8.

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Vaffanculo.



Erano le sei di mattina e mi ero appena svegliata dal mio sonno profondo. Volevo uscire a prendere aria e a fumare. Iniziavo veramente a considerare il fatto di fumare troppo, ma infondo era un fatto di nervosismo. Mia madre e gli zii erano ancora dai nonni, e di Dylan non c'era traccia finalmente.

La sera prima io e Naomi decidemmo di non andare a scuola, per riposarci un po. Quindi dopo la sigaretta rientrai subito, prima che sbucasse dal nulla un ragazzo tatuato, pieno di pearcing e che cercasse di sedurmi in tutti i modi possibili per convincermi del fatto che dovessi portarlo a letto.

Tornai in camera e iniziammo a guardare American Horror Story, almeno finché non sarebbe stata ora di andare a lavoro. Tanto per distrarci un po dalla sera prima.

Eravamo a pancia in giù, sdraiate sul mio letto, ormai eravamo quasi alla fine della puntata, quando la bloccai e mi misi a gambe incrociate davanti a Naomi, fissandola, dato che era ancora sdraiata a pancia in giù.

《Posso farti una domanda?》Cambiò espressione, sembrava preoccupata che potessi chiederle qualcosa su Dylan, anche se in un certo senso era così.

《Dimmi tutto.》Chiuse il computer e mi fissò sempre in un modo abbastanza preoccupato.

《Come hai capito di esserti innamorata?》Si girò di lato guardando le sue mani che giocherellavano tra di loro, credevo non sapesse rispondere o che non capiva il perché di questa mia domanda improvvisa.

《Be...》Prese fiato e iniziò il suo discorso infinito. 《Vedi Allison, io non sono mai stata come te, non sono mai riuscita a farmi notare dai ragazzi o anche solo a parlarci con essi, anche da piccole ero gelosa della tua capacità a fare amicizia con ragazzi ed a diventare subito loro amica, quindi tu riuscivi a prenderti molte più possibilità di me ad avere una cotta per qualcuno, ma a me andava bene così, insomma, a me bastava che restavamo insieme, e che nessun fidanzatino romantico ci separasse. A me bastavi tu, e con questa convinzione non mi guardavo intorno per trovare un giorno la mia anima gemella, e sinceramente non m'interessava molto. Però quando tu ritornavi alla tua città, io rimanevo... sola, perché infondo Thomas era l'unico mio amico e lui passava le giornate interamente con Dylan. Quando poi Dylan ebbe le sue prime fidanzate, Thomas rimase solo. Quindi passammo tantissimo tempo insieme.》Fece pausa per riprendere fiato e nascose un sorriso che probabilmente le stava uscendo al ricordo di quei momenti passati insieme.《Insomma, passavamo le giornate e le nottate insieme, solo io e lui. Ricordo che una sera, mi portò al parco, quello vicino il locale, avevamo circa quindici anni,
ci sdraiammo a vedere le stelle. Improvvisamente mi girai verso lui, nello stesso momento in cui lui si girò verso di me. Mi guardò negli occhi, e nei suoi occhi marroni, vedevo il mio riflesso, vedevo me felice. Quella sera capii che era lui che volevo. Quella sera mi ero innamorata di Thomas. E non ho mai perso interesse per lui.》Una lacrima le rigava il viso. Ne era innamorata. Presi e l'abbracciai.

《Grazie.》Dissi stringendola di più a me. 《Grazie di esistere.》

Si fecero presto le cinque del pomeriggio, così ci vestimmo e ci incamminammo per affrontare un'altra straziante serata di lavoro alla discoteca.
Insieme a Thomas iniziammo a pulire e abbellire ogni tavolo. Fortunatamente questa sera Pil stava bene, quindi non dovevo osservare Dylan dalla postazione Dj che si strusciava con belle ragazze per farmi pentire di averlo rifiutato.
Era circa al cinquantesimo bicchiere che stavo pulendo e di Dylan ancora, fortunatamente non c'era traccia. Dopo aver pulito più di cento bicchieri, esausta andai ad aiutare Naomi con le ordinazioni. Puntualmente un uomo sulla cinquantina si girò di scatto e mi rovesciò il suo drink addosso, facendo bagnare tutto il pavimento.

Psycho - Dylan O'Brien [Stallison]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora