2. Amore

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Era ormai il quarto appuntamento con Cody.
A Samantha lui piaceva davvero molto, ma aveva l'impressione che per lui non fosse lo stesso.
Certo, era lui che la invitava ad uscire ogni volta, ma forse lo faceva solo perché le faceva pena, o perché ogni volta voleva dirle che lei non le piaceva, ma non trovava il coraggio.
Un mucchio di teorie del genere si ammucchiavano nella mente di Samantha, lasciandola confusa e triste.
Cody non aveva mai cercato un contatto ravvicinato con lei, non aveva mai tentato di baciarla anche se le occasioni erano state numerose.
Ogni volta che si abbracciavano era sempre lei a iniziare e lui ricambiava piuttosto freddamente.
A parte questo, Cody era fantastico.
Divertente, intelligente e bellissimo.
Pensava a questo Samantha mentre passava una linea di eyeliner sulle sue palpebre dal delizioso color capuccino.
I ricci fittissimi le cadevano sulle spalle, la pelle splendeva nel suo color caffellatte, gli occhi profondi e scuri venivano messi in risalto dal trucco.
Samantha era soddisfatta del risultato, ora doveva solo vestirsi.
Si infilò in un vestito corto e leggero dalle sfumature turchesi e indossò un golf beige.
Era pronta.
Afferrò la pochette color perla, infilò dei sandali e uscì di casa.
L'aria era frizzante, quella sera. Sollevò la chioma di Samantha, accarezzandole il collo e facendola rabbrividire.
L'appuntamento era alle otto, nel ristorante in spiaggia.
Samantha amava quel posto, era pieno di finestre dalle quali si poteva ammirare il mare in tutta la sua bellezza.
La casa di Samantha non era tanto distante dalla spiaggia, quindi decise di raggiungere il ristorante a piedi.
Stava percorrendo il marciapiede quando una moto si fermò parallelamente a lei a bordo strada.
Non sapendo chi fosse continuò a camminare.
"Sam!" una voce maschile la chiamò.
Samantha la riconobbe subito.
"Cody?" chiese, girandosi.
Lui si tolse il casco, rivelando la corta chioma disordinata e color cioccolato, gli occhi da cerbiatto che avrebbero fatto sciogliere qualsiasi persona nella popolazione mondiale femminile, il naso dritto e le labbra, incantevoli, che si curvavano in un sorriso che induceva allo svenimento.
Samantha se le era sognate parecchie volte, quelle labbra, ed erano sempre sulle sue.
"Sali, forza!" la incitó Cody battendo la mano sul sedile della moto.
Quella corsa in moto non era programmata e colse di sorpresa Samantha.
Lei aveva una paura tremenda di salire in moto, gli sembrava un veicolo poco stabile.
Cody, vendendo la sua titubanza, le sussurrò, la voce intrisa di una dolcezza che Samantha non aveva mai visto e sentito:
"Sali, fidati di me."
Samantha con passo lento si avvicinò al veicolo. Lui le porse un casco rosso e bianco e lei se lo calcó in testa.
Si sedette dietro di Cody, e delle mani calde si posarono sopra le sue e le guidarono sui fianchi di lui.
Samantha si aggrappó dove Cody aveva guidato le sue mani e chiuse gli occhi.
Nella sue testa risentì la voce di Cody che le diceva di fidarsi.
Si abbandonò completamente a lui, e sentì il veicolo muoversi.
Decise di aprire gli occhi, la città sfrecciava veloce intorno a lei.
Le piaceva essere così vicina a Cody, sia fisicamente che psicologicamente.
La sua dolcezza di prima l'aveva piacevolmente sorpresa.
Aggrappata a lui poteva sentire il suo profumo di caffè, che ispirò a pieni polmoni.
"Hai paura?" le chiese Cody.
"No. Non quando ci sei te..." si lasciò sfuggire.
Lui non rispose e Samantha sospirò: chissà se aveva fatto bene ad aprirsi.
Dopo poco tempo arrivarono al parcheggio più vicino alla spiaggia, scesero dalla moto e si tolsero i caschi.
"Come mai stasera hai voluto venire qui?" chiese Samantha riferendosi al ristorante in riva al mare.
"È un posto bellissimo... " sussurrò Cody.
Essendo il tre di settembre, nonostante il clima fin troppo fresco, il cielo era dipinto dai colori del tramonto.
Dopo aver percorso il parcheggio imboccarono il vialetto che portava al ristorante.
Quando ci furono davanti, Samantha lo osservò nella sua struttura moderna: era di due piani, il piano terra era un bar, il secondo invece era avvolto da vetrate ed era la parte ristorante.
Samantha decise di fare la prima mossa e prese la mano di Cody.
Adorava leggere con il tatto la sua mano, aveva le dita sottili, ma era grande e forte e le trasmetteva sicurezza.
Le labbra di Cody erano dischiuse e le facevano venire una voglia terribile di baciarlo.
Ancora mano nella mano lui la guidò all'interno del ristorante.
Chiamò il cameriere e si fece indicare il tavolo che aveva prenotato.
Quando videro dove avrebbero cenato rimasero a bocca aperta.
Il tavolo era rotondo, coperto da una tovaglia di pizzo, al centro c'era una candela e accanto c'era una finestra che si apriva sul mare e lasciava entrare la sua brezza leggera.
Quando si furono seduti Samantha decise che era arrivato il momento di parlargli della situazione.
Aveva in mente un discorso molto serio e preciso, in cui gli spiegava che lui le piaceva molto ma non credeva che per lui fosse lo stesso.
Invece le uscì fuori:
"Sinceramente... ti piaccio?"
So schiaffeggió mentalmente, che domanda scema.
Lui la guardò con tanto d'occhi, ma non rispose.
"Allora?" chiese delusa Samantha.
"Dio, Sam... tu mi piaci un casino. Come fai ad avere dubbi? Sei fantastica, bellissima, intelligente e spiritosa, sei la perfezione in persona e te mi chiedi se tu mi piaci? Saranno anni che cerco di trovare il coraggio di chiederti di uscire!"
Samantha lo guardò confusa ma lusingata.
"Ma non hai nemmeno cercato di baciarm..."
Si interruppe bruscamente perché Cody si sporse dall'altra parte del tavolo e la baciò.
Fu un bacio bellissimo, lungo, ma delicato.
Quando si staccarono sentirono degli applausi scroscianti.
I clienti del ritornante stavano battendo le mani e ridendo.
"Nemmeno ti avessi chiesto di sposarmi..." bofonchió Cody imbarazzato.
Samantha rise e gli diede un bacio a stampo.
Consumarono la cena parlando di loro e conoscendosi meglio.
Quando finirono di mangiare e pagarono il conto si diressero in spiaggia.
Correvano mano nella mano, ridendo, i piedi scalzi e le scarpe nella mano libera.
I piedi nudi sfioravano la sabbia morbida e bianca, il mare accarezzava loro la pelle.
Si sedettero sul pontile, le gambe cullate dalle placide onde del mare.
"A cosa pensi?" le chiese Samantha osservando il profilo illuminato dalla luna di Cody.
"Che mi piacerebbe stare così per tutta la vita."
"Così come?"
"Con te. Mi piacerebbe poterti fare stare bene ogni giorno, ogni ora e ogni secondo della mia vita."
"Puoi ripresentarti tra qualche anno..." sussurrò Sam ridendo "E chiedermi di sposarti."
"Mi sposeresti? Se mi presentassi tra qualche anno, certo..."
"...sì."
"Ti amo." disse serio Cody guardandola negli occhi.
Lei lo baciò.
Quando si staccarono lui continuò:
"Perché sai sempre come farmi sorridere, anche se io rinuncerei al mio sorriso per te. Perché sai come farmi sentire amato, anche se io ti amo molto più di quanto mi ami te..."
"Questa è proprio una cavolata, io ti amo cento volte di più..."
"Quindi mi ami?"
"Sì scemo, più di qualunque altra cosa."

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