Non sapevo cosa fare. Messaggi inutili e chiamate senza risposta. Ero sola. Non potevo chiamare Erika. Sarebbe stato l'ennesimo sbaglio.
Ero ridotta male. Non mangiavo da giorni. Erika decide di venire a casa mia. Prova a farmi reagire. Ma niente. Così di sua spontanea volontà decide di andare da Gianny. Cerco di raggiungerla lungo le scale per fermarla,ma ero così messa male che sono scesa dalle scale facendo capriole.
"Gianny apri,sono Erika. Aprimi,cazzo."
"Che vuoi."
"Ora devi ascoltarmi stupido coglione. Sono stata io,è colpa mia se ora vi trovate in questa situazione. Io amo Ilaria forse quanto la ami tu,e proprio perché la amo non voglio vederla soffrire. Perciò alza il culo da questo fottuto letto e va da lei."
Sbatte la porta di casa e se ne va.Arriva un messaggio.
"Forse è arrivato il momento di parlare"
"Non aspettavo altro."Ci rincontriamo lì. Al bar dove ci siamo conosciuti,e come al solito,lui era già lì.
Mi siedo. Entrambi distrutti ci guardiamo negli occhi. Come se fosse il primo giorno,io sento ancora quella strana sensazione stupenda che al tempo stesso mi terrorizza.
"Non so dove iniziare.."
"Lo so io!"
Senza pensarci due volte,comincio a baciarlo.
All'inizio mi respinge.. Ma solo lui sapeva quanto amore provassimo entrambi e così continuiamo.
"Andiamo via da qui"
Mi porta nel nostro posto perfetto. Mi sbatte al muro e comincia a spogliarmi. Ma stavolta non è come la prima volta. Lui aveva voglia di stringermi ancora. Era potente e quasi violento quando mi baciava. Ma a me piaceva. C'era passione. Quella che non è mai svanita tra noi,anche se lontani.
Il nostro amore era forte,come le onde di quel mare,che ogni volta che si infrangevano fra gli scogli,ritornavano più forti di prima.
Già,finalmente avevo trovato qualcosa con cui associare il nostro amore. Al mare,infinito e profondo.