11.

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Ciao coglione.

È uno dei pochi capitoli che non mi soddisfa, ma è solo di passaggio tranquilli, ne ho preparato circa 28, sono scritti a caso e li devo approfondire, però la mia storia sarà davvero lunga e avrà tantissimi colpi di scena, dovete solo avere pazienza perché.. ho le idee ma non so come svilupparle. Spero vi piaccia lo stesso, anche se è corto.
Buona lettura!🚀



Qualche ora dopo eravamo in camera mia, era circa l'una e Thomas sarebbe arrivato da un momento all'altro. Si sentiva una tensione assurda in stanza, per il semplice fatto che avevamo la consapevolezza di non sapere che cosa dirgli. La cosa che mi preoccupava di più, sinceramente, era la sua reazione, perché non volevo che iniziasse a starci male. Così provai a interrompere i miei pensieri, cercando di togliermi l'ansia che si sviluppava in ogni strana parte del mio corpo.

《Ed ora cosa cazzo gli diciamo a Thomas?》
Chiesi quasi urlando. Ero terrorizzata. In fondo io ci tenevo a lui.. Facevo fatica ad accettarlo pure io, ma gli volevo bene. E non avrei accettato di perderlo per poter stare bene con Dylan.

《Senti Allison non lo so, ma se ti vuole bene lo accetterà. Poi una volta voleva bene pure a me...》A quella frase gli si spezzò la voce e sentivo che da un momento all'altro avrebbe iniziato a piangere, cosa che agli occhi degli altri sembrava una cosa impossibile. Eppure anche ai più forti capita di sentirsi inutili. Mi resi conto di aver esagerato.. Di averlo fatto sentire una merda.

《Hey hey hey, tranquillo. Ci sono io con te, risolveremo tutto stasera dai, non preoccuparti.》Gli dissi prendendo tra le mani la sua faccia e portandola verso il mio viso, provando a tranquillizzarlo. Il terrore si diffondeva nei suoi occhi, o forse era solo nostalgia.

《Non l'ho mai detto neanche a me stesso perché mi convincevo del contrario.. Mi sento così idiota a realizzarlo. Ma ho un bisogno enorme di abbracciare il mio migliore amico Allison, davvero, non lo abbraccio da quattro anni ormai, e credo che potrei scoppiare da un momento all-》Ogni parola che usciva dalle sue labbra era spezzata dalle lacrime. Non finì la frase che chiuse gli occhi e mi strinse la mano che era appoggiata alla sua guancia. In quel momento il suo corpo era composto per il 50% di acqua, il resto era solo ansia.

《Ti aiuterò io.》Lo guardai negli occhi, provai a dimostrargli fiducia, a fargli capire che ero lì con lui. Strinse sempre di più la presa sulla mia mano e la portò al suo fianco, facendomi alzare dal terreno e portandomi con le labbra appoggiate alle sue. Era strano come bacio. Non era di sfogo o d'affetto.
Era un bacio di gratitudine, di speranza.. Un bacio come se volesse che io sapessi che ormai mi amava ma faceva ancora fatica a dirlo perché per lui era tutto nuovo, non era abituato alle relazioni lunghe o piene di sentimenti veri. Sentivo la sua angoscia, la sua ansia, la sua frustrazione, che ha tenuto nascosta da quattro anni, uscire dal suo corpo, insieme a quel bacio.

Corsi alla porta, aprii e mi ritrovai tra le braccia di Tom.

《Hey hey, che succede?》 Mi chiese stringendomi di più a se e oscillando con le braccia come se dovessi tranquillizzarmi.
Come glielo spiegavo che avevo paura di perderlo e volevo abbracciarlo per un'ultima volta?

《Ho bisogno di parlarti.》Lo presi e lo portai in bagno.

《Allison...》

《Zitto, ora parlo io.》Lui non obbiettò e mi guardò. Così chiusi la porta.

[...]

Psycho - Dylan O'Brien [Stallison]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora