Capitolo 4

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sentii delle voci, abbastanza vicine, mi avvicinai per sentire meglio chi era che parlava o meglio che parlavano, perche non era solo una persona erano due-tre o di più... mi avvicinai sempre di più e sentii che le voci venivano da dentro un vicolo, mi avvicinai e cercai di vedere chi erano le persone che parlavano, era un' po' buio quindi non riuscivo a vedere bene chi fossero, vidi tre ragazzi davanti ad un'altro ragazzo, mi pareva familiare, maledetto buio se non ci fosse lo riconoscerei... e poi qui non ci dovrebbero essere delle luci ??? Che funzionino bene intendo... quelle che sono qui funzionano poco e niente!

《ALLORA ??》urlò una voce.

questa voce mi è familiare, molto familiare... aspetta, ma questa è la voce di Jorge

《non li abbiamo ancora trovati...》mormorò un'altra voce a me sconosciuta.

《VI AVEVO CHIESTO DI TROVARLI ED UCCIDERLI!》Urlò Jorge, non l'avevo mai sentito così arrabbiato...

Ma poi di chi stava parlando ? Chi avrebbero dovuto uccidere ?

《ci perdoni...》piangniucolò un'altro uomo con voce spaventata.

《NO!》Urlò ancora Jorge arrabbiato.

prese una pistola e gliela puntò contro.

Oh mio dio. Ha davvero una pistola ?

《la prego non lo faccia...》Lo pregò l'altro uomo che ancora non aveva aperto bocca.

Jorge premette tre volte il grilletto della sua pistola e vidi cadere i tre ragazzi a terra sanguinanti, io rimasi sbalordita e qualche lacrima rigò il mio viso. Jorge che uccide delle persone ??? lo so che... non lo conosco ma non credevo che sarebbe stato capace di fare una cosa del genere... Jorge guardava quei tre ragazzi indifferentemente, come se fossero spazzatura. come fa ? io non capisco... come fa ad avere il coraggio di uccidere delle persone ? qualcuno mi prese dai fianchi, ed io iniziai a cercare di liberarmi dalla sua presa e ad urlare, mentre lui/lei mi trascinò davanti a jorge, lui si girò di scatto verso di me, ed io mi zittii paralizzandomi.

Se Avevo paura ? Decisamente SI.

ero lì ferma davanti a lui mentre alcuni dei suoi amici erano poco distanti da noi, lui si avvicinò a me ed io indietreggiai, ma poi finì con le spalle al muro e con lui davanti a me che mi guardava dritto negli occhi, appoggiò la sua mano sinistra sul muro poco sopra la mia spalla destra e la mano destra la appoggiò sul muro poco sopra la mia spalla sinistra, era arrabbiato si vedeva dalla sua faccia.

《che ci fai qui ?》Mi domandò.

《i-io...》Balbettai spaventata.

guardai quei tre ragazzi stesi a terra, sanguinanti e iniziai a sentirmi male, mi faceva male la pancia, e iniziai a piangere. lui mi prese il viso fra le mani e con i pollici mi asciugò le lacrime che rigavano il mio viso, e mi guardò con uno sguardo dolce...

《Tieni jorge !》

mi voltai e vidi William ? era proprio William ? e non conoscevo solo lui ma anche Nico e Ivan erano loro gli amici di Jorge che mi avevano trascinato da lui... guardai William che aveva una siringa con del liquido dentro in mano.

Oh no. Sedativo. Inizia ad agitarmi.

Jorge la prese. con il braccio sinistro mi tenne ferma e con il braccio destro mi inficcò la siringa nel fianco e iniziò a farmi male la testa... non capivo più niente... ero paralizzata...mi tolse la siringa dal fianco, ormai vuota e mi prese in braccio.

《Nico, Ivan, fate sparire questi corpi. e non lasciate nessuna traccia.》disse autoritario Jorge.

《va bene.》

《William, tu vieni con me, devi guidare la mia macchina.》

《okay.》

ero stanchissima. non riuscivo a tenere gli occhi aperti, mi sentivo debole. jorge mi guardò ed io chiusi gli occhi caddendo in un sonno profondo.

-

mi svegliai alzandomi a sedere e mi guardai un'po' in torno ero in una camera da letto, su un letto matrimoniale... ma che ci faccio qui ? mi alzai dal letto, e presi il mio telefono. erano le 10:30 del mattino. ma quanto ho dormito ? mi ricordo che ieri mi ero addormentata tra le braccia di jorge e credo che erano le 18 e qualcosa. ma dove sono ? mi guardai intorno e vidi dei poster attaccati al muro. mi avvicinai e li guardai. erano dei poster con sopra dei motociclisti, ed erano anche molto carini... ma che razza di pensieri faccio ? non sò dove mi trovo e mi metto a guardare dei motociclisti carini ? sentii due mani sui miei fianchi. mi voltai di scatto trovandomi faccia a faccia con Jorge, che mi diede un bacio sulle labbra.

《buongiorno Principessa.》 Mi sussurrò tenendomi ancora tra le sue braccia.

《d-dove sono ?》Balbettai preoccupata.

《sei a casa mia.》

《i-io ci sono già venuta a casa tua, ma non era questa.》

《quella dove sei venuta tu era l'altra, quella che si trova a San Isidro.》

ah ecco... no aspetta.... cosa ? cioè vorrebbe dirmi che non siamo a San Isidro ?

《d-dove s-siamo ?》

Non sono sicura di voler sapere la risposta... cioè... non sono mai stata lontana da San Isidro senza mio pradre e mia madre o senza mio fratello....

《siamo in Florida.》ridacchiò.

《i-in Florida ?》

《si.》

siamo in una provincia. non a San Isidro ma in Florida. siamo sempre a Buenos Aires. ma un po' lontano da casa mia... okay, non solo poco.

Jorge si mise seduto sul letto e mi fece mettere a cavalcioni sulle sue gambe prendendomi dai fianchi. appoggiai la mia testa sul suo petto e non riuscii a non pensare a quello che aveva fatto ieri sera... aveva ucciso tre ragazzi.

《J-Jorge ?》

《mmm ?》

《se non ti ascolto, T-tu mi u-ucciderai ?》Balbettai tremando leggermente nelle sue braccia.

provai a trattenere le lacrime ma non ci riuscì.

《ma che stai dicendo ?》mi domandò Confuso lui.

《i-ieri hai ucciso quei tre ragazzi perche non ti avevano ascoltato...》 balbettai tra le lacrime e i singhiozzi.

《dimenticati di quello che è successo ieri sera.》mi ordinò stringendomi a sè.

《Non ci riesco.》Singhiozzai.

《dovrai farlo!》

alzai la testa dal suo petto e lo guardai negli occhi.

《Ma come fai ? hai ucciso tre ragazzi senza pietà, sicuramente non sono i primi che hai ucciso. ne avrai uccisi molti altri, visto che eri indiferente ai loro corpi stesi a terra sanguinanti, mentre io mi sentivo male. tu invece no perche ci sarai abituato a queste cose.... chissa da quanto uccidi delle persone innocenti...》lo guardai disgustata.

mi alzai e cercai di andare verso la porta ma lui mi buttò sopra al letto, si mise sopra di me e mi bloccò i polsi.

《SMETTILA!》Mi urlò.

《e ora che vuoi farmi ??? uccidermi ? o violentarmi ? sicuramente saresti capace anche di violentarmi.》mi agitai sotto di lui presa dalla rabbia.

Un'amore Impossibile... o Quasi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora