Capitolo 3

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E se tutto questo fosse un sogno?

Solo un incubo dalla quale fra poco mi sveglierò urlando?

E dopo proverò sollievo, perchè realizzerò che tutta questa sofferenza non fa parte della mia vita reale?

Lo scuola bus si ferma di scatto,interropendo il flusso dei miei pensieri.

Dopo essere scesa osservo tutto quello che mi circonda.

La mia nuova scuola è grandissima e si estende nel bel mezzo di un prato ben curato.

Molti studenti sono seduti sull'erba con un libro tra le mani, altri, invece, sono appoggiati sui muretti a chiacchierare.

Faccio un sospiro, come per prendere coraggio, ed inizio a dirigermi verso l'entrata.

Mi sento osservata ,ma d'altronde adesso sono "quella nuova".

Prendo dalla tasca dei miei jeans la mappa della scuola e mi incammino verso la segreteria, per vedere quali sono le classi delle lezioni che devo seguire.

Dopo due stressanti ore di matematica e una di geografia, entro nell'aula di storia e mi siedo in uno dei due banchi vuoti in terza fila, ignorando gli sguardi di tutti puntati su di me.

Sono curiosa di sapere chi sará il mio compagno di banco.

Ad un tratto tutti si zittiscono , segno che il professore è appena arrivato.

Alzo lo sguardo e vedo un uomo sulla cinquantina varcare la soglia della porta.

<<Buongiorno>> diciamo in coro.

<<Giorno ragazzi>> dice il professore, mentre posa la sua valigetta sulla cattedra.

Dopo aver sistemato dei documenti, alza lo sguardo e mi nota.

<<Tu devi essere la ragazza nuova>> mi sorride.

Sembra una persona molto dolce e compresiva.

<<Si, sono io>>ricambio il suo sorriso.

Sento gli sguardi di tutti bruciare su di me e mi sento in imbarazzo.

Odio essere al centro dell'attenzione.

<<Benvenuta allora>>

<<Grazie>>

Dopo queste parole, inizia a spiegare.

Non riesco a prestare attenzione, poichè è troppo noioso.

Ad un tratto bussano alla porta e un ragazzo varca la soglia.

Non riesco a vederlo in viso poichè ha il cappuccio della felpa ed è girato verso il professore.

<<Scusi per il ritardo>>

La sua voce ha qualcosa di familiare.

Appena si gira ed incontro il suo sguardo ,sussulto.

È il ragazzo che mi ha salvato la vita.

Anche lui sembra riconoscermi.

Lo capisco dall'espressione nel suo viso.

Appena si siede accanto a me un profumo inebriante invade le mie narici.

Percepisco i suoi occhi bruciare su di me per tutta l'ora.

Non ha smesso di fissarmi per nemmeno un secondo.

Appena la campanella suona, prendo le mie cose dal banco e mi dirigo verso l'uscita per andare nella prossima aula.

Ma ad un tratto qualcuno mi prende per il polso e mi fa girare.

Proprio come sospettavo, occhi azzurri è proprio davanti a me.

<<Ei,hai dimenticato questa>>dice porgendomi la mia penna.

<<Oh,grazie>> dopo averla presa gli rivolgo un sorriso di cortesia.

<<Comunque,il mio nome è Chris>>mi porge la mano. La sua stretta è forte e decisa.

<<Hope>>

Mi scruta attentamente,e ad un tratto la sua espressione si fa pensierosa.

Apre la bocca per dire qualcosa ma subito la richiude.

E' come se mi stesse per dire qualcosa,ma poi abbia deciso di lasciar perdere.

E il mio sesto senso mi dice che stava per fare rifermento al nostro primo incontro,anche se vorrei tanto che si sbagliasse.

Il ricordo di quel momento di follia si fa strada nella mia mente,ma lo scaccio subito via.

La mia espressione deve essersi rabbuiata,perché Chris mi chiede se c'è qualcosa che non va.

"No,sto bene. Scusami,ma devo andare.Sono in ritardo per la prossima lezione."

Faccio per girarmi e dirigermi verso la classe di letteratura,ma il ragazzo mi blocca,toccandomi una spalla.

Così alzo i miei occhi e li incateno ai suoi.

"Aspetta,non conosci nessuno qui,vero?"

"No,perchè?"

"Allora che ne dici di pranzare con me?"

Cosa?Ho sentito bene?

Sinceramente è l'ultima cosa che vorrei fare,perchè la sua presenza mi mette in imbarazzo.

Ma per educazione,non posso rifiutare il suo invito.

E poi potrebbe essere il mio primo potenziale amico in questo paese.

"Perchè no?"

Le sue labbra si incurvano in un sorriso.

"Allora alla fine dell'ora vengo a prenderti nell'aula di..."

"Letteratura"concludo la sua frase.

E dopo avermi salutata si dirige dalla parte opposta del corridoio.

Lo guardo fino a quando non svolta l'angolo e  sparisce dalla mia vista.

E un sorriso spontaneo si fa strada tra le mie labbra,a causa della consapevolezza che si,sicuramente diventeremo amici,grandi amici.



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