6. Stiles

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"Che cosa sono?"
Mi aveva chiesto, piangendo.
"Non sei una cosa, sei una persona. E sei stupenda, non puoi capire quando. E non puoi nemmeno immaginare quanto ti abbia pensato in questi anni, nonostante avessi solo un ricordo sfocato di te. Nonostante avessi perso la speranza di rivederti, un giorno. È tutto a posto e stai bene così."
Avrei voluto dirle. Ma le parole mi si bloccano in gola.
Mi sembra strano vederla piangere, lo faceva a mal appena per sua madre.
Mi meraviglio che lo faccia per una ragazza che non conosce.
E poi è l'unica. Nemmeno Scott e Isaac, che fanno parte del suo branco, si disperano tanto.
Vorrei sapere perché. Ma ho paura di conoscere la risposta.

Finiamo a stento il giro, per non destare sospetti ai professori.
Beatris è scioccata, non riesco a capirne il motivo.
Esce da scuola prima, insieme ad Allison e Lydia.
Io, Scott ed Isaac non possiamo permettercelo. Abbiamo voti bassi, non ci conviene saltare le ore di scuola.
Non vorrei lasciarla, sono preoccupato per lei.

Quando la scuola finisce, andiamo tutti e sei da Derek. Portandoci il cadavere di Erica.
Lui è il suo alfa, il licantropo che l'ha morsa.
Lei una volta mi aveva detto di avere una gigantesca cotta per me, ma non mi è mai interessata tanto.
In quel tempo mi piaceva Lydia. Diciamo che, almeno un po', Lydia mi piacerà per sempre.
Ma non siamo fatti per stare insieme.
E poi adesso c'è lei, che in due giorni mi ha fatto quasi dimenticare una ragazza che amavo da anni.
Lei, dai ricci capelli ramati e i luminosi occhi grigi.
Lei, così forte per troppo tempo.
Mi volto a guardarla. Non riesco a vederla in queste condizioni.
Gli occhi spenti, quasi avorio. I vestiti spiegazzati. Trema.
Fa male, vedere le persone a cui vuoi bene stare male. È come se una parte indispensabile di te si sgretolasse e volasse via col vento.
Bussiamo alla porta. Peter — lo zio di Derek, licantropo anche lui – ci apre e noi entriamo senza fare troppe storie.
Poggiamo il corpo senza vita della ragazza sul tavolo e ci disponiamo attorno ad esso.
«Com'è successo?» chiede Derek. Gli occhi diventano lucidi. Non piange, è solo triste. Dopo tutto, faceva parte del suo branco.
Lydia interviene:
«Eravamo alla corsa campestre. Ad un certo punto io e Beatris avvertiamo qualcosa e ci dirigiamo dove ci porta l'istinto. Abbiamo trovato il suo cadavere steso nel mezzo di uno spiazzo erboso.»
L'alfa annuisce.
«Nient'altro?» chiede Peter «Non sapete nient'altro? E poi perché lei è così scossa?» indica Bea con il mento.
Scott parla.
«È la sua prima esperienza sovrannaturale. Credo che le abbia fatto impressione vedere una persona... morta.»
Peter storce la bocca.
«Non penso sia per questo.»
Allison le appoggia delicatamente una mano sulla spalla e, con il tono più tranquillizzante che io abbia mai sentito, dice:
«C'è qualcosa che dovresti dirci?»
Apre gli occhi di scatto. Annuisce debolmente.
«Circa un mese e mezzo fa ero ad una festa. Quando, attraversando il bosco lì vicino con un ragazzo, una orrenda creatura appare davanti a noi. Uccide il mio amico e ferisce me. Da quella notte sogno cose... cose che accadono davvero. E poi, quando ci siamo trasferiti a Beacon Hills, si sono intensificati. La scorsa notte ho sognato di correre in un bosco. Finché non ho incontrato quella creatura, la quale mi diceva di uccidere Scott Mccall. E che se non l'avessi fatto, l'avrebbe fatto lui con tutte le persone che ho attorno. Ho risposto di no. Poi ha strappato la gola a quella ragazza e io... Io non ho potuto fare niente...»
Scoppia di nuovo a piangere. È tutto troppo grande per lei, immagino, troppo complicato.
La accompagno in un posticino appartato, in cui si può sfogare quanto vuole.
Ci sediamo su un gradino, poco lontano dalla vetrata.
Mi abbraccia, l'abbraccio a mia volta. Mi poggia la testa sulla spalla.
Si calma un pochino, almeno ha smesso di singhiozzare.
Riesco a sentire il suo battito. È veloce.
«Che cosa sono?»
Mi chiede nuovamente.
La guardo negli occhi. I nostri volti sono a pochi centimetri di distanza l'uno dall'altro.
Potrei baciarla, ma sarebbe come approfittarmi di lei.
Mi sforzo di resistere all'impulso.
Così l'abbraccio di nuovo. Restiamo così a lungo.
«Va tutto bene. Ci sono io qui, va tutto bene.»

Beatris Constance Hills »A Teen Wolf fanfictionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora