Giorno 11
[continua]
Hermione si avvicina lentamente, curiosa di conoscere l'identità dell'uomo e al tempo stesso timorosa di scoprirne la condizione.
È disteso sulla schiena, il volto rivolto verso il muro, i capelli intrisi di sangue raffermo.
Il suo petto si alza e si abbassa dolcemente, ma quello è l'unico movimento che Hermione è in grado di cogliere. Gli avvicina la luce al capo e vincendo la repulsione che l'attanaglia allunga una mano per girare il suo viso verso di lei.
Le lacrime cominciano a bagnarle le guance quando riconosce Neville nell'uomo dal volto pesto e tumefatto.
Lo chiama debolmente, lo scuote per una spalla, ma lui resta immobile e il timore di Hermione si trasforma in disperato terrore.
Alla fine si arrende, gli stringe una mano tra le sue, poggia il capo sul suo ventre morbido e continua a singhiozzare finché, stremata, non la prende il sonno.
È il rumore della segreta che si apre a destarla.
Non ha nemmeno bisogno di guardare per capire che quei passi incerti sono i suoi.
Si gira lentamente verso di lui, mentre la rabbia comincia a crescere.
Non prova alcuna compassione alla vista del suo sguardo dispiaciuto o del braccio fasciato.
Solo disprezzo.
"Sei stato tu" lo accusa disgustata, tradita.
Nemmeno quando le aveva scagliato contro la Maledizione Cruciatus l'aveva odiato, ma scoprire di non potersi fidare di lui brucia molto, molto di più.
Malfoy posa a terra il vassoio e tace. Non ha il coraggio di guardarla negli occhi, non ha la forza di voltarle le spalle.
"Non volevo" mormora in fine.
È in quel momento che Hermione trova la forza per alzarsi.
Si scaglia contro di lui e ogni colpo che gli sferra parla di dolore e delusione. Vuole ferirlo, vuole graffiarlo, così come ha fatto lui con lei.
Si dà della stupida, Hermione. Per essersi illusa. Per aver sperato. È questo che gli racconta con i suoi pugni deboli mentre Malfoy si copre il volto con le braccia e incassa i colpi.
Draco attende che Hermione finisca di sfogarsi ed è quando comincia a singhiozzare contro il suo petto che la stringe forte a sé, la sostiene.
"Io non volevo" mormora ancora.
Hermione lo sa. Sa che non voleva, l'ha sempre saputo, in fondo.
Si lascia cullare dalle sue braccia – ferme e solide e forti, nonostante i pugni e la ferita fasciata.
"Portami via" supplica in un sussurro così flebile che non è certa di aver parlato ad alta voce. "Portaci via."
Malfoy la lascia andare e Hermione vede i suoi occhi grigi umidi di lacrime.
"Non posso. Lo sai che non posso..."
Hermione lo sa, l'ha sempre saputo, in fondo.
Fa male lo stesso, però.
Annuisce piano.
"Li ucciderà..." mormora Draco.
Lo sanno entrambi che due cadaveri sono un prezzo troppo alto per la libertà.
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Le mie prigioni
Fanfiction{Dramione} Immaginate che Dobby abbia trasportato Ron lontano da Villa Malfoy prima che lui riuscisse a salvare Hermione. Immaginate che la morte dell'elfo l'abbia quindi condannata a rimanere prigioniera nel maniero. Riuscirà la ragazza a resistere...