capitolo 7

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Dopo alcuni sguardi di fuoco tra me e Draco qualcuno si siede vicino a me. Alzo lo sguardo per incontrare quello di George. Alzo gli occhi al cielo e continuo a vere il mio caffè e a ripassare trasfigurazione che doveva interrogare. Lui mise una mano sulla mia ma io la ritrassi irritata
-lo so che ho fatto uno sbaglio- cominciò ma io ero troppo impegnata a trasformare il calice in un topo. Al primo tentativo ci riuscii perfettamente. 
George prese il libro e lo chiuse. Sbuffai e lo guardai per incitarlo a continuare
-ti chiedo perdono- disse poi abbassando lo sguardo. Dalle mie labbra uscì una risata cupa, davvero credeva che uni scusa risolvesse tutto?
-davvero credi che uno scusa risolva tutto? Mi hai preso per idiota oppure per una ragazza facile? Oppure entrambe?- dissi sarcasticamente guardando con un sopracciglio alzato il ragazzo di fronte a me. Le sue orecchie si fecero scarlatte ma io continuavo a guardarlo senza espressione
-sapevo che avessi reagito così- disse abbassando lo sguardo. Risi di nuovo cupamente
-allora puoi anche andare- gli dissi indicando il posto più lontano possibbile dal mio. La sua espressione mutò in arrabbiata. Mi afferrò i polsi e io emisi un lamento per il dolore, Draco scattò in piedi ma con un mio sguardo si risedette diventando rosso dalla rabbia, teneva i pugni chiusi e la bacchetta in mano
-no, io non me ne andrò. Io ti amo e continuerò per sempre. Non posso dimenticarti, non posso farlo. Sono stato uno stupido idiota, lo so. Ora che ho imparato la lezione questa cosa non si ripeterà. Ti prego- provò a baciarmi ma il misi la testa di lato. Mi baciò una guancia poi continuò per il collo. Avevo ancora i polsi nelle sue mani e le lacrime scendevano dai miei occhi. Con un gesto rapido della mano afferrai la bacchetta e pronunciai 'protego'  e lo scudo apparve in mezzo a mezzo a noi due. La forza dell'incantesimo fece volare il ragazzo un tavolo più in la. Avevo ancore le lacrime agli occhi e avevo dei lividi su i polsi. In quel momento tutta scuola entrò nella sala e rimase stupita. Draco corse vicino a me e, sotto stupore generale, mi abbracciò. Piansi sulla sua spalla, poi mi prese per mano e mi portò via sotto lo sguardo sbalordito di tutte le case.
Mi trascinò sulla riva del lago nero, dove mi fece sedere su una roccia.
-non ti accadrà più nulla- mi disse stringendomi a se -ora ci sono io- disse

*dopo l'ora di trasfigurazione*

Io e Hermione parlavamo di quello che McGranitt aveva detto sulla camera dei segreti
-ci deve essere perforsa l'erede in questa scuola. Solo lui può aprire la camera- dissi -e deve essere un serpeverde- dissi ancora
-Draco Malfoy- sussurò Ron dietro di me. Lo guardai con un sopracciglio alzato non capendo dove andasse a parare
-giusto- disse Harry, poi notò il mio sguardo e mi spiegò la sua logica -la sua famiglia è serpeverde da generazioni. Ed è molto probabile che lui discenda da Serpeverde- la sua logica sembrava dunzionasse ma feci un no con la testa.
-Sofy, è molto probabile. E poi le hai sentite le sue  parole?- disse Hermione guardandomi
-ora tocca a voi mezzosangue- la precedetti abbassando lo sguardo.
-dobbiamo trovare un modo per scoprirlo- disse Harry intervendo nella conversazione. Annuii e ci dirigemmo verso il club dei duellanti

Mezzora dopo eravamo al club. Erano presenti tutti i Griforndoro e Serpeverde. Ci spostarono in coppie, ogni Grifondoro con Serpeverde. Io venii messa in coppia con Pansy Parkinson una ragazza che stava sempre appresso a Draco. Provai un odio profondo per quella gatta morta.
-Sofy, Pansy, salite sul palco per una dimostrazione- disse Piton
Ci posizionammo sulla pedana, uno difronte all'altra. Allock dietro di me e Piton dietro faccia da cane.
-Stupeficium- urlò la ragazza
-Protego-urlai io -expulso- urlai levando la barrira. La ragazza volò all'indietro lamentandosi per il dolore al sedere nel momento della caduta
-10 punti a Grifondoro- disse Allock. Sorrisi per i punti e per aver dato una bella lezione a quella li. Scesi dalla pedana andandomi a mettere in fondo. Faccia da cane mi raggiunse dandomi uno schiaffo sulla guancia. In un momento io le saltai adosso strappandole i capelli e picchiandola a mo di babbano. I professori furono subito da noi e ci separarono. Corsi fuori e mi sedetti sull'erba del parco facendo incantesimi a caso. Venni raggiunta da i miei amici che si congratularono per come avevo dato una lezione a quella li. Risi e scherzammo per tutto il tempo. Harry mise una mano sulla mia spalla e io sorrisi.
-siete dei fratelli per me- dissi guardando i tre. Loro mi sorrisero e mi abracciammo cadendo sull'erba e ridendo come stupidi.

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