«The "new" girl»

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" Musing through memories,
Losing my grip in the gray.
Numbing the senses,
I feel you slipping away.. "

Cassie

Il luogo era buio, polveroso.
L' aria era soffocante, pungente.
Non c' era spazio per muoversi o tantomeno per mantenersi in equilibrio, poiché la piattaforma su cui si trovava continuava a salire verso l' alto, senza aver alcuna intenzione di fermarsi per dare il tempo alla ragazza di elaborare. Da quanto tempo fosse lì non lo ricordava. Prima che potesse rendersi conto di non saper neppure chi fosse, la paura di morire la portó ad imporre al suo cervello di scavare nella foschia dei suoi ricordi, tentando di estorcere informazioni.
Invano.
Tentó di guardarsi intorno, ma riconobbe, nel buio, solo il profilo scomposto di poche scatole riposte le une sopra le altre. Si arrese alla situazione. Cosa poteva fare per uscire di lì?, pensó.
Dormi, si disse.
Sentiva solo che, al suo risveglio, avrebbe dovuto fare i conti con qualcosa di per niente piacevole.
Non seppe se fu il rombo dell' "affare" che si fermava bruscamente o la fame, a farle aprire gli occhi.
Cercó di capire se non avesse solo sognato ma, guardando il buio che la circondava, seppe che era tutto reale, per quanto potesse esserlo quello schifo.
Un tuono assordante la interruppe dai suoi pensieri ed una luce accecante, letteralmente, la costrinse a chiudere gli occhi. Ma che diamine?!, si chiese.
Dei sussurri e delle risatine sparpagliate, la incuriosirono. Aprì lentamente una palpebra, cercando di far abituare la retina alla luce forte del giorno. Fu un duro colpo passare dal buio silenzioso a quel caldo afoso.
«Chiudete quelle fogne, pive! Aiutatelo a salire! Gally? Smetti di fare il duro e scendi, cacchio!», una voce turbata sorprese la ragazza. Si accorse che il ragazzo aveva detto "Aiutatelo", come se lei non fosse una donna. Sentì un tonfo, e poi un tipo dall' aria robusta scese nella "Scatola".
Appena incroció lo sguardo della ragazza, sgranó gli occhi ed indietreggió di qualche passo. «Porca sploff..» sussurró. Una voce sopraggiunse dall' alto, gridando spazientita: «Gally! Ti hanno punto i Dolenti? Sali, testa di sploff!».
Lui scosse la testa, salendo senza staccare lo sguardo da lei.
«È una ragazza! È una cacchio di ragazza!» urló poi, una volta salito.
Il borbottio incessante terminó di scatto ed altri ragazzi scesero nel luogo in cui si trovava. Uno era di pelle scura, con grandi occhi castani, alto e piuttosto corpulento. L' altro, invece, aveva capelli biondi corti ed era molto alto. Il suo sguardo si posó su di lei, alzando leggermente le sopracciglia.
«È una ragazza» ripetè quello dalla pelle scura. Lei alzó gli occhi al cielo. Certo che era una ragazza.
Non si vedeva?
I ragazzi l' aiutarono ad alzarsi, e solo allora si accorse di essere ancora seduta a terra, imbambolata davanti a quella scena. Si alzó lentamente, circospetta. Poi l' aiutarono ad uscire da quel buco e le diedero la possibilità di guardarsi intorno. Una radura la circondava, ed era accerchiata da quattro pareti, ognuna avente una spaccatura all' interno. Giró su se stessa, sbalordita.
Guardó il cielo limpido, poi si voltó verso un gruppo di circa cinquanta persone, tutti ragazzi, notando che la fissavano come se non avessero mai visto una ragazza.
«Benvenuta nella Radura, Fagiolina.»

Newt (A Maze Runner Story)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora