capitolo 5 ⓡ

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Ritornai lentamente umana, ringhiando furiosamente.
Non sapevo chi fosse quel ragazzo tanto odioso quanto affascinante, ma una cosa era certa.
Era appena entrato nella mia lista nera.
Esibì un sorrisetto soddisfatto che mi fece venir voglia di tirargli una sedia in testa.
-Bene, e ora sconterai due settimane di punizione per aver sfondato la porta della stanza.-
Ghignò maligno.
-Laverai i piatti in cucina, insieme a Magdaleena, la cuoca... A meno che...-
Un luccichio malizioso sfavillò nei suoi occhi.
-Non acconsentirai a cenare con me-
Ero già sul punto di esprimere il mio totale disappunto sul dover lavare i piatti, quando restai a bocca aperta.
Una cena... Con lui?
Neanche morta.
Avrei preferito lavare i piatti con la lingua per un anno, che dover cenare con lui.
Ok, forse no.
-Hai quindici secondi per decidere, ti consiglio di scegliere in fretta.-
Sarebbe stata solo una cena, no?
E poi era solo per una sera, che male avrebbe fatto?
-Tick tock, il tempo scorre.-
Sospirai frustrata.
-Ceneró con te, contento?-
Esibì un ghigno soddisfatto.
-Perfetto, domani sera, alle otto in punto. Né un minuto di più, né uno di meno.
Ti aspetto nelle mie stanze.
Magdaleena ti indicherà con cosa vestirti.-
Sospirai rassegnata e lui uscì dalla stanza, sbattendo dietro di sé la porta mezza sfasciata, miracolosamente ancora attaccata ai cardini.
Mi teneva in scacco.
Dovevo trovare un modo per liberare Angela e Kristal, in modo da poter fuggire una volta per tutte da quel maledetto posto, e ritornare dal branco in tempo per la cerimonia.
Ce l'avrei fatta, come sempre.
Piena di ottimismo, puntai il fascio luminoso della torcia su un orologio da muro appeso proprio sopra la testiera del letto.
Le 19.34 .
Alle otto in punto del giorno seguente avrei dovuto cenare con un ragazzo fastidiosamente sexy e con grossi problemi di gestimento della rabbia.
Ma a chi volevo darla a bere?
Era ovvio che non ce l'avrei fatta.

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