Capitolo 10

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Aprii gli occhi. Era mattina presto,lo riuscivo a percepire dai piccoli fili di luce che passavano dalla tapparella.

Tiz era di fianco a me che dormiva beatamente. Mi misi seduta è cominciai a ripensare a tutti gli avvenimenti che mi erano capitati i giorni scorsi: avevo scoperto di essere una fata, avevo fatto uscire Agnès dal libro è oltre a lei una regina cattiva, avevo conosciuto Tiz e avevo dovuto abbandonare mia madre. Con questi pensieri in testa decisi di uscire a fare una passeggiata anche se Agnès ci aveva proibito di uscire da soli. Alla reception c'era ancora la donna anziana che avevo visto ieri al nostro arrivo,mi salutò con un sorriso e io ricambiai prima di uscire. Fuori l'aria era fresca e piacevole e i raggi del sole filtravano tra le foglie degli alberi davanti al motel. Camminai per un po' finché non arrivai a un salice piangente e mi sedetti sotto di esso . Mi guardai intorno,tutto era calmo e tranquillo tranne per un cane che abbaiava. Quel cane mi ricordava la mia Laika, era ancora un cucciolo quando fu investita. Mi ricordo perfettamente quel giorno: stavo portando Laika a fare la sua passeggiata mattutina, di solito uscivamo alle sette per non trovare molta gente, e come al solito la portai al parco vicino a casa mia. Le tolsi il guinzaglio per farla correre libera. Fu l'errore più grosso di tutta la mia vita. Dopo un po' vide un gatto e cominciò a rincorrerlo e io la seguivo urlando il suo nome per fermarla,ma lei era più veloce di me. In quel momento un autista stava arrivando e il gatto si salvò,ma poiché Laika era un po' più lenta ed era uscita all'improvviso l'autista non riuscì a frenare e la investì. Una lacrima mi scese sulla guancia. Guardai il cielo,che stranamente si era annuvolato ed era diventato tutto nero come se stesse per piovere da un momento all'altro. Decisi di rientrare, così mi incamminai a passo spedito verso il motel. Quando entrai nella reception,la signora anziana era al telefono.

-Si sono qui. Vieni a prenderli-

A prendere chi? Guardai la vecchina e le sorrisi,ma il suo dolce sorriso presto si trasformò in un ghigno. Improvvisamente si trasformò in una figura nera con gli occhi gialli e la sua risata era agghiacciante. Mi paralizzai dalla paura,mentre lei si stava avvicinando a me,sentivo la sua risata farsi sempre più vicino e io sempre più terrorizzata cominciai a pregare le mie gambe di muoversi,ma non lo fecero. Avevo abbandonato ogni speranza,mentre lei si stava avvicinando sempre di più a me.Allora pensai che fosse finita per me e che forse non avrei mai più rivosto i miei amici e mia madre.Improvvisamente sentii una mano strattonarmi verso il corridoio e con grande piacere notai che era Tiz.

-Cosa sta succedendo?!-urlai spaventata.

-Le ombre ci hanno trovati,dobbiamo andarcene.-

-E dove?-

-Dobbiamo entrare nel libro,lì saremo al sicuro.-

Entrammo nella nostra stanza e Agnès era lì ad aspettarci.

-Che si fa ora?- chiese Agnès.

-Entriamo nel libro- disse Tiz.

-e dove andremo lì dentro?- chiese Agnès curiosa.

-Alla reggia delle fate-

Le altre ombre erano arrivate ed erano proprio davanti alla nostra porta e stavano cominciando a sfondarla.

- Dobbiamo andare- Urlò Tiz - prendetevi per mano- detto questo disse alcune parole in una strana lingua. Un vortice ci avvolse e ci portò dentro il libro prima che le ombre riuscissero a prenderci. Cademmo in mezzo ad un bosco tranne Tiz che cadde perfettamente in piedi.

-Eccoci nel bosco delle fate. La reggia è a pochi minuti di cammino da qui.-

Agnès si alzò e disse qualcosa che non capì bene e poi Tiz le rispose - Allora ve la sentite di camminare?-

Mi alzai a fatica e cominciai a vedere tutto in modo strano e i suoni lontani. - Non lo so non mi sento così bene..-

Non feci in tempo a finire la frase che mi accasciai a terra. L'ultima cosa che sentii fu Tiz che urlava il mio nome è poi diventò tutto nero e silenzioso.

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