<<Quindi... Alaska, eh?>> chiese Emma prendendo uno dei due caffé che le porgeva la barista.
<<Sì, non te l'aspettavi, vero?>> disse Killian prendendo l'altro caffé.
<<Proprio no... non mi hai mai dato motivo di credere che tu vivessi lì.>>
<<Oh, sai, non ho avuto molte vacanze negli ultimi tre anni.>>
<<Il tuo sarcasmo riesce sempre a renderti insopportabile.>>
<<Grazie.>>
<<Non era un complimento...>>
<<Lo so.>>
***
<<Allora, decidiamo i posti in aereo>> disse Mary Margaret.
<<Io vorrei conoscere un po' meglio Killian!>><<Mamma...>> iniziò Emma.
<<No, tua madre ha ragione, però vorrei essere io a stare accanto a Killian>> disse David.
<<Ma papà...>>
<<Problemi, forse?>> chiese David.
<<No, certo che no.>>
***
<<Allora, Killian, da quanto tempo tu ed Emma state insieme?>> chiese David.
<<Un anno... e sei mesi.>>
<<Mh, mi dispiace che Emma non ci abbia mai detto nulla. Ma mi pare di aver capito che neanche tu abbia detto nulla alla tua famiglia, sbaglio?>>
<<Oh, sai David, io non parlo molto con la mia famiglia.>>
<<Mi dispiace, non lo sapevo.>>
<<Figurati.>>
Il viaggio continuò con David e Killian che 'giocavano' a domanda e risposta mentre Emma li osservava dal suo sedile turbata.
***
<<Stiamo arrivando a Juneau>> disse Killian rivolto ad Emma e Mary Margaret.
<<Juneau? Non andavamo a Sitka?>> chiese Mary Margaret.
<<Infatti. Ma per arrivarci dobbiamo prendere un aereo più... leggermente scomodo.>>
<<Nel senso?>> chiese Emma.
<<In quel senso>> disse Killian indicando fuori dal finestrino.
Emma si girò a guardare e vide un piccolo aereo per all'incirca quaranta persone.
<<Stai scherzando? Quello non si può neanche chiamare aereo!>>
<<Beh, o quello o vai a piedi, che vogliamo fare?>>
***
<<Lo vedi? Mica era tanto male il viaggio.>>
<<Esci subito da questo trabiccolo o ti ci spingo fuori a calci...>>
Dopo che i bagagli furono presi e tutti furono scesi dall'aereo, si diressero nella zona attese con solo tre donne ad aspettare.
<<Killian! Killian!>> lo chiamò una di queste con i capelli castani e delle extension rosse.
<<Ruby, ciao! Come stai?>>
<<Bene, bene, non sono io ad aver fatto il topo di città per tre anni!>>
<<Il 'topo di città' ha risolto casi molto più interessanti di 'Smarrita una civetta'.>>
<<Era un allocco, prova tu a recuperare un allocco, pretendo rispetto! Piuttosto, non ti stai scordando di presentarci qualcuno?>>
<<Certamente. Ruby, Elsa, nonna, loro sono Emma e i suoi genitori, Mary Margaret e David.>>
<<Okay, okay, fate largo. Prima le persone importanti, senza offesa ragazze. Io sono Nonna Granny, la nonna di questi tre esseri, tu sei Emma! Come preferisci essere chiamata, Emma o la Signora di Satana? Abbiamo sentito entrambe le versioni e->>
<<Okay, basta così, nonna>> intervenne la ragazza bionda.
<<Io sono Elsa e ora sarebbe meglio andare a casa. Venite.>>***
<<Scusate se ci dividiamo in due macchine, ma siamo un po' troppi>> si scusò Elsa.
<<Oh, ma certo, non c'è problema>> disse Mary Margaret.
<<Allora, David, Mary Margaret, venite con me e Graham?>> chiese Ruby.
<<Ma certo... Chi è Graham?>>
<<È il suo ragazzo!>> disse Killian ad alta voce.
<<Ma smettila! È lo sceriffo, lavoriamo insieme ed è il mio migliore amico.>>
<<Sisi, dicono tutti così>> disse Killian riuscendo a far ridere tutti.
***
Durante il tragitto, Emma vide molti negozi diversi, nessuno simile all'altro se non per il nome dei proprietari: Jones.
Pasticceria Jones, libreria Jones, ristorante Jones.
Addirittura una scuola media portava questo nome.Emma lanciò un'occhiata al borsone di Killian e notò che in un angolo vi era scritto: K. Jones.
<<Pss, Killian>> disse Emma sussurrando.
<<Killian... Killian!>>
Non riuscendo a sentirla, Killian rimase a guardare dall'altra parte, così Emma gli lanciò contro la sua borsa.<<Ahi! Che c'è?! Che problemi hai?!>>
<<Tesoro, non mi avevi detto degli 'affari' di famiglia.>>
<<Probabilmente per modestia, cara>> intervenne Granny.
<<Siamo arrivati>> disse invece Elsa.
<<Ma... siamo al porto. Credevo andassimo in albergo>> disse Emma.
<<Assolutamente no! Chi è della famiglia non dorme in albergo>> disse Granny.
<<Va bene. Ma perché siamo al porto?>>
<<Diciamo che per arrivare a casa dobbiamo prendere una barca>> disse Killian scendendo dall'auto e prendendo le valigie.
Dopo che tutti furono scesi dall'auto, scesero la scaletta per arrivare alle barche.
<<Killian, aiuta Emma con la sua valigia>> disse Elsa tirando un pugno sul braccio a Killian.
<<Oh, io vorrei tanto, ma a lei piace fare tutto da sola, sapete, è una femminista.>>
<<Ah, strano... con quelle scarpe.>>
***
<<Su, scendi>> disse Killian mentre scendeva la scala.
<<Non posso>> rispose Emma.
<<Perché non puoi?>> domandò Killian alzando gli occhi al cielo.
<<Lo sai che non so nuotare.>>
<<Ergo: Abemus Barcam. Dai, scendi, non ti preoccupare, c'è la mia mano pronta a prenderti.>>
Emma si fece forza e passò la sua borsa a Killian, che la prese e buttò sulla barca, senza troppa gentilezza.
Poi scese molto lentamente le scale, con difficoltà a causa dei tacchi.<<Killian? Sei dietro di me, vero?>>
<<Sì, ci sono io. Non ti preoccupare, scendi, scendi, okay... qui c'è la mia mano>>
<<Sì, la sento. Levala dal mio fondoschiena...>>
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Ricatto d'Amore
FanfictionEmma Swan è a capo di un'agenzia investigativa considerata da tutti fredda e distaccata, particolarmente quando qualcuno tenta di sapere di più su di lei o sul suo passato. La classica donna tutto lavoro e niente divertimento questo la rende senza a...