you're my only reason

capitolo1

"Alle 17 passa Nancy con la macchina che ti porta all'aeroporto, fatti trovare pronto!" grida dalla cucina Niall intento a preparare la colazione.

Con un miagolio simile ad una gatta in calore mi alzo dal letto spinto da una grande fame e dal forte bisogno di correre in bagno.

A proposito io sono Harry Styles, 21 anni, con una promettente carriera davanti come personal shopper. Non ho la più pallida idea di come sono arrivato a tal punto da scegliere un lavoro così virile; grazie a mia sorella, Gemma, che mi ha sempre intontito sin da bambino con tutte quelle riviste, sfilate e i suoi continui commenti sulle nuove tendenze, ha iniziato ad appassionarmi la moda e sono diventato anche più tosto bravo, ho iniziato ad aiutare mia sorella a scegliere i vestiti per il ballo di fine anno poi sono passato a convincere mia madre ad ampliare il suo guardaroba e smetterla con tutti quei tailleur, per poi arrivare a fare da spalla alla mia migliore amica Nancy, una famosa fotografa di una rivista locale, vestendo i modelli che posavano per lei. Andando avanti nel tempo sono stato assunto a tempo pieno ma non mi appassionava molto e non mi piaceva rimanere bloccato dentro quella stanza così decisi di andarmene e con l'aiuto di Nancy e dei suoi contatti riuscii a diventare un personal shopper più tosto richesto. Ed ora eccomi qui, con troppa voglia di tornare a dormire quando invece devo prepararmi mentalmente e fisicamente per volare a Londra per conoscere il mio nuovo cliente, forse il più importante della mia carriera. Louis Tomlinson, un famoso modello molto ambito per i suoi set pubblicitari di prestigiose marche di intimo maschile.

Non sono molto elettrizzato di viaggiare in aereo soprattutto per il fatto che odio con tutto me stesso qualunque cosa che non tocchi il suolo ma del resto questa è una grossa opportunità per me di farmi un nome in questo campo.

"Non sei felice, cazzo, stai per andare a Londra mentre io rimarrò qui solo come un cane aspettando che l'amore della mia vita torni da quella fottutissima vacanza che sembra non finire più" disse Niall vedendomi entrare in cucina come un zombie.

Niall è il mio migliore amico da una vita e ci siamo trasferiti insieme da Holmes Chapel a Millingar sia per il fatto che volevamo diventare indipendenti sia perché lavorando con Nancy sono stato costretto a trasferirmi e Niall mi ha seguito e qui ha trovato come definisce lui "l'amore della sua vita" la sua ragazza ,Scarlett, una persona davvero dolcissima.

"Niall siamo seri, sto per partire per 4 mesi per lavorare per un tizio che non conosco nemmeno, sarà il solito tipo sfondato di soldi che si porta a letto ogni sera un troia diversa"

"Perché arrivi sempre a conclusioni affrettate? Prendila in positivo, magari è una persona normalissima, simpatica e divertente"

"Ne dubito altamente, non ha mai visto i suoi set fotografici? Si crede il re del mondo"

"Ho visto solo un paio di foto e l'unica cosa che ricordo è che aveva un fisico scolpito. Roba che neanche sei anni di palestra pesante porterebbero ad un simile risultato. I glutei poi... woow"

"NIALL!! Neanche le ragazzine in preda agli ormoni fanno così"

"Harry sembravano fatte col compasso quelle chiappe"

"Niall allora?! La smettiamo con questi commenti inopportuni mio cliente!"

"Che permaloso!"

"Scusa sono nervoso, mi aspetta una bella avventura"

"Eeddai!! su con il morale tesoro andrà tutto bene"

"Lo spero anche io!"

"hai già preparato tutto?" disse Niall mentre si alza da tavola iniziando a sparecchiare.

"Siii mamma"risi alzandomi e aiutando Niall.

"dimenticato niente?" riprese Niall con una smorfia poco convinto della mai affermazione.

"Niente, ho tutto quanto quello che mi serve" risposi fiero con un sorriso furbo.

"Mi mancherai" si fermò Niall guardandomi negli occhi.

Mi addolcii a quel improvvisa affermazione, apri le braccia e lo strinsi forte tanto che lo sollevai, Niall d'istinto allaccio le gambe intorno alla mia vita ed io preso da un momento di euforia iniziai a correre per tutta casa mentre Niall continuava a ridere quando arrivai nel soggiorno mi lanciai con lui sul grosso divano, lo guardai negli occhi mentre lui cercava di placare le risate.

"Mi mancherai anche tu" gli dissi baciandogli le labbra velocemente.