Capitolo 14

58 1 0
                                    

Percepivo il freddo sotto la mia pelle. Piano piano cominciavo a riprendere conoscenza, ma non ero del tutto lucida . Mi ci volle un bel po' di tempo prima di riuscire a collegare che ero sdraiata sul pavimento di una stanza. Almeno era quello che pensavo prima di vedere le sbarre. Tentai di alzarmi in piedi, ma un dolore lancinante alla testa mi costrinse a rimanere seduta.

"Ferma non ti alzare" disse una voce nell'ombra.

"Chi sei?"

"Siediti e appoggiati al muro. Ti aiuterà a combattere il sonno indotto"

"Sonno indotto?"

"E' un incantesimo che le ombre usano per far cadere le vittime in uno stato di sonno profondo. Le vittime si svegliano accompagnate da un forte disorientamento,mal di testa, allucinazioni e cose varie"

Guardai sorpresa nel buio da dove proveniva la voce. Feci quanto mi era stato detto e cominciavo già a sentirmi meglio.

"Sei nuova qui"

"Da cosa lo intuisci?"

"Da un sacco di cose"

Sentii un ringhio sommesso nell'ombra, come quello di un cane, ma molto più grosso. Mi rannicchiai e provai a pensare a qualcosa, magari poteva aiutarmi.

"Stai per chiedermi qualcosa. Non farlo. Lo so già cosa vuoi sapere"

"Scusa ma tu chi sei?"

"Io sono colui che viene  e che va. Vivo nell'ombra. Ho più identità. Non mi fermo mai"

Mentre parlava vidi qualcosa uscire dall'ombra e d'istinto mi alzai in piedi di scatto. Il gesto fu talmente rapido che mi fece cadere per terra in preda alle vertigini.

"Te l'avevo detto di non alzarti" lo guardai e cercavo di mettere insieme le parole,ma anche stavolta lui mi precedette.

"No non sono un lupo vero e nemmeno un licantropo. E' una delle mie tante identità"

Lo guardai stupita.

"Ma se non sei un lupo, allora cosa sei? E come fai a sapere tutto quello che penso?"

"C'è a chi piace chiamarci mutaforma...chi mutante. Io preferisco essere chiamato Coron. E si abbiamo anche noi di poteri, come la telepatia. Per rispondere alla tua domanda di prima, siamo nel castello di Ambra, hai dormito per un giorno e no non hanno preso i tuoi amici.

"Cosa vogliono da me?"

"Oh ma io questo non lo so. Sento solo che hai un potere particolare. Molto molto antico."

"Quanto antico?"

"Ogni cosa a suo tempo"

Lo guardai male. Lui sapeva qualcosa e io volevo delle risposte. Forse lui poteva aiutarmi ad uscire, magari poteva dirmi cosa significava il simbolo sul libro del nonno, forse poteva riportarmi dai miei amici...Dovevo sapere, ne avevo bisogno.

"Non ci provare. Qui non ti risponderò"

Dimenticavo che lui giocava d'anticipo.

Sospirai. Non avrei ottenuto nessuna risposta da lui finché saremmo rimasti lì dentro.

"E se scappassimo?"

"Oh ma che bella idea! Peccato che le ombre abbiano occhi e orecchie ovunque. Come pensi che ti abbiano trovata se no?"

Un attimo. Lui può leggere la mente, ma io non stavo pensando a quando mi hanno catturata. Quidi come faceva a sapere come mi hanno trovata? A meno che..

"Tu eri lì.."

"Chi io? Mah forse sì...o forse no"

"Potresti smetterla di parlare per enigmi e andare al sodo?"

"Eh va bene. Sì ero lì quando ti hanno catturata. Vi ho visti entrare nella foresta e ho cominciato a seguirvi. Ho sentito subito qualcosa di speciale in te e così ho provato ad avvicinarmi durante la notte, ma tu mi hai sentito e hai dato l'allarme."

"E come hai fatto a sparire?"

"Mi sono trasformato in un uccello e sono volato via. E guarda caso il mago mi ha visto, ma non ha sospettato nulla. L'ho sempre detto che i maghi non riescono a riconoscere nulla tranne il loro bastone!"

"Mornon non ha il bastone ed è il più antico e forte tra maghi, da quello che mi ha detto Tiz"

"Beh sarà anche il più antico e il più forte, ma mi sembra anche il più rimbambito!"

Non feci in tempo a replicare che sentii qualcosa muoversi per il corridoio.

Quel qualcosa si avvicinò alla cella e mi guardò con un sorriso freddo.

"Ma bene bene la piccola dragster si è svegliata. Tutto bene durante il viaggio? Ti serve qualcosa? Magari un ultimo desiderio prima di incontrare la regina."

Mi schiacciai contro il muro. La figura fece una risata gelida e si allontanò.

Quando fu abbastanza sicuro che se ne fosse andata, Coron disse :

"Andiamo ti porto fuori di qui"

"Hai un piano?"

"Forse"

"Forse?! Sto per incontrare Ambra e tutto quello che hai da dirmi è  forse?!"

In  quel momento la porta della cella si aprì e un'ombra entrò. Si stava avvicinando a me con uno sguardo glaciale, che non presagiva nullla di buono. Quando era ormai praticamente vicino a me e pensavo di essere spacciata, Coron lanciò un incantesimo e l'ombra cadde a terra con le mie sembianze. Non feci in tempo a reagire che Coron mi prese per un braccio e mi trascinò fuori dalla cella correndo e mentre correvamo sentii il freddo entrarmi nelle ossa...era diventato un'ombra.



Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 24, 2018 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

FairyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora