Parte 8.

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"Okay piccola, preparati alla mattinata piu bella."
Lo guardavo con occhi dolci e subito dopo, senza una parola, ricominciammo a baciarci. Io comincio a togliere la sua camicia e lui comincia ad alzare la mia maglietta dopodiché mise le sue mani calde e lisce sulla mia schiena. Mi lasciò in mutandine e reggiseno mentre lui aveva ancora il suo bel jeans stracciato. Fu davvero la mattinata più bella. Lasciammo perdere un po di tempo giocando all'Xbox e dopodiché ci sdraiammo sul letto parlando un po. "E i tuoi genitori? Potrebbero entrare da un momento all'altro!" gli dissi io preoccupata. Lui distaccò i suoi occhi dai miei e guardò la finestra, perdendo ogni sentimento. "Zayn cosa c'é?" scuote la testa e mi guarda confuso. "Eh? No niente non preoccuparti, i miei non verranno"
"Ah. Okay..Zayn se sbaglio qualcosa ti prego di dirmelo per favore, voglio solo starti accanto."
"Non stai sbagliando nulla, sono solo tanto innamorato di te"
Restai muta, lasciandolo sorridere come sapeva fare lui.
"E ora quando partirai io posso sentirti senza vederti."lo lasciai parlare. "Perché non facciamo una cosa? Ti vesti, ti accompagno alla porta, sparisci e ci dimentichiamo."
"E tu vuoi questo? Okay Zayn, me ne vado e anzi, non accompagnarmi la strada la so." mi guardò deluso. "Grazie Zayn, grazie tante coglione!" andai a vestirmi in fretta nel suo bagno e me ne andai. Non avevo voglia di ritornare a casa, cioé nell'albergo. Volevo stare sola e quindi restai sulla panchina dove eravamo seduti per la prima volta io e Zayn. Guardai il vuoto e ricordavo le immagini di me e Zayn, le ricordavo con le lacrime agli occhi, DETTAGLI. Si era fatto buio e il parco era vuoto, tranne qualche signora/e anziana/o che passeggiava per di la. Guardavo le coppie felici mentre stavo ancora su quella panchina. Avevo deciso di rimanere li a dormire, su quella panchina. Si, forse ero pazza, ma di stare in compagnia non mi andava proprio. Nonostante il freddo cane che c'era io mi ero stesa sula panchina e chiusi gli occhi. "Sei morta ragazzina?" una voce maschile mi fa riaprire gli occhi prima di andare nel sonno profondo. "No, sono viva sfortunatamente" la sua faccia non si notava tanto, era buio e non si vedeva nulla. Si vedeva solo un grosso mucchio di capelli ricci, ma ricci proprio. "Ah, mi sa che hai scambiato la panchina per un letto e la piazza per casa tua."
"Uh, ma che sbadata che sono!"mi alzai dalla panchina e andai verso le giostre del parco. Lui mi inseguiva, con le mani nelle tasche. "Cosa vuoi che mi insegui? Io non vendo mica caramelle"
"Ah no? Oddio credevo che tu fossi una caramella gigante, sai, notavo i tuoi capelli rossi e ho pensato alla fragola, posso assaggiarti?"
"Spiritoso."
"Lo so, lo so" camminai a braccia conserte mentre lui mi inseguiva ancora. "Comunque io mi chiamo Harry" mi tese la sua mano e gli dissi il mio nome. Passò sotto un lampione e li vedetti la sua faccia, era molto bello, si puo dire che é carino. Lo fissai per dei secondi e poi ricominciammo a parlare camminando. "Il nostro non é un incontro normale, ci siamo conosciuti mentre tu dormivi su una panchina" disse lui.
"E tu credevi che fossi morta" era una serata piena di risate, e ci voleva proprio. Dopo un angolo dedicato solo alle battute c'era l'angolo delle cose serie. Gli raccontai un po di me e lui un po di lui. "Harry dimmi il tuo hobby susu" avevamo avanti a noi due birre. "Beh, mi piace correre"..corre, Corre, CoRrE, C O R R E, C-O-R-R-E. "Anche a me piace correre" non ho mai corso in vita mia, tranne quando da piccola giocavo a nascondino. "Oh, possiamo correre insieme qualche giorno"disse lui.
"Ma certo" dio mio. Passammo la nottata a divertirci fuori, ci eravamo detti tutto, ma c'é una cosa che non gli ho detto, che tra piu o meno 4 giorni devo andarmene.

Scusate se non l'ho pubblicato subito a 4 stelline, é che sono impegnata con la scuola in questi giorni, aggiornerò di più dai, continuo a 4 stelline.

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