Capitolo 1

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Sono davvero stanca, poichè ho appena finito di sistemare tutte le mie cose nella mia nuova stanza.
E' molto più grande rispetto a quella di prima. Al centro di essa c'è un letto matrimoniale con accanto un comodino con una lampada a forma di nota musicale. A sinistra c'è un armadio con ante scorrevoli e accanto ad esso una scrivania con sopra delle mensole, dove ho messo tutti i miei libri.
Le pareti sono la cosa che preferisco in assoluto, poichè sono del mio colore preferito:azzurre.

Mi butto a peso morto sul letto e prendo dal comodino il mio iPod e gli auricolari.
Le note di "You found me" dei The Fray rimbombano nelle mie orecchie.

I found God...on the corner of 1st and Amistad
Where the West...was all but won
All alone...smoking his last cigarette
I said,"Where've you been?"
He said,"Ask anything".

Where were you...when everything was falling apart.
All my days...were spent by the telephone
It never rang...and all I needed was a call
That never came...to the corner of 1st and Amistad

Lost and insecure...you found me, you found me
Lying on the floor...surrounded, surrounded
Why'd you have to wait?
Where were you? Where were you?
Just a little late...you found me, you found me.

Amo questa canzone e la musica in generale.
Ormai è diventata la mia migliore amica.La considero un mezzo per sfogarmi, una ragione di conforto.

Ad un certo punto il mio stomaco brontola e decido di andare giù da mia madre per dirle di preparare la cena.

Scendo le scale, e la trovo in salotto seduta sul divano, intenta a leggere una rivista.

Appena percepisce la mia presenza, alza lo sguardo e la posa accanto a lei.

<<Ei, come ti sembra la tua nuova camera?>>dice.

<<È davvero carina>> mormoro facendole un sorriso dolce.

<<Scommetto che la cosa che preferisci sono le pareti>>

<<Hai vinto la scommessa>>ammicco e vado a sedermi accanto a lei.

<<Volevo dirti se potevi preparare la cena, perchè sto morendo di fame>>

<<Ho ordinato le pizze poco fa.Il fattorino dovrebbe portarle fra mezz'ora>>

<<Okay>> faccio per alzarmi, ma mia madre mi prende per un polso, facendomi risedere.

La guardo per incitarla a parlare.

<<Aspetta, volevo dirti che ho chiamato il preside della tua nuova scuola, e mi ha detto che puoi iniziare fra tre giorni>>

Vorrei non doverci andare,dopo tutto quello che ho subito sono come traumatizzata.

E sinceramente,ho paura di essere di nuovo presa di mira.

Ma non voglio parlarle delle mie ansie,e quindi le rispondo con un semplice "okay"

Faccio per alzarmi,ma mia madre me lo impedisce nuovamente.

Come prima, la guardo per incitarla a parlare.


Mi rivolge un sorriso  per poi iniziare a fare il suo discorso guardando un punto fisso davanti a lei.

"Qualche giorno prima di partire,mentre tu eri a scuola,è venuta Rose a casa nostra"

Rose?

Strano,dal giorno dell'accaduto non ha più rivolto la parola nè a me nè a mia madre.

"Era venuta a sapere che dovevamo trasferirci e quindi è venuta a salutarmi.Si è anche scusata per aver tagliato i ponti con noi dopo quello che è successo a Ethan. "

"Dici sul serio?"


"Si tesoro,mi ha detto che ha capito che tu non hai nessuna colpa e mi ha dato una cosa per te"

Mi fa piacere che Rose abbia deciso di restaurare i rapporti con noi,ma non è vero,non sono innocente.

Sono stata io la causa della morte di suo figlio.

Mia madre si alza dal divano e va nella sua stanza per poi ritornare subito con uno scatolone tra le mani.

Si siede nuovamente accanto a me e me lo mette sulle gambe.

"Forza,non sei curiosa di vedere cosa c'è dentro?"

E' esuberante e non vede l'ora che io lo apra.

Ma sinceramente non voglio farlo,perché ho la sensazione che appena vedrò quello che c'è dentro mi sentirò morire.

Il mio istinto mi dice che l'unica cose che dovrei fare è buttarlo e non pensarci più.

Ma la curiosità ha la meglio,così apro lo scatolone maledetto.

Ci sono vari oggetti dentro,tra cui un pacco incartato con un fiocco rosa.

Lo prendo subito in mano e noto che c'è un biglietto attaccato.

E appena lo leggo mi sento come se mille lame mi avessero trafitto il petto.

"Per il nostro anniversario,ti amo."

Il mio respiro inizia a farsi pesante.Cerco di regolarlo, ma non ci riesco.

Lacrime copiose iniziano a rigarmi le guance.

Mia madre cerca di abbracciarmi ma la scanso.

Così inizia a mangiucchiarsi le unghie laccate di rosa.

Gesto che mi fa capire che è abbastanza nervosa e preoccupata a causa delle reazioni che sto avendo.

Essendo masochista apro il regalo che Ethan mi avrebbe dato di persona.

Altra lama sul petto.

E' un collage con tutte le nostre foto.

Io e lui al mare.

Io e lui che ci baciamo.

Io e lui alla partita della squadra della scuola.

Io e...

Ho bisogno di aria.

Mi alzo di scatto dal divano e mi dirigo verso la porta. Afferro la maniglia con mano tremante, aprendola.

Inizio a correre, ignorando mia madre che mi dice ti tornare indietro.

Se non mi fossi comportata come un' irresponsabile quella sera,lui sarebbe ancora qua.

Se non mi fossi comportata come un'irresponsabile quella sera,il regalo me l'avrebbe dato lui di persona.

Se non mi fossi comportata come un'irresponsabile quella sera,mi sarei commossa e l'avrei stritolato tra le mie braccia.

Durante la mia corsa senza meta mi sento fuori di me e mille domande iniziano a farsi strada nella mia mente.

Perchè non posso non piangere per almeno un giorno?

Perchè sono nata?

Sono davvero destinata a soffrire per il resto della mia vita?

Il mio respiro si fa sempre più affannato

Il mio cuore batte velocemente.

Non riesco a smettere di piangere e di singhiozzare.

Sono nel bel mezzo di una crisi e non so come calmarmi, credo che ormai sia impossibile.

Ad un certo punto scorgo in lontananza dal marciapiedi in cui mi trovo una macchina che sfreccia ad altissima velocitá.

E ho un'illuminazione:è ora di farla finita.

<<Sto per raggiungerti, amore mio>> dico in un sussurro.

SalvamiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora