Capitolo 6

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Non sono tesa, di più! e spero che questo non trapeli dal mio viso perchè sono davvero in ansia. Steve, rivelati!

<< Anya datti una calmata, sei tesissima. E si, non lo stai nascondendo bene. >> mi urla Jane all'orecchio allora sfoggio un sorriso riparatore nel tentativo di migliorare la mia posizione ma entrambi i ragazzi mi guardano con aria interrogativa. Abbiamo di fronte due tipologie opposte di ragazzo: il classico biondo perfetto dalla testa ai piedi, ben vestito ed elegante nonostante il luogo in cui ci troviamo; l'altro, grazioso ma decisamente non il mio tipo: capelli medio lunghi e arruffati, niente camicia, ma jeans strappati, maglia larga e un notevole accenno di barba, un tipico look poco curato! Spero vivamente che il bel biondo sia proprio Steve, ma alla fine, che importa? Andrà esattamente così: passarò la serata in compagnia, mi lamenterò con Jane per non avermi trovato l' "anima gemella" in quanto ad aspetto esteriore ( forse anche interiore) e, infine, mi tufferò a capofitto nella missione "PORTIAMO INDIETRO PAUL".

Jane si avvicina lentamente al tavolo, da un bacio sulla guancia al ragazzo biondo e si presenta al ragazzo accanto: << Piacere, Jane! >>

<< Piacere Steve! >>

Nooo. E il premio ragazzo - trasandato va a....me!

<< E tu dovresti essere Anya, giusto? >> mi urla avvicinandosi.

<< Si, piacere di conoscerti. >> gli dico con un'espressione mista a delusione e sorpresa. Jane mi lancia un'occhiataccia, conosco quello sguardo fulminante, dice chiaramente che ho fatto qualcosa di sbagliato.

<< Ricky lei è Anya, Anya lui è Ricky. >>

Ricky e Jane sono perfetti insieme e mano a mano che la serata si svolge diventano sempre più intimi e si staccano mentalmente da me e Steve; hanno già trovato la loro intimità, sono a buon punto mentre noi viviamo un silenzio imbarazzante che perdura da ormai 10 minuti. Questo silenzio è fatto di sguardi che si catturano e si mollano, occhi che girano e scrutano le pareti della stanza alla ricerca di qualcosa di interessante da guardare o di cui parlare, ma niente, non c'è nulla. Odio questo posto, la musica è troppo alta e non è l'ideale per un primo appuntamento, se i due biondini sono a questi livelli d'intimità devo dedurre che siano già alla seconda o terza uscita. Sono davvero così incapace di sostenere una discussione con un ragazzo comune? Sono davvero così arrugginita in tema di approccio con l'altro sesso?

Steve deve aver notato il mio cambiamento d'umore: << Se può consolarti questi posti non piacciono neanche a me. >>

<< Oh. >> mi limito a rispondergli

<< Ti va di uscire a fare due chiacchiere? >>

Annuisco con un movimento del capo e usciamo fuori alla ricerca di un posto più calmo. Jane è così presa da Ricky che non si è nemmeno accorta che ce ne stiamo andando...

Non ho idea di dove siamo, ma per fortuna Steve ha l'aria di uno che sa il fatto suo: percorriamo per un paio di metri il marciapiede, attraversiamo la strada e sotto un lampione c'è, ad attenderci, una panchina verde.

<< Mi spiace per la panchina fredda, ma qui intorno non c'è di meglio. >>

Si toglie la giacca di pelle che indossa e la stende goffamente sulle mie spalle, la tipica scena romantica da film dove lui sorprende lei e la ricopre di calore, con la sola differenza che la giacca me l'ha messa al contrario! Il tutto avviene nel silenzio glaciale del momento, non pensavo che i ragazzi trasandati fossero anche galanti. Qual è il detto? "Mai giudicare un libro dalla copertina": dovrei trarne spunto.

<< Grazie, ora va molto meglio. >>

Si siede timidamente a qualche centimetro lontano da me e mi guarda: << Anche tu trascinata qui a un appuntamento al buio dal tuo migliore amico? >>

Ho scelto di andare avantiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora