto, quindi, questi marchi sono il segno della nostra presenza nei libri e cambiano a secondo il libro che attraversi. Questo è un diario segreto, per aprirlo ci vuole una chiave- e fece di nuovo segno verso la scottatura.

-Già, se entrassi nel mio di diario ci vorrebbe più che una semplice chiave - ridacchiò il nano- ad ogni modo, abbiamo scelto te perchè sappiamo che la tua famiglia ha stretti contatti con quella di Mason e ovviamente perchè tu LEGGI!- e si fece raggiante, gli occhi scintillarono e balzò sulla sedia improvvisando un balletto. Tutti scoppiammo a ridere (sì, perfino il gatto) ma mi fermai quasi subito perchè sentendo nominare la mia famiglia mi intristii. Sgranai gli occhi e tutti si fermarono.

-Claire, che c'è?- chiese Mason preoccupato.

-La mia famiglia...non ho pensato nemmeno per un secondo a loro...come ho potuto? É stato come se li avessi cancellati dalla mia mente, come se fossi stata parte di questo posto tanto da abituarmi a non ricordarla nemmeno- mi salirono le lacrime agli occhi e mi sentii un nodo in gola.

-Claire, no, non fare così...ti prego- disse Mason dispiaciuto, fece per avvicinarsi ma io scacciai le lacrime dagli occhi e mi ricomposi in meno di un secondo.

-Claire non preoccuparti, la tua famiglia sta benissimo e...ho fatto in modo che non si accorgessero della tua...beh si...della tua assenza- disse il Maestro. Lo guardammo stupiti.

-Vuoi dire che tu sapevi tutto?- disse Mason sconvolto.

-Andiamo ragazzo! Ho il compito di proteggerti! É ovvio che sapevo già tutto di tuo padre! E quando siete venuti ho immaginato chi fosse Claire.

Ero molto incredula riguardo alla protezione che quel nano potesse offrirci ma mi fidai perchè era come se mi sentissi a casa. Il Maestro ritornò a sedersi sulla sedia con i piedi che penzolavano a qualche centimetro da terra.

Inside the book (interrotta)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora