4

19 2 0
                                    

Era arrivato il tanto atteso lunedì. Melanie si svegliò esattamente un'ora prima rispetto a quando si sarebbe dovuta alzare. Si fece una bella doccia calda, si asciugò i capelli. Si lavò i denti e si cambiò l'apparecchio. Scelse il suo maglioncino migliore, e la stessa cosa con i pantaloni e le scarpe. Si fece una lunga treccia che le arrivava fino a sotto il petto. Mentre finiva di preparasi suonava la sveglia: erano le 7. In teoria si sarebbe dovuta alzare in quel momento, ma l'ansia quella mattina le aveva giocato un brutto scherzo. Preparò lo zaino per la scuola, e uscì. In tal modo riuscì a fare la colazione al bar e ad arrivare in anticipo. Per quell'occasione il suo outfit era: scarpe basse e nere, pantaloni larghissimi beige, maglioncino a quadri rossi e verdi, con sotto una maglietta a maniche lunghe color crema, poi una sciarpa con dei disegnini strani e infine la treccia. Lo zaino era bianco, con su scritto "amo la matematica". Oramai erano le 8: tra esattamente 5 minuti sarebbe entrata in una nuova scuola, iniziando una nuova vita. Era emozionantissima, e nonostante avesse freddo, stava sudando, sudando freddo. Era agitatissima, le sudavano persino le mani. *Driiin, driiin*. Si sentì uscire dalle finestre dell'edificio il rumore della campanella, seguito dalle urla ed le risatine degli studenti che impazienti aspettavano fuori dal portincino marrone. Ad un certo punto quelle porte si aprirono, mostrando l'ingresso della scuola. Era bellissima. Aveva tutti i soffitti dipinti e il pavimento era lastricato con della ceramica liscia. I muri sano bianchi, un po' sporchi e ammaccati in alcuni punti. C'era un armadietto per ogni studente. Erano tutti di un colore grugiastro, un colore particolare, che però in quel contesto quadrava.

«La ragazza dai due volti»Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora