Primo ( 1 ) - L'inizio di una nuova avventura

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POV TAEYEON


Aprii gli occhi. In un primo momento, il bagliore della luce mi impedì di vedere il luogo in cui mi trovavo, allora, quasi automaticamente, le mie mani si alzarono per strofinarsi con i miei occhi, dando la possibilità a quest'ultimi di mettere a fuoco. La prima cosa che vidi fu una lunga distesa nera e delle macchine in movimento. Strofinai un' altra volta gli occhi per migliorare la vista ancora un po' offuscata, mi accorsi di essere anch'io in movimento. Certo, ora ricordo, sono sul pullman, che mi accompagnerà a scuola...Aspetta, io devo andare a scuola! Ma cosa ho in testa, non posso fare tardi già il primo giorno! Spero di non aver perso la fermata!

Alzai lo sguardo verso il paesaggio che mi si presentò davanti. Un imponente palazzo ricoperto di vetrate faceva da sfondo all' enorme massa di persone che gli passava davanti. Questa non assomiglia affatto ad una scuola.. Devo assolutamente chiedere a qualcuno dove mi trovo.

Mi girai dalla parte opposta al finestrino, sul quale fino a pochi istanti prima dormivo spensierata, e, per mia fortuna, al sedile di fianco al mio si trovava un piccola signora intenta a mantenere intatte le buste della spesa cariche di viveri.

- M-mi scusi, sa dirmi a quale fermata siamo arrivati?-.

La signora sentendosi chiamata in causa volse lo sguardo verso di me e subito mi sorrise.

-Ben svegliata signorina, comunque siamo alla quarta fermata.-

-ALLA QUARTA FERMATA?!!-

Subito mi rizzai in piedi e iniziai a correre verso l'autista prendendo al volo lo zaino e la valigia che per poco non lasciavo lì.

La signora vedendomi scattare in quel modo rimase scioccata, di certo non si aspettava una reazione così esagerata. E poi non avevo nemmeno ringraziato, ma in quel momento non potevo tornare indietro, infatti pochi istanti dopo mi ritrovai al fianco dell'autista, che subito dopo aver sbuffato e detto qualcosa in aramaico antico (sicuramente parolacce e qualche frase per dichiarare il suo odio verso gli studenti ritardatari), mi lasciò scendere.

Bene, ora mi tocca correre per non perdere la prima lezione...aah, Taeyeon sei proprio un caso perso!

Prima di incamminarmi verso scuola diedi uno sguardo veloce all'orologio e sì, era proprio tardi. L'orologio segnava le 7:45 e io alle 8:05 dovevo essere in classe, o almeno dentro scuola.

Presi un lungo respiro e iniziai a correre su quel marciapiede, del quale era impossibile scorgere la fine, per colpa delle troppe persone che vi camminavano sopra. 

Le mie gambe iniziarono a muoversi da sole mentre mi facevo spazio tra la disordinata folla di passanti che, come me, in quel momento avevano un obbiettivo da raggiungere, nel mio caso: la scuola.

Dopo quasi dieci minuti di corsa e di scontri con persone sconosciute, intravidi un gruppo di studentesse in divisa che sghignazzavano e ridacchiavano davanti ad un grande cancello nero.

Credo finalmente di avercela fatta. Hanno la mia stessa divisa.

Mi diedi una sistematina alla gonna, e dopo un lungo sospiro i miei piedi partirono. Pochi passi e mi ritrovai nel bel mezzo del gruppetto di ragazzine che poco prima erano state la mia salvezza.

Pensai tranquillamente tra me e me di essere al sicuro, quando ad un certo punto, varie spinte e strattonate  mi costrinsero ad avanzare fino ad arrivare dall'altra parte della folla dove si trovava una grande macchina nera. Rimasi lì a guardare per qualche instante, fino a quando lo sportello si aprì.

Le ragazze alle miei spalle iniziarono ad agitarsi e ad urlare come delle pazze isteriche uscendosene con frasi del tipo ⟪OPPA! OPPA! OPPA TI AMO! SEI BELLISSIMO...⟫, non mi diedero il tempo di vedere quale "grande celebrità" si celasse dietro quella lussuosa auto, che uno spintone più forte degli altri mi fece perdere l'equilibrio e cadere proprio dinanzi allo sportello ormai spalancato.

Un paio di scarpe, che all'apparenza sembravano costare tantissimo, si ritrovarono proprio davanti al mio naso. In quel momento sarei voluta sprofondare nell'asfalto della strada. Delle risatine fastidiose riempirono presto l'aria e tutto questo contribuì a farmi sentire ancora più in imbarazzo.

Dopo secondi che parvero un eternità trovai la forza di alzare lo sguardo e così di scoprire chi fosse "il misterioso tizio dalle scarpe super costose".

Non riuscivo a credere ai miei occhi.... Era una vista da mozzare il fiato...

Un ragazzo con grandi occhi neri, labbra sottili e rosee, dei capelli castano chiari che sembravano risaltare ancor di più il paio di occhioni, facevano da cornice a quella meraviglia che mi si presentò avanti.

Io guardavo lui e lui guardava me.

All'improvviso dimenticai il perché io mi trovassi lì, che quella era una scuola e le ragazze dietro di me persero consistenza e, come in pieno autunno le foglie si fanno trasportare dal vento, anche loro scomparvero lasciandoci in quello scambio di sguardi che sembrò durare ore ed ore.

Immersa nei miei pensieri per poco non mi accorsi della frase che "scarpe costose" stava pronunciando.

Mi stai tagliando la strada...spostati. -.

Quella voce risuonò nelle mie orecchie come una dolce melodia e le miei guance presero il colore del sangue che in quel momento stava scorrendo velocemente nelle vene grazie al mio cuore che, senza preavviso, iniziò a battere all'impazzata.

Ho detto di spostarti! -.

Quella voce, che pochi instanti prima, mi aveva letteralmente mandato in pappa il cervello, si alzò di tonalità riportandomi alla realtà. La magia si spense in un attimo e come se non bastasse, il gruppo di "oche" tornò alle mie spalle ancora più agitato di prima.

Cercai di ricordare le sue parole e mi si gelò il sangue quando ne sentii altre uscire da quelle perfette labbra.

- Ma guarda un po', adesso anche le straccione vogliono la mia attenzione. Patetica... -.

Stracciona a me? Ma chi si crede di essere questo qui?

❀: La casa sull'albero | Baekyeon | Italian FanfictionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora