The Kami Game

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"Finalmente il mio amato weekend"
Questo era quello che ripetevo ogni fottuto fine settimana, anche se ogni sabato dovevo andare a scuola. Il sabato in quell'inferno era la cosa più brutta. E oggi non era un'eccezione. Grazie al cielo, quelle quattro ore erano finite e potevo rilassare un po' la mente. Dopo una bell'oretta sulla fermata ad aspettare quel dannatissimo pullman, arrivai alla mia fermata dove mi sarei fatta,poi, una piccola "passeggiata". Come al solito, ero molto pensierosa e casualmente una macchina stava per buttarmi sotto. Ovviamente questo perché le persone prendono la strada come una pista da corsa e una persona non può perdersi nei suoi pensieri perché verrebbe fatto fuori! Potevo solo dire grazie per chi stava lassù che mi vegliava! Alla fine, riuscì a tornare a casa sana e salva. Mi feci aprire il cancelletto e lentamente salì le scale, raggiungendo l'ingresso. Entrai in casa e trovai una lettera per terra. Inizialmente, il mio cervello non dava segni d'interesse. Dopo, spinta dalla curiosità, la raccolsi. La girai più volte su se stessa e poi guardai il modo in cui era stata sigillata. Spalancai gli occhi. Volevo urlare ma iniziai solo a saltare come una cretina.
" Ditemi che non è un sogno! Sembra una lettera di Hogwarts! " dissi mentre tentai di aprire la busta. Quando ci riuscì, chiusi gli occhi mentre, lentamente, tiravo il contenuto fuori. Aprì un solo occhio e le mie mani tremavano, ma tutto questo entusiasmo finì quando lessi:

Carissima Yume,
Lei è stata invitata, come spettatrice, al gioco "The Kami Game" nella città di Death. Saremo lieti di darla il benvenuto. Spero che voi accettiate.
Distinti saluti
Supremo

Rimasi inorridita nel leggere quella lettera e solo nel vedere Carissima Yume mi faceva stare male. Le domande,ovviamente, mi balzarono in testa. Che cos'era quel gioco? E anche i miei compagni avevano ricevuto la stessa lettera?
Per scoprirlo dovevo solo andare in camera mia. E così feci. Aprì la porta e vidi Rivaille seduto vicino alla mia scrivania. Ormai lo aveva preso come il suo covo casa mia.
"Ciao Yume"
Feci cenno con la mano per poi chiedere
"Anche tu hai ricevuto questa lettera?" alzai la busta per fargliela vedere.
"Quei dannati l'hanno mandata anche a te? Comunque si. Eccola" mi mostra la busta.
"Posso sapere cos'è?"
"Quale parte della parola " gioco" non comprendi?" disse in modo molto antipatico e scortese.
Alzai gli occhi al cielo.
"Tu partecipi?" chiesi.
Non ebbi risposta e così me ne andai nel soggiorno dove incontrai i ragazzi.
"Yume!" disse allegramente Kou.
Le sorrisi e feci la stessa domanda anche a loro.
"Vedi Yume noi non veniamo invitati, se il nostro padrone va, di conseguenza lo seguiamo. Non possiamo ne partecipare ne essere uno spettatore di nostra volontà" mi spiegò la ragazza.
"Che cazzata" dissi con franchezza mentre Aki annuiva irritato.
"Rivaille cosa ha deciso?"
"Tu cosa vuoi fare?" chiese il ragazzo che arrivava dalla mia stanza.
"Bè uno sguardo potrei darlo"
"D'accordo. Domani svegliati alle otto e ci andiamo"
"Di domenica? Alle otto?" mi misi le mani nei capelli e continuai "Addio weekand. Ci vediamo la settimana prossima"
"Vedi di inventati una scusa per i tuoi genitori" mi disse
Abbassai la testa e andai ad inventarmi frottole.
Il giorno seguente, mi alzai alle otto. Il silenzio invadeva tutta la casa. Maledivo la mia boccaccia e quella lettera per avermi fatta svegliare a quell'ora. Mi preparai la colazione e velocemente mi vestì. Tentavo di non fare rumore ma la mia delicatezza equivaleva a quella di un elefante sbizzarrito! Fortunatamente i miei genitori non si svegliavano molto facilmente, soprattutto quando erano molto stanchi. Sbuffavo continuamente mentre prendevo le mie cose e alla fine uscì di casa. Aki era già pronto da una vita e Rivaille e Kou erano seduti sulla scala.
"La principessa è pronta!" esclamò Aki.
"Guardate che sono in tempo. Siete voi mattinieri!" feci il broncio.
"Invece di fare storie, perché non richiami il tuo compagno Yume?" disse il ragazzo.
Feci una smorfia e richiamai Aki e Rivaille fece lo stesso. Ad un tratto, guardai le scarpe e notai un laccio che fuoriusciva. Mi chinai per sistemarlo e Rivaille mi prese in braccio.
"Hey ma cos-"
"Mi sono scocciato di aspettare" così aprì le ali e si alzò in volo.
Come al solito, arrivò in alto finché non si fermò di scatto. Guardai di poco giù per poi chiudere gli occhi dalla paura. Vedevo casa mia così distante e i brividi scesero per tutta la schiena. Rivaille decise,finalmente, di pronunciare quella parola e di farci entrare nella città di Death. Mi fece mettere i piedi per terra e un giramento di testa m'invase, ma riuscì a controllarmi.
"Non prendermi più in braccio all'improvviso!" dissi mettendomi sulle punte con il dito puntatogli contro.
"Non m'interessano i tuoi problemi" disse mentre mi spostò per passare.
Quel ragazzo mi irritava, ogni tanto avrebbe potuto essere un po' gentile!
Decidemmo di camminare per la città. A quell'ora il silenzio regnava ma lo stesso vi erano molte persone sveglie e come al solito su chi cadevano i loro occhi? Ovviamente sulla sottoscritta. Anche se guardavano con molta più infamia Rivaille.
"Yume, fa attenzione. Tieniti pronta a chiamare Aki" mi disse.
Inclinai la testa come un cane, dopodiché annuì. Dopo aver girato l'angolo, un tipo non permetteva il passaggio.
"Mi scusi ma noi..." Kou fu bloccata dallo sconosciuto che le strinse il polso.
"Bastardo lasciala stare" il ragazzo stava per agire ma il tipo ci evitò anche se mi fulminò con gli occhi.
Occhi mai visti. Erano scuri come la notte e una striscia giallastra disegnava solo una parte del contorno dell'occhio. Quella sotto la pupilla. Mi fecero rabbrividire.
"Che tipo strano" commentò Aki.
"Ti ha fatto male, Kou?" chiesi.
"No, fortunatamente"
"Andiamo" ci disse il più grande facendo un cenno con la testa.
Così arrivammo nel luogo del gioco. Sembrava il Colosseo, solo che era molto moderno e con la solita mania delle statue e dell'oro che ricopriva una buona parte della struttura. All'entrata, un piccolo ometto, ti chiedeva l'invito e di firmare un foglio con su scritto "Invitati" e notai un altro con sopra riportato "Partecipanti" dove vi erano molti nomi. Firmai ed entrai per cercare il posto. Aki si gettò d'impulso sui gradoni centrali e ci fece posto a tutti noi. Ci accomodammo e una voce familiare urlava i nostri nomi. Ci girammo e vedemmo Kin e Bell. Il ragazzo mi saltò addosso nel vedermi e mi strinse forte a se.
"Yume! Da quanto tempo" ripeteva mentre mi stringeva sempre di più. Arrossì leggermente e appoggiai una mano sulla guancia di Kin per allontanarlo.
"K-Kin" guardai la ragazza e continuai "Ciao Bell"
La ragazza mi tolse Kin da dosso e mi salutò.
"Ciao Yume, perdona il mio padrone"
"Come mai qui Rivaille?" chiese il "ragazzo gatto".
" Avevano voglia di vedere questo gioco e così ho deciso di accompagnarli, perché? " lo guardò con occhi freddi.
"Era solo per curiosità. Solitamente non partecipi a questi eventi" così si fece posto tra me e Kou e mise un braccio sulle mie spalle, per poi portarmi a se. Bell si sedette di una gradino più in alto e diede uno schiaffo al suo padrone.
"Veda di non dare fastidio!" lo rimproverò.
Kin si limitò solo ad accarezzarsi la testa.
Poi la nostra attenzione fu richiamata dallo Shinighami Supremo che era seduto vicino a suo fratello dall'altra parte dell'arena. I due sorridevano e sentivo i loro occhi scrutarmi. Mi chiedevo "Perché proprio a me?"
"Buona mattina a tutti voi, piccoli schiavi" sorrise e poi continuò dicendo"Vi do il benvenuto nella mia città! E soprattutto vi do il benvenuto all'inizio del "The Kami Game"!"
L'Angelo Supremo si alzò e spalancò le braccia. Agitò le mani e disse qualcosa di incomprensibile con la bocca. Magicamente, apparse davanti a noi una barriera.
"Ma cosa sta facendo?"chiesi.
"I Supremi non vogliono che gli invitati vengano coinvolti e così creano una barriera." mi spiegò Kou.
Il gioco ebbe inizio. Vi erano due file rivolte verso i due Supremi. Si poteva capire benissimo che da un lato vi erano Shinigami e dall'altro Dei. Alla fine le due file si sparpagliarono per tutto il campo. Ognuno richiamò la propria arma e si sentì il rumore di cancelli aprirsi. Ne rimasi sorpresa nel vedere i loro avversari.

"Ma quelli..."
"Già sono ayakashi" mi rispose Kin con un sorriso.
I mostri iniziarono ad attaccare e vi furono già delle morti di quest'ultimi. Notai in alto un tabellone enorme dove vi erano segnati dei numeri.
"Kin puoi spiegarmi un po' il gioco?"
"Sei venuta qui senza sapere nulla? D'accordo. Il gioco è formato da 40 giocatori. 20 Shinigami e 20 Dei. Nell'antica Roma, questi tipi di giochi in cui i guerrieri dovevano uccidere le belve, si chiamavano " Venationes". La differenza sta che qui chi uccide uno di loro da un punto alla propria squadra e gli ayakashi non vengono diciamo "istruiti". Ah mi stavo quasi per dimenticare, il nemico può uccidere un componente dell'altra squadra. Alla fine vince la squadra con più punti. Lo hanno chiamato " The Kami Game" perché massacro collettivo gli faceva orrore." finì scherzando.
"Ma è terribile"
"Non esiste la parola " terribile" nel loro vocabolario probabilmente. Per i Supremi è puro divertimento."
Mi girai verso l'arena e mi misi una mano vicino al petto. I Dei erano in vantaggio e, tra l'altro, erano stati fatti fuori già due Shinigami. Più si andava avanti e più gli ayakashi erano forti. Mentre osservavo inorridita, notai un volto familiare. Quella persona era davvero forte e usava come armi due falci, ma quelle piccole. Era davvero spietato, era lui l'elemento forte dei Dei. Uno della nostra squadra stava per uccidere un ayakashi, ma quel tipo gli balzò addosso e lo fece fuori, senza crearsi troppi problemi. Il numero di partecipanti diminuiva a dismisura, invece i punteggi salivano sempre di più. Le urla dei morti venivano coperte da quelle degli spettatori entusiasti dello spettacolo. Alla fine rimasero in campo 4 della nostra squadra e 5 in quella avversaria. Il silenzio cadde e i guerrieri rimasero fermi, mentre riprendevano le forze e il fiato.
"Miei guerrieri! Adesso è giunta l'ora, quindi tenetevi pronti!" urlò l'Angelo.
Le persone nell'arena impugnarono le armi. Un cancello enorme fu aperto. L'ansia che emanava quel cancello buio era insopportabile. Ad un tratto si sentirono dei passi. Ma non semplici passi, erano quelli di un mostro gigantesco. Una mano enorme si appoggiò al lato della porta e lì uscì un ayakashi.
"Ecco il vostro Condannato! urlarono all'unisono i due Supremi.
Il mostro urlò così tanto da farci coprire le orecchie. Il nostro gruppo lo attaccò ma lui, senza esitare, ne uccise due stritolandoli con la mano destra e con la sinistra ne uccise un altro schiacciandolo al suolo. Si potevano sentire il rumore delle ossa sfrantumarsi, accompagnate dalle urla delle vittime. Uno spettacolo orribile. Alla fine furono uccisi tutti, tranne il tipo familiare e uno dei nostri. Per un attimo, il silenzio regnò. Nell'aria si sentiva la paura. L'ayakashi iniziò a comportarsi stranamente e si avvicinò al pubblico. Scrutava con gli occhi ogni persona, poi si fermò. Allungò la sua mano verso gli spettatori e la barriera sembrava non avere effetto. Gettò, letteralmente, in aria alcuni di loro e prese di mira me. Mi prese per poi lanciarmi nell'arena. Feci un atterraggio doloroso, come se non avessi già abbastanza problemi con il mio corpo. Dovetti raccogliere un'arma qualsiasi e alzarmi per potermi difendere. I due concorrenti istigavano il mostro ma non dava alcun interesse verso di loro. Guardava solo me, assaporava già la mia morte. Alzò in alto il braccio e tentò di colpirmi. Decisi di attaccare ma peggiorai solo la situazione. Rivaille e Kin stavano in piedi mentre cercavano di distruggere la barriera, che era nuovamente tornata. Questa si chiamava sfiga! I due Supremi ridevano compiaciuti più del solito e non avevano intenzione di aiutarmi. Decisi di usare più potere possibile e appena mi sentì pronta riattaccai. Riuscì a ferirlo, ma niente di così speciale. Purtroppo, il dolore ritornò e caddi a terra. Il mio corpo si fece di pietra e faticavo nel respirare. L'ayakashi mi prese e mi inghiottì. Sentivo solo la paura e il mio corpo raffreddarsi. Il gelo mi stava prendendo ma, come sempre, riuscì a scampare alla morte. Il mostro fu tagliato e qualcuno riuscì a prendermi al volo. Guardai il ragazzo e mi sorpresi. Era il tipo scontroso che avevamo incontrato prima del gioco! I suoi occhi mi guardavano e io facevo altrettanto. Non riuscivo a distaccarmi dal suo sguardo e sentivo la forza che la sua anima emanava.
"Tutto bene?" mi chiese.
Annuì mentre continuavo a fissarlo. Il gioco terminò e i due Supremi ci raggiunsero.
"Rey, complimenti per aver vinto" disse Mark
"Datemi un buon motivo per non uccidervi! Avete permesso che uno di loro attaccasse il pubblico e non noi! La vita di questa ragazza era in pericolo" urlò il ragazzo.
Rivaille arrivò armato e tentò di colpire i Supremi, ma Kin lo bloccò.
"Bastardi!" urlò.
"Non fate tante storie. Sapevamo che Rey l'avrebbe salvata." disse Mark
"Non è successo niente di grave" finì col dire Luke.
Rey guardò furioso i suoi superiori ma mi fece solo rimettere coi piedi per terra. Stava per andarsene ma io lo bloccai, prendendogli una mano.
"Rey...g-grazie" dissi timidamente.
Il ragazzo se ne andò senza dire una parola.
"Sempre silenzioso e scontroso quel ragazzo" affermò Kin.
"Lo conosci?" chiese Aki curioso.
"Non proprio. So solo che lui è nato nella notte di mezzaluna. Per questo i suoi occhi sono così" spiegò.
Tornammo tutti a casa ma Rivaille non aveva ancora digerito l'accaduto. La mia testa era piena di pensieri ma la mezzaluna mi aveva stregata quella sera e guardavo il cielo ringraziando ancora Rey per avermi salvata.

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