nine

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Appena entrai nella sala comune c'erano un sacco di ragazzi che giocavano a biliardo, alla play ed altri giochi simili.
Come inizio di domenica mattina non sembrava niente male, anzi.

Nell'aria c'era un ottimo odore di cornetti appena sfornati, caffè, spremute d'arancia e chi più ne ha più ne metta.
'Adesso capisco perché in mensa non c'era nessuno' pensai.
La barista sarebbe potuta impazzire da un momento all'altro, secondo me.

Non faceva altro che correre dal bancone alla cassa, per servire e far pagare i ragazzi.
Fortunatamente non avevo ancora fatto colazione, più tardi sarei andata a prendere qualcosa da mettere sotto i denti.

Vidi il mio gruppo seduto su delle poltroncine colorate, così mi affrettai nel raggiungerli.
«Buongiorno ragazzi» mormorai sbadigliando.
Mi andai a sedere accanto ad Harry, dato che aveva un posto libero accanto a se.

«Giorno piccola» una voce a me ben chiara mi arrivò limpida alle orecchie, così mi voltai nella direzione del ragazzo irlandese.
America la sera prima mi disse che Niall veniva dall'isola accanto all'Inghilterra, quel paese che tanto amavo e che visitavo ogni estate quando andavo a trovare i miei zii.
Ad essere sincera avevo notato il suo strano accento, ma non ci avevo mai dato peso.
«Giorno tesoro» dissi.
Accavallai le gambe e sorrisi, un sorriso più che forzato.

Niall doveva smetterla di chiamarmi in quel modo, e inoltre dovevamo entrambi smettere quella scenata.
Accidenti a me che avevo accettato quella stupida scommessa.

«Neanche un bacio? Cioè non vi capisco, davvero! Da ieri sera neanche un bacio sulla guancia vi siete dati, sicuri di stare insieme?» domandò sbalordito Harry.
Spalancò i suoi grandi occhi verdi per una paio di volte, come per metterci a fuoco.

«Certo, è solo che...» dissi impulsivamente.
«Preferiamo in privato, ecco» continuò Niall.
Sulle sue guance si poteva notare benissimo un leggero rossore, era la seconda volta che lo vedevo arrossire in neanche un giorno.

«Horan che cerca la privacy? Quando mai?» chiese Louis, scoppiando a ridere subito dopo.
«Tomlinson che si fa i cazzi suoi? Quando mai?» lo schernì Niall.
Louis si zittì, prendendo un sorso dal suo frappuccino.

«Grazie Niall, finalmente qualcuno che lo mette a tacere» ridacchiò America.
Prese il suo cellulare dal tavolino di vetro sbloccandolo successivamente.
«Oh sta' zitta!» brontolò suo fratello imbronciato.

Fortunatamente nessuno toccò più l'argomento bacio, dire che mi sentii più sollevata è dire poco.

«Io vado a prendere qualcosa da mangiare, chi viene?» chiesi.
Tutti quanti scossero la testa in un segno negativo dicendo che avevano già mangiato.

«J aspetta, vengo io.»
Niall mi raggiunse nel bar -che in pratica confinava con la sala comune- e mi posò un braccio sulla spalla.
Okay che non lo sopportavo per quanto odioso fosse, però quel gesto era stato carino da parte sua, lo apprezzai.

«Ti offro la colazione, vieni» si offrì, tirandomi gentilmente per un braccio verso il bancone.
«Davvero Nia-» mi interruppe mettendo il dito indice sulle labbra.
Alzai le mani all'altezza della testa in segno di essermi arresa.

Dopo una fila di circa di cinque minuti, ci sedemmo ad un tavolino.
Mi sorprese il fatto che i tavoli fossero più o meno tutti vuoti, dato che c'erano un sacco di persone.
Probabilmente dopo aver preso il cibo se ne andavano nel cortile per consumarlo.

«Non avevi già mangiato?» chiesi.
Notai che aveva preso più roba di me, era un pozzo senza fondo quel ragazzo!
Lui annuì scrollando le spalle, «certamente, ma c'è sempre posto per dei cornetti appena sfornati» si indicò lo stomaco addentando la sua brioche alla marmellata.

