Erano passati un paio di giorni da quell'incidente, ma la mia testa era ancora confusa. Per i miei compagni le giornate passavano normalmente, come se non fosse successo niente. Invece io la notte non riuscivo più a dormire, facevo sempre lo stesso incubo in cui c'ero io distesa in una stanza completamente bianca. Ad un tratto mi alzo e le braccia sanguinano eccessivamente e incominciano a farmi malissimo e, mentre le osservo, un mostro si getta su di me tentando di uccidermi. Lì appaiono due occhi grigi e mi sveglio. Non era una cosa che mi metteva tanto terrore, però non mi faceva più dormire. Era da un po' che giravo per le strade come uno zombie. Ma cosa voleva dire quell'incubo? Non riuscivo a capire cosa fosse successo veramente quel giorno. Era stato davvero un albero a cadere sulla scuola e a ferirmi in quel modo? Non ne potevo più. Il giorno prima avevo tentato di drogarmi o tagliarmi per pensare ad altro, ma fortunatamente io non cadevo così in basso e non avevo certo uno tipo che mi vendesse droga fortunatamente. Però mentre ero in classe, mi venne un'idea. Questa volta niente mi avrebbe fermata, purtroppo. Dopo la scuola sarei andata fuori la fermata della cumana. Lì c'erano molti di quei "cosi". Sarei andata lì e mi sarei fatta "uccidere". Non ne ero tanto sicura, potevo rischiare davvero ma credevo che in qualche modo qualcuno o qualcosa mi avrebbe salvata e forse avrei potuto ricordarmi tutto. Almeno speravo...Finita la scuola andai verso la fermata ma prima chiamai mia madre. Volevo sentire almeno la sua voce per l'ultima volta.
"Mamma...potrei fare tardi oggi. Quindi non mi aspettare per il pranzo...non ti devi preoccupare, cercherò di fare presto...mamma...ti voglio bene" Finii quella chiamata, scesi per le scale esterne della scuola e andai verso la mia morte. Ci misi un bel po' di tempo ad arrivare lì, anche se era vicina. Ma avevo paura, stavo pur sempre per rischiare la mia inutile vita. Ed eccomi lì ma per il momento esitai. C'erano troppi ragazzi che dovevano prendere la cumana. Così aspettai. Osservavo come tutti erano così tranquilli, senza essere consapevoli di quello che potrebbe succedere nel futuro o di quello che stava per succedere a me. Ed ecco che la cumana era, sfortunatamente, arrivata. Tutti i ragazzi la presero e uscirono di lì poche persone, che se ne andarono subito. Così rimasi sola. La paura aumentava, ma dovevo attirare uno di loro. Ma come? Neanche il tempo di trovare una risposta che uno di loro arrivò. Era terribilmente enorme. I miei occhi si fecero piccoli dalla paura. Rimasi ferma per tutto il tempo ma il fantasma mi notò e ,dopo un suo urlo spaventoso, mi attccò. Mi spostai dalla mia posizione e caddi varie volte.Cercavo in giro qualcosa per ferirlo, ma fu inutile. Mi ritrovai vicino ad un muro, dove non potevo scappare. Il mostro si avvicinava sempre di più e io incominciai ad urlare. Ma nessuno mi udì. Era completamente vicino a me e tentò di possedermi e ci riuscì: non ero più in me. Mi alzai contro la mia volontà e un dolore acuto colpì la mia schiena. Non riuscivo a capire cosa fosse, dato che non mi aveva colpita nulla. Il mostro parlò "Hai paura? Dimmi hai paura?" disse "Posso far finire tutta questa sofferenza. Vai verso quella direzione" mi disse indicando il lato dove solitamente si fermava la cumana. Io non volevo andarci, ma le mie gambe iniziarono a camminare da sole e non riuscivo a fermarle.
"Dai su vieni. Non soffrirai mai più" continuava a dire.
Così mi fermai sui binari.Cosa voleva farmi? Poi quando capì era ormai troppo tardi. La cumana stava arrivando e mi avrebbe uccisa. Con uno sguardo spento e non mio, guardavo la mia morte arrivare pensando di aver avuto una vita inutile e patetica. Eccola era vicina e quando stava per eliminarmi, qualcuno mi prese per i fianchi e mi gettò, con poca delicatezza, contro il muro.
"Sei finalmente uscito allo scoperto, str****tto" anche se ero totalmente assente, riconobbi quella voce. Ma non sapevo di chi fosse. Cercavo di risvegliarmi ma fu inutile. "Adesso te la vedi con me" disse quella voce sconosciuta.
Lo scontro iniziò. Durò un po' di tempo, ma ecco che lo sconosciuto uccise il mostro e io svenni. Al mio risveglio udì delle voci.
"Tch, ma quando si sveglia sta mocciosa"
"Rivaille calmati è stata pur sempre posseduta" disse una voce femminile.
Mi svegliai. Ero super stordita.
"Finalmente ti sei svegliata" disse la ragazza.
Era davvero bella: alta, capelli lunghi e neri con due occhi blu.
"Tutto bene?" mi chiese.
Mi alzai di scatto ma caddi subito per il forte dolore alla testa.
"Fa attenzione" disse
"Stupida, vedi di calmarti" mi rimproverò il ragazzo.
Lo guardai meglio e lo riconobbi. Lui mi aveva già salvata una volta. Riuscì a ricordarmi tutto e, stranamente, sorrisi.
"Perchè diamine stai sorridendo?" disse il ragazzo
"Io già ti conosco. Mi hai salvato quella volta a scuola" dissi
"Ancora tu?!"
"Finalmente posso incontrarti. Ti prego dimmi chi sei e cosa sta succedendo"
Mi guardò con quei suoi occhi grigi per poi voltarsi
"Kou andiamocene"
"No ti prego"urlai.
Per la rabbia mi prese per la felpa e stava quasi per romperla
"Non scherzare con me. Non ti cancellerò la memoria è inutile" disse.
I miei occhi presero coraggio e gli rifeci la domanda
"Cosa facciamo?" chiese la ragazza
"Fa quello che vuoi" disse infuriato
"Io mi chiamo Kou e lui è Rivaille, piacere di conoscerti" disse.
Confusa non sapevo cosa fare. Poi dopo capì che dovevo rispondere
"Io sono Yume" dissi
"Bene Yume, ascoltami. Te lo dirò direttamente. Noi non siamo più umani. Siamo morti e andiamo a mietere l'anima degli ayakashi. Rivaille è uno Shinigami io la sua arma. Quindi sei pregata di stare lontana da noi" disse
"Shinigami, ayakashi. Quei mostri si chiamano ayakashi e voi potete vederli come me. Grazie al cielo, finalmente" dissi entusiasta
"Tu puoi vederli?" chiese Kou
"Certo. Ed è terribile" dissi.
Rivaille e Kou si fissarono stupiti
"Adesso dobbiamo andare" disse Rivaille "
Ma io..."
"Credo che ci rincontreremo" disse Kou
"Nel frattempo, sta lontana dagli ayakashi" disse il ragazzo
Annuì e i due se ne andarono. Io tornai a casa che erano le quattro e, senza neanche levarmi le scarpe, mi gettai sul letto e dormì tutto il pomeriggio, come se non fosse successo nulla.
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Un passo dalla fine
FantasyUna semplice ragazza di nome Yume vedrà la sua vita sconvolta dalla presenza di Shinigami e Dei. Tra piccole avventure e avvenimenti, Yume riuscirà a scoprire l'amicizia, l'amore ma anche la tristezza e la follia che porta le persone ad abbandonare...