5th October

11 1 0
                                    

Eccomi sull'autobus. Appena in tempo, sinceramente gli sguardi vuoti delle persone mi fanno venire voglia di farmela a piedi. D'altronde li capisco chi sarebbe felice il lunedí mattina? Nessuno è felice.
È il 5 ottobre, il che significa che la scuola è cominciata da circa un mese e che l'estate se ne è andata lasciando posto all'autunno e poi all'inverno. Fuori piove, e piove da circa tre giorni, io amo la pioggia. Amo stare in casa con le ciabatte a stivale, le calze sotto il ginocchio, con la cioccolata calda e un bel libro (magari di John Green.)
C'è traffico, lo smog delle auto, la pioggia sul vetro, la gente di fretta con l'ombrello, il fumo che esce dai camini queste sono le mie mattine qui a Nashville. In questo momento indosso un maglioncino rosa a trecce, jeans chiari e le all stars bianche basse. Pessima idea di mettere le all stars (oltretutto bianche!) quando piove! I capelli lunghi castani sciolti leggermente arricciati sulle punte e giusto un filo di trucco.
L'autobus si ferma. Scendiamo tutti spingendo. Corro verso la mia scuola più in fretta che posso per bagnarmi il meno possibile. Sono al primo anno di Liceo, scuola nuova, nuovi compagni, nuova classe, nuovi prof, nuovi libri, nuovi ritmi tutto è cambiato e io mi sento sempre più un pesce fuor d'acqua. Appena arrivo entro in classe; più o meno ci siamo tutti qualcuno sicuramente dovrà ancora arrivare il che mi consola e non mi fa sentire l'unica ritardataria. Visto che ho già due ritadi me ne manca uno e poi filo diritta dal preside, la scuola non è cominciata neanche da un mese e io ho già due ritardi! Pazzesco! Ma vi posso assicurare che non è colpa mia è di quegli autisti imbranati che arrivano sempre in ritardo.
Comunque, mi siedi vicino ad Elenor: lo conosciuta da poco ed è subito diventata una delle mie "amiche di classe." Certo, nuova scuola = nuove amiche! Quando cambi classe hai una zona "amiche di classe" a zero. Poi piano piano la allarghi e aumenta di 1, poi di 2 poi di 3 e se sei fortunato arriva al numero totale di tutta la tua classe. Per esempio se in classe siete in 23 (e sei fortuna e molto socievole) la tua zona amici di classe è di 23 persone. Bhe, la mia per ora è a 3.

" Ciao Alison!" mi dice in modo scherzoso appena poso lo zaino a terra e mi siedo sulla sedia.
"Le tue scarpe hanno un aspetto terribile" dice indicando con il dito le mie all stars che da bianco sono diventate grige e piene di fango.
"Appena torno a casa dovrò pulirle.." dico mentre tiro fuore l'astuccio e l'agenda.
Elenor è quel tipo di ragazza che ogni ragazza dovrebbe aver per amica. Frequenta il corso di teatro e questo dovrebbe dirvi molto. È autoironica, ride per qualunque cosa ed è tutta da capire! Non si vergogna per questo anzi, ride spesso e ti tornare il sorrise nei giorni più cupi con una sua orribile battuta.
Ecco che entra il professore Teveris di Matematica. È un uomo di mezza età, capelli bianchi ma la cosa che lo contraddistingue dagli altri prof è che è molto, ma molto sovrappeso. Appena arriva si siede e comincia a spiegare la circoferenza della terra, mentre parla delle distanze tra i vari continenti e della profondità del sotto-suolo non smette neanche un secondo di bere dalla sua bottiglietta d'acqua. Ce l'ha sempre in mano, e mentre spiega si ferma per sorseggiarne un goccio. Mentre proglietta delle diapositive alla lavagna interattiva do' un'occhiata in giro. Noto che sono tutti annoiati ma con un orecchio attento (solo uno!) c'è un silenzio da cimitero e tutti hanno la testa bassa sul proprio libro. Ho una panoramica cosí generale perchè sono nell'ultima fila. Ad un certo punto Elenor mi chiama e mi mostra un poster degli One Direction con le faccie scarabocchiate.
"Ma che diavolo...?" le dico mentre cerco di fare un faccia il più sorpresa possibile.
"Me lo ha dato mia sorella, perchè a lei non piacciono e io invece di buttarlo lo sto scarabocchiando!" mi sussura un po' divertita.
"Ahhh..." le dico mentre distolgo lo sguardo dalla faccia di Niall che sempre un pupazzo di neve.
Durante tutta l'ora non ha fatto altro che continuare quell'opera d'arte cosí triste. Certo a me non mi fa impazzire quella band ma non mi farebbe piacere trovare la mia faccia pasticciata.
Mentre lei termina la maschera di Louise io prendo il mio quaderno da schizzi e comincio a fare un disegno partendo da un albero.
Ho passato tutta l'ora a disegnare, il prof forse credeva che stessi prendendo appunti e per questo non mi ha detto nulla.
Ho disegnato un albero con un gufo, un cartello con scritto "31th October" un paio di zucche, uno scheletro e un capello da strega vicino ad un pentolone.
"Cavola Alison! Sei proprio brava!" dice Elenor mentre squadra il mio disegno.
"Appena torno a casa lo coloro." dico un po' imbarazzata anche se il complimento non mi dispiace affatto visto che disegnare è una delle cose che mi riesce meglio.
Il resto della giornata passa in fretta visto che il Lunedí ho solo 4 ore invece che 5.
Prendo di nuovo l'autobus, attraverso un piccolo parco e noto un cane bianco e nero che gioca con il suo padrone vicino ad un albero. Sorrido e saluto con la mano il padrone anche se non ho la minima idea di chi sia. Appena torno a casa metto le mie amatissime All Stars in lavatrice e mangio il polpettone preparato che mi ha lasciato mia madre mentre leggo "Teorema Catherine" di John Green, l'unico scrittore (a parer mio) che capisce gli adolescenti. Lascio sul mio letto il quaderno degli schizzi che penso non avrò tempo di colorare e appena ho finito di mangiare, metto su il CD di Ed Sheeran e mi faccio una doccia veloce senza lavarmi i capelli.
Non appena esco ricevo un messaggio da Julie, la mia migliore amica.
"Ehi marmotta, vieni da Starbucks alle 4?"
"Avevo in programma di leggere fan fiction tutto il pomeriggio ma penso che verrò"
Julie è la migliore amica da circa 11 anni, ci conosciamo dalla scuola materna e lei mi capisce più di chiunque altro e con lei ho attraversato tutti i momenti peggiori e migliori della mia vita.
È una ragazza leggermente più bassa di me, capelli lunghi castani lisci, guance paffutelle e occhiali. È una tipa non "secchiona" ma sempre attenta e che tiene allo studio. Non tanto da chiamarla "topo da biblioteca" ma leggermente più seria rispetto alla media. Mi metto un maglioncino color senape, un gonna nera, calze di velluto nere e stivaletti neri fino alle caviglie con il tacco. Completo il tutto con una catenina d'argento con un cuore che mi aveva regalato la nonna il Natale scorso. Lascio i capelli sciolti boccolati sulle punte morbidi sulle spalle, ritocco il trucco, mi metto il mio Parka prendo la mia borsetta nera ed esco.
Lo Starbucks è abbastanza vicino da arrivarci a piedi. Mentre cammino per strada, con gli auricolari e Style di Taylor Swift ad altro volume, noto che TOP SHOP è aperto ed hanno appeso un insegna con scritto "Sconti autunnali fino al 70%". Quale ragazza non entrerebbe? Julie può aspettare.

I love to the moon and backDove le storie prendono vita. Scoprilo ora