«Allora, quando finirà la messa in scena?» domandai.
Lui ridacchiò e «abbiamo appena iniziato, piccola. Vuoi già tagliare corto?»
«Be', in un certo senso...»

Niall ignorò la mia risposta e finì la sua colazione.
«Dovremmo iniziare a comportarci diversamente, non pensi?» propose.
Cosa?
«Eh?»

«Più da coppia, capisci?»
«N-si» cambiai all'ultimo secondo la risposta, tanto non avevo scampo!
Mi avrebbe rinfacciato la cosa finché non avrei detto di si, e poi si trattava di una sola settimana..dovevo mettermi l'anima in pace.

«Tutto questo a che scopo?»
Il suo volto si rabbuiò, il sorrisetto che aveva scomparì e le sue labbra formarono una linea retta.
«Ti ho già detto che non c'è un motivo preciso, smettila di chiedermelo.»

Alzò la voce di poco, marcando il suo accento irlandese.
«Sei così bipolare, Dio» sbuffai.
«Io vado, ci sentiamo dopo» si alzò lasciandomi da sola al tavolo.

Quando finalmente credevo che se ne fosse andato mi lasciai andare appoggiandomi stanca allo schienale della sedia chiudendo per qualche secondo gli occhi, ma d'un tratto sentii due labbra sulle mie.
Ma che..?

Quando misi a fuoco la figura davanti a me vidi due occhioni celesti, questi mi puntarono non appena di scatto mi allontanai.
«Che diamine fai, si può sapere?!» sbottai.
«Bacio la mia ragazza, mi sembra ovvio. A dopo» Niall si allontanò nuovamente.
Sembrava essere più felice di prima, aveva cambiato il suo umore da così a così.

Però, le sue labbra non erano così male.
Nonostante fossero fini e non carnose come quelle di alcuni ragazzi che avevo avuto precedentemente, era stato un bacio...carino.
Mi sentivo strana, come dire...non avrei mai immaginato che una settimana dall'inizio del college un ragazzo più grande -che tra l'altro non sopportavo- mi potesse dare un bacio.

Mi riscossi dai miei pensieri quando venni scossa per la spalla da Harry.
«Noi andiamo fuori, vieni?»
Annuii, e insieme lasciammo il bar.

«Il prossimo sabato ci sarà una festa, verrai?» iniziò lui.
I miei occhi alla parola 'festa' si illuminarono: adoravo le feste.
In quest'ultime puoi sempre esagerare, puoi cercare di dimenticare le cose in qualche maniera, puoi riuscire a sentirti più spensierato, chi ci riesce con il ballo...chi con l'alcol.

«Dove?» chiesi.
«Ogni due sabati possiamo lasciare il college, giusto?» annuii.
Avevo letto questo particolare nelle informazioni che erano scritte nel foglio di iscrizione, e mi pareva un'idea brillante.
Era giusto che anche noi studenti avessimo diritto alla nostra libertà -anche se del tutto ridotta-.
«Ecco, noi andiamo alle feste in città» spiegò brevemente.
Sorrisi compiaciuta.

Harry era un ragazzo simpatico, sapeva tenersi stretti gli amici, e soprattutto sapeva come conquistare la fiducia in una persona.
Era da poco che ci conoscevamo, questo è vero, ma era quello con cui avevo maggiore confidenza, si era mostrato quello più disponibile e comprensivo su qualsiasi tipo di argomento.

«Per me va bene. Ma...come ci andremo?» chiesi.
Lui sorrise, «di questo se ne occupa un nostro amico.»

Buon pomeriggio personcine di wattpad ✨
Lunedì inizierà la tortura aka scuola e io non ho assolutamente voglia di rivedere alcuni miei compagni .-.
Voi in che classe andrete? Commentate che sono curiosa.
Comunque, ritornando alla storia: Niall ruba un piccolo bacio a Jamie e lei non sembra essere così arrabbiata come suo solito. Vedremo più avanti lol.
Continuo a +20 voti e qualche commento come sempre.

[scusate per eventuali errori]
A presto 🌷

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