Death City

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Ero così sconvolta che le mie gambe tremavano e di conseguenza caddi a terra. Avevo già combattuto una volta con quella katana ma questa volta avevo usato un potere per me inesistente, fino a pochi secondi fa. Sentii un terribile dolore dietro la schiena, vicino la spalla destra, tanto da farmi urlare.
"Yume fa ritornare Aki in forma umana!" urlò Rivaille.
"R...ritorna Aki..." dissi sforzandomi in una maniera assurda. Aki ritornò, ma il dolore non cessava. Caddi al suolo e mi rannicchiai, passati poi qualche minuto di sofferenza il dolore svanì. Io, però, rimasi ancora in quella posizione. Tutti si avvicinarono a me. "Yume, riesci a sentirmi?" chiese Kou.
La guardai e feci di si con la testa, anche se mi dovetti sforzare.
"Il ragazzo...il ragazzo sta bene, vero?" chiesi disperata.
"Ma che razza di domande fai, stupida" disse Aki piangendo.
Rimasi sbalordita per quel gesto e gli sorrisi.
"Yume, puoi dirmi cosa ti è successo?" chiese Rivaille.
"Dopo aver usato quel potere, le mie gambe hanno iniziato a tremare e la mia schiena...faceva male" dissi in modo amaro.
"Rivaille secondo te dovremmo portarla dallo Shinigami..." disse Kou.
Rivaille era pensieroso, il suo sguardo era rivolto verso di me. Quei due occhi piccoli e freddi non smettevano di fissarmi.
"Temo di si..." disse.
"Ma come facciamo...lei è un umana e non riesce neanche a muoversi" disse la ragazza. Effettivamente non riuscivo a muovermi, a stento riuscivo a parlare o a sostenere lo sguardo.
"Yume, se non ti crea dolore, richiama Aki" disse il ragazzo.
"Si... Aki vieni". Anche se con una voce debole, Aki ridiventò una katana. Fortunatamente non percepì nessun tipo di dolore. Dopo di che, Rivaille mi prese in braccio. Che strana sensazione, però era piacevole. Come può uno shinigami emanare così tanto calore.
"Kou aggrappati a me, dato che non posso farti diventare un arma. Yume rimani stretta a me, chiaro?!"
Accennai debolmente ed ecco che due bellissime ali apparirono. Però erano strane. Avevano delle bellissime piume bianche e candide, a giudicare dall'aspetto, ma andando verso le punte erano nere e cupe. Ho sempre visto immagini di angeli con ali completamente bianche o completamente nere ma non avevo mai visto una cosa del genere. Comunque sia, Rivaille si alzò in volo e andò sempre più in alto. Evitai di vedere il basso perché date le mie condizioni sarei svenuta. Il ragazzo alato si fermò ad un tratto.
"Midnight Death!" urlò Rivaille.
Dopo quelle parole, apparse dal nulla un enorme portone completamente nero sospeso su un pezzo di terra, come se da qualche parte nel Mondo vi mancasse quella parte. Sulla porta sinistra vi era una D e ai lati di queste vi erano due colonne, sempre con quel colore tetro, con piante ormai rinsecchite che si attorcigliavano ad esse. Per terra vi era solo erba secca e qualche teschio. Che cosa macabra. Ed ecco che quella porta si aprì. Sinceramente non mi sarei mai aspettata di vedere una cosa del genere. Sembrava una semplice città e vi erano pure delle persone. Non umane, ovviamente.
"Siamo arrivati, potete scendere" disse Rivaille.
Stavo per scendere pure io ma mi fermarono.
"No, tu rimarrai ancora in braccio a me. Non che la cosa mi piaccia." disse in modo arrogante.
Le sue magnifiche ali sparirono e proseguimmo a piedi, be' io facevo da eccezione. Camminammo per i vicoli di quella città misteriosa. Le persone, nel vedermi, rimanevano stranite. Molti di loro guardavano con disprezzo Rivaille, altri invece ci ignoravano totalmente. Se alzavo lo sguardo vi erano dei piccoli esserini. Avevano un aspetto familiare.
"Quelli sono come Aki, sono armi" mi spiegò Kou.
"Quando rinascono vagano per la città finché non trovano un padrone"
"Allora perché Aki si trovava sulla Terra?" chiesi.
"Alcuni di loro non riescono ad arrivare fino a qui e sono costretti a girovagare, invece altri vengono mandati sulla Terra per cercare un loro padrone lì. In questo caso parliamo di Dei." Mi spiegò gentilmente.
"Dei? Vuoi dire gli Shinigami"
"Ma allora sei stupida." Disse Rivaille " Siamo divisi in due parti: Dei e Shinigami. Viviamo in città diverse. La nostra si chiama Death City, la loro Bright. Ognuna di esse è governata da qualcuno. Noi dallo Shinigami Supremo, loro dall'Angelo Supremo."
"Ma che differenza c'è? Sia Dei che Shinigami uccidono gli ayakashi, no?" chiese Aki.
"Si dice che i due Supremi siano fratelli e non hanno mai voluto collaborare tra di loro. Hanno creato queste città per salvare l'umanità, ma usando tipologie differenti. Gli shinigami vengono considerate persone oscure senza pietà e che provengono dall'Inferno. Invece si pensi che gli dei siano persone buone e celestiali perché sono comandate dal Signore. Alla fine niente di tutto questo è vero, tranne come sono nate queste due città." Spiegò la ragazza.
Rimasi davvero senza parole, infatti mi limitai a pensare. Anche se avrei preferito saperne di più su questa storia. Ma avevo come l'impressione che Kou e Rivaille ne sapessero poco, oppure non volevano spiegarmi altro. Be' alla fine io non c'entravo niente con quella storia, anche se mi erano successe tante cose in quei ultimi tempi. Comunque sia, il ragazzo si fermò davanti una casa.
"Adesso lo Shinigami Supremo non ci farà entrare senza un motivo. Quindi aspetterete qui" disse Rivaille.
Con un calcio aprì la porta di quella casa. Entrammo e lui, con delicatezza, mi fece stendere su di un letto.
"Noi andiamo. Aki sorveglia Yume. Fa in modo che si riposi un po'"disse per poi andarsene via senza avere una risposta, come sempre.
Passai un paio di minuti cercando di addormentarmi, ma non ci riuscivo.
"Vedi di dormire" mi rimproverò Aki.
Era facile per lui dirlo, ma non riuscivo proprio a prendere sonno. Non mi sentivo molto a mio agio in quella casetta. Era molto scura anche se vi era una finestra aperta. Era pulita e ordinata ma emanava una tristezza quasi da farmi piangere. Al centro di questa vi era un vecchio tavolo con delle sedie con sopra un vaso vuoto. Andando più avanti vi era un letto a castello, dove io vi ero stesa. Di fianco vi erano delle scale che portavano al piano successivo. Fine, questo era quello che conteneva quella casa. Ad un tratto sentii dei rumori provenire da fuori. Aki allarmato si alzò di scatto dalla sedia.
"Vado a controllare" disse.
"No fermo, rimani qui dentro. Se non ci facciamo notare è meglio"
I rumori cessarono per un attimo e sembrava che tutto fosse finito. Aki si avvicinò alla porta e l'aprì lentamente, senza farsi notare o sentire. Ma ecco che la finestra fu rotta. Mi alzai di scatto e richiamai la mia arma. Entrarono due tizi veramente loschi.
"Cosa volete?" urlai.
"Allora è vero che quel nanetto sta ospitando una nuova ragazzina." disse quello più alto. "Andatevene"
Il più basso si avvicinò a me e mi prese per i capelli.
"Jack, questa ragazza ha uno strano potere e odore." disse.
Per la rabbia gli diedi un calcio nello stomaco e lui si accasciò per terra dal dolore. Mi alzai lentamente e Jack sfoderò la sua arma. Non potevo combattere, ero troppo debole. Decisi allora di fuggire dalla porta. Ma proprio mentre avevo messo un piede fuori, Jack mi prese buttandomi a terra, in un angolo. Volevo fargli del male, ma lui prese Aki e lo gettò via. Nel frattempo l'altro si riprese e mi legò, per poi portarmi via. Mi risvegliai legata su di un letto, in una casa peggiore di quella di Rivaille. Bastava solo sentire il fetore che emanava per ucciderti.
"Si è svegliata" disse il piccoletto.
"Che cosa volete da me!"
"Vogliamo fare un dispetto a quel moccioso di Rivaille. Quindi abbiamo preso te e vogliamo prendere il tuo potere e forse dopo mangiarti." disse Jack.
Mangiarmi? Non bastavano gli ayakashi, adesso ci si mettono pure questi.
"Scusatemi, cosa c'entro io con questa storia?" chiesi infuriata e preoccupata.
"Prima di tutto sarai la fidanzata o qualcuno di importante per quel tizio, secondo dentro di te scorre uno strano potere e io lo voglio" disse.
Arrossì leggermente per la prima opzione che mi aveva detto.
"F...fidanzata...uno strano potere? Brutto bastardo non dire c****te e lasciami stare!" Ma non mi diede retta e stava per mettermi le mani addosso quando Rivaille aprì violentemente la porta.
"Lascia stare Yume brutto bastardo."
"Rivaille" urlai allegramente.
"Stai zitta tu, che dopo facciamo i conti!" urlò Rivaille sempre con quel tono arrogante. Pensai a quanto fosse antipatico, ma almeno era venuto a prendermi.
"Invece di venire da me, te la prendi con una ragazza. Che codardo" disse.
I due erano terrorizzati e a Rivaille bastò dargli qualche pugno e qualche calcio per metterli fuori gioco. Finito di picchiarli, uscimmo da quella discarica.
"Tch, ci hanno fatto perdere tempo e hanno impregnato casa mia con il loro odore disgustoso." disse Rivaille lamentandosi.
"Adesso andiamo dallo Shinigami Supremo" disse Kou.
Così ci recammo da lui.

Un passo dalla fineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora