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Dopo essersi lavata, asciugata è vestita, prese la sua borsa ed andò fuori. Londra era fantastica. Molto trafficata, ma fantastica. Non si sentiva a suo agio in mezzo a tutta quella gente, era abituata a Milano, che sì, è vero, anche quella era una metropoli molto trafficata, ma lì a Londra si sentiva proprio fuori luogo in modo particolare. Con tutte quelle ragazze della sua età vestite con shorts molto corti, fino a mostrare un pezzo di sedere, le magliette sopra all' ombelico. E poi c'era lei: apparecchio, pantaloni lunghissimi e larghissimi, occhiali da vista, maglioncino a quadri e una matita in mano. Insomma. La cosiddetta "sfigata". Entrò in diversi negozi, tra i quali Abercrombie, Brandy Melville e Subdued. Ma nonostante fosse piena di soldi e "vuota" di vestiti, non comprò niente, perché niente le piaceva, era abituata a portare maglioncini a quadri e pantaloni larghi, non quelle magliettine che andavano di moda oggigiorno. Non stava bene. Si sentiva giù. Era triste. Affranta. Si sentiva diversa da tutte le sue coetanee. E questo non le piaceva. Melanie voleva essere una di quelle ragazze popolari, che a scuola conoscono tutti, e tutti conoscono lei. Voleva anche lei sentirsi a suo agio con quei pantaloncini corti, e con quelle maglie fin sopra l'ombelico. Aveva provato svariate volte di cambiare il suo armadio, anche con l'aiuto di sua madre, ma niente. Non riusciva a staccarsi da quello stile. Non voleva tutti gli occhi puntati su di lei, voleva rimanere nascosta.

«La ragazza dai due volti»Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora