Fanficition

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Il suo nome non veniva neanche nominato... troppa era la paura solo a pronunciarlo.
Quel nome... Voldemort... veniva detto a voce alta solo dai più coraggiosi.
Non era il suo vero nome.
In realtà si sarebbe chiamato semplicemente Tom.
Tom Marvolo Riddle.
L'odio scorreva nelle sue vene, infestava il suo animo fino alle radici più profonde e manovrava tutte le sue azioni.
Sua madre era morta subito dopo il parto, aveva voluto morire!
Non aveva trovato nel figlio la forza di vivere, cosa che faceva sentire Tom sempre peggio ogni giorno.
Dopo tanti anni in cui aveva somministrato un filtro d'amore al padre di Tom, la madre aveva deciso di smettere di drogarlo e di fargli vedere con i suoi occhi, da cosciente, ciò che avevano vissuto e costruito insieme.
Ma, quando la madre di Tom si decise a compiere quel gesto che avrebbe cambiato la vita di tutti, il padre scappò via, furioso.
Dopo poco tempo la madre di Tom partorì e quella fu la ragione per cui volle morire.
Tom ci pensava spesso... non aveva trovato in lui una ragione per continuare a vivere... cosa valeva?
Era arrabbiato, triste e confuso.
Aveva vissuto in un orfanatrofio.
Fin da piccolo aveva voluto distinguersi dalla massa, aveva provato gusto a fare male agli altri, a vederli soffrire.
Soffrire un centesimo rispetto a quanto soffriva lui ogni giorno, pensando a come la madre lo avesse abbandonato in uno squallido orfanatrofio.
Nel suo egoismo, mai aveva pensato che anche gli altri orfani probabilmente avevano vissuto le loro brutte esperienze.
Poi, un giorno, Silente e la sua barba rossa di allora si erano presentati come la migliore delle cose belle della vita.
Lui era un mago, lui era diverso.
Lui, in un certo senso, era migliore.
Al contrario di quello che, anche se non l'avrebbe mai ammesso nemmeno a sé stesso, pensava.
Si era presentato a scuola come un ragazzino viziato, arrogante, quando in verità era solo spaesato, era un ambiente nuovo, decisamente migliore dell orfanatrofio dove era cresciuto.
Ma vedeva che alla gente piaceva, questo suo finto carattere, riusciva a comandare le persone, sempre più suoi compagni seguivano i suoi ordini.
In poco tempo era diventato un ragazzo rispettato e temuto da tutti, con la sua banda di Mangiamorte.
Era un nome originale e ad effetto, ideale per catalizzare l'attenzione ancora di più su di loro.
Aveva dato un nome alla sua banda, ora doveva soprannominare sé stesso.
Poi, arrivò il lampo di genio: Voldemort!
Quando finì la scuola creò il suo regno del terrore.
Diventò un assassino infame, uccise uomini, donne, bambini.
Alcuni suoi seguaci della scuola divennero il suo esercito, altri lo diventarono per paura.
Il mondo era nelle sue mani.
Poi una stupida profezia intralciò i suoi piani, diceva che un bambino lo avrebbe fermato.
Lo scovò, entrò in casa sua, uccise suo padre, entrò nella camera del piccolo e la madre si sacrificó per il bambino.
Il suo nome era Harry Potter.
Che colpo al cuore, per il povero Tom.
Una madre si era sacrificata per il figlio, sua madre non era nemmeno riuscita a continuare a vivere per lui.
Quanto odio, quanta rabbia, quanta invidia.
A questo pensava Tom mentre vedeva l'incantesimo Expelliarmus sconfiggere il suo Avada Kedavra.
E poi, sorridendo pensò "Ora chiariremo tutto, mamma."

***
Scusate davvero, fa pena.

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