-vetrine troppo trasparenti-

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-Buonanotte tamara♡-

Bill mi inviò questo messaggio poco dopo averci salutato.

Il giorno dopo mi svegliai molto tardi, credo che fossero le tre del pomeriggio. Avevo una fame bestiale, decisi di andare al ristorante a pranzare. Mi lavai e mi vestì velocemente e scesi. Appena finì di scendere le scale, molte persone mi fissavano come se avevano visto un qualcosa di non specificato, ma non diedi peso a questo.
Mi diressi al ristorante e mi accomodai ad un tavolo.

X: mi scusi signorina, ma il pranzo è concluso 1 ora e mezza fa.

Io: ed io adesso come pranzo?

X: veda; c'è un ristorante alla fine della strada, dicono che è molto buono.

Io: bene, grazie mille. Gli dissi sorridendogli e alzandomi dalla sedia.

X: signorina

Io: si?

X: scusatemi se mi intrometto, ma vorreste andare così?

Io: perché come sto?

X: venga con me.

Lo seguì nell'hall dell'hotel e mi portò davanti allo specchio.

Io: o mio dio! Ma sono uno schifo!

Avevo i capelli strapieni di nodi e scompigliati e avevo le rimanenze del trucco su tutta la faccia.

Io: devo andare subito nella camera a farmi uno shampoo e a levarmi questo schifo.

X: signorina mi spiace, ma stanno pulendo la vostra camera.

Io: e come faccio adesso?

X: rimanga qui un secondo.

Io: no, non mi lasci qui da sola. Ci manca che mi prendano per una mendicante!

X: mi segua.

Io: chiamatemi tamara.

Il consierge si allontanò un po e chiamò qualcuno.qualche minuto dopo mi raggiunse di nuovo dicendomi che stava per arrivare una parrucchiera-estetista.

Io: molte grazie...ehm

X: franck

Io: grazie mille franck!

F: di nulla tamara.

Dopo averlo ringraziato si allontana per accorrere ad un gruppo di turisti.

Aspettai un quarto d'ora nella sala d'attesa dell'hotel, gli occhi di tutti erano su di me, anzi, sulla mia faccia e sui capelli.
Arrivò poco dopo la parrucchiera, si chiamava Maria. Ci presentammo e dopo mi portò in una sala dell'hotel dove mi risistemò i capelli e il trucco.

Io: allora Maria quanto ti devo?

M: nulla tamara.

Io: cosa? Nonono, quanto ti devo?

M: sei una giovane ragazza molto simpatica e per favore accetta questo regalo.

Io: grazie mille sei una persona stupenda Maria, e salutami Franck.

M: va bene.

Ci recammo tutte e due nell'hall, ora non sembravo più una che era uscita dalla spazzatura, ma grazie a maria ora sembravo una ragazza sistemata.

Uscii dall'hotel, stavo morendo letteralmente di fame, ma si erano fatte le 16:30. Decisi quindi di andare a mangiare un gelato.

Dopo aver finito il mio gelato, vado a farmi un giro nei negozi. Arrivo davanti alle vetrine dei negozi di armani e gucci e mi fermo a guardare una persona all'interno del negozio.
Mi giro intorno e vedo varie guardie del corpo e 2 macchine nere, per un secondo avevo pensato che in quel negozio ci fosse il presidente Obama, ma intravidi un viso familiare.
Era bill.

Feci finta di non vederlo e continuai a camminare.

x: tamara!

Mi giro verso la voce.

Io: ciao bill

B: ti avevo vista fuori alla vetrina.

Io: io non ti ho visto. Mentii

B: dove vai ora?

Io: non so, non ho una meta precisa.

B: allora se non hai nulla da fare sta sera io e gli altri andiamo in un locale in centro...
Vorresti venire con me..cioè, con gli altri?

Io: devo controllare la mia agenda signor kaulitz.

B: va bene signorina, mi faccia sapere via messaggio la sua decisione. Disse sorridendomi.

Io: va bene, Sig. Kaulitz.

Ci salutammo con un semplice sorriso e ognuno andò per la sua strada.

-Hilf Mir Fliegen-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora