Capitolo 5, Parte 2.

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"Bene..." mi dice Roberta sedendosi di fronte a me. "Dimmi tutto quello che ti passa per la testa quando ti nomino Andy."

"Beh..." inizio "Quando mi ha attaccata ho preferito lasciar perdere e non rispondergli per le rime, pensavo "Tanto che me ne importa, non lo rivedrò mai più"... Ma ora che so che frequenta la mia stessa scuola, e che lo incontrerò anche stasera, cambia tutto. Di sicuro si è fatto un'idea sbagliata di me... cioè quella della ragazza viziata, dato che quando mi 'accusò' di esserlo, gli diedi pure ragione. Ecco, vorrei tanto che si togliesse dalla mente quest'impressione, ma allo stesso tempo non voglio che sappia il racconto della mia vita... Ma non è finita qui.. c'è una parte di me, seppur piccolissima, che vuole sapere qualcosa in più su di lui: per esempio, cosa ci faceva per strada a quell'ora; non mi sembra proprio il tipo da sbronze notturne, nonostante tutto..."

Riprendo fiato dopo questo discorso infinito e guardo Roberta.

"Io direi- riflette-di fare l'indifferente stasera: fa finta di non averlo mai visto prima, vedi se ti riconosce lui o no. In caso ti riconosce, bene, avrai la possibilità di rinfacciargli tutti i suoi sbagli, dall'incidente a quella minchiata della 'ragazza viziata', senza scendere per forza nei dettagli: d'altronde, perché dovresti? E' un estraneo!"

"Mh.. e se non mi riconosce?"

"Se non ti riconosce, allora all'inizio fa finta di niente: salutato, discuti con lui di musica...  E quando ce ne andremo, gli lanci una delle tue tipiche frecciatine... "Hey, la prossima volta l'ammaccatura dello scooter me la paghi tu!" o cose del genere. A quel punto, vedi la sua reazione: qualsiasi cosa accada, tranquilla perché io ti starò sempre accanto. Ma non preoccuparti, sei forte e vedrai come ti spunteranno gli artigli!"

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Sono le 21, siamo alla festa da circa un quarto d'ora, ma per ora nessuna traccia di Andy. Io intanto sono riuscita finalmente a rilassarmi, anzi, mentre prima avevo quasi paura di quel che sarebbe potuto accadere, attendo quasi con impazienza il caro Andrea. (Stando a quel che mi ha detto Oli, il suo vero nome è Andrea, ma si fa soprannominare Andy.)

La festa è nel garage dell'immensa casa dei genitori di Oli, trasformato per l'occasione in una mini discoteca. C'è perfino un biliardino! Mi ci avvicino e inizio a giocarci con Oli in squadra con me, Miriana e Austin. Naturalmente quest'ultimo inizia subito a barare, così lo picchiamo scherzosamente. Sento qualcuno urlare che vuole giocare al gioco della bottiglia, e tutti iniziano a formare un cerchio. Io, Austin e Miriana prendiamo posto tra gli altri, mentre Oli si mette al centro del cerchio e dice sghignazzando: "Non abbiamo bottiglie vuote, perciò finché qualcuno non si scola un'intera Coca potete usare me."

"Un modo alternativo per festeggiarti, eh?!" 

"Aho', qualcuno disposto a finirsi una bottiglia?"

"SI PREGA LA GENTILE CLIENTELA DI SVUOTARE IL CONTENUTO DI QUESTA BOTTIGLIA PRIMA DELL'USO!"

Dopo una serie di commenti di questo genere, riusciamo finalmente a trovare una bottiglia vuota. Iniziamo il giro. La maggior parte di questi sono obblighi, e tutti da sbellicarsi dalle risate: grattati come un cane, imitare una gallina, cose di questo tipo. Ad un certo punto vedo Oli allontanarsi e, incuriosita, lo seguo con lo sguardo: sta parlando con un gruppetto un po' più lontano, che non riesco a scorgere bene a causa della folla. Decido di lasciar perdere e di tornare al gioco. La bottiglia punta Luke, e subito dopo ... indovinate un po'?!

"AHAHAHAH, ora sì che c'è da divertirsi!" Grida Serena, nostra compagna di classe.. nonché una delle persone che sopporto di meno.

"Obbligo o verità?" Chiedo a Luke, lanciandogli un'occhiata divertita.

"Obbligo, dai, vediamo se stavolta riesci a trovarne uno decente!" Mi sfida lui, con il suo solito sopracciglio sollevato.

"Bene bene... striscia come un verme e lecca le mani di Serena!" Ah, che belli che sono questi giochi.

"Hey! Ma assolutamente no!" ribatte disgustata lei.

"No dai, perché? D'altronde, è solo un gioco..." le dico con un sorriso gelido.

"E ANCHE QUEST'ANNO BEA VINCE!" urlano nel frattempo tutti gli altri, mentre io scoppio a ridere, ringraziandoli.

"Cattiva la ragazza... Mi piace" dice una voce alle mie spalle.

Mi volto e vedo nientemeno che... Andy accanto ad Oli, che mi sorride.

"Bea, Andy; Andy, Bea." dice, presentandoci a vicenda, mentre ci stringiamo la mano. Lo guardo negli occhi, ma non emanano nessuna particolare emozione; sembrano quasi... vuoti. Sento qualcuno chiamarli da lontano. 

"Uh, se vuoi puoi rimanere qui e dico che ci raggiungi dopo..." propone Oli a Andy.

"No no, tranquillo...Dammi solo un secondo..." risponde lui. 

Guarda Oli allontanarsi e, dopo essersi girato di nuovo verso di me, mi fissa profondamente per alcuni secondi, con quegli occhi blu chiari che continuano a non tradire nessun minimo sentimento.

"Parliamo meglio dopo, ragazza dell'incidente." mi sussurra infine, allontanandosi.






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