6. Everything You Didn't Say (69)

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"Everything I Didn't Say"
era tutto quello che lui voleva, quello che sperava.
"Everything You Didn't Say"

Dedicato a tutti coloro che devono combattere per qualcosa ogni giorno.

***

Everything You Didn't Say. Tutto quello che non mi hai detto. O almeno la maggior parte delle cose che non mi hai detto. Anch'io avevo sperato che nulla sarebbe cambiato, che saremmo potuti rimanere insieme. Nonostante tutte le mezze verità.
- Dovresti aprirla. - azzardó Ashton. Alzai lo sguardo dalle parole scritte sulla busta. Mi facevano male gli occhi, ma non sentivo niente nel petto. Un buco vuoto indolore al centro del petto. Ecco cosa c'era in quel momento al posto del cuore.
- Oppure potresti bruciarla. - ribatté Luke accigliato. Continuava a mordicchiarsi il piercing insistentemente, ormai aveva il labbro inferiore gonfio. Rivolsi lo sguardo sull'ultimo, ma Michael guardava solo la lettera confuso come non mai.
- Mikey? - lo chiamai. Lo risvegliai dai suoi pensieri.
- Eh? - trasalì saettando lo sguardo tra me e gli altri sbigottito. Sospirai scuotendo la testa. Mi alzai in piedi e posai la busta sul letto dove un momento prima ero stato seduto tra Michael e Luke. Scavalcai le gambe di Ashton che si trovava ai piedi del letto seduto sul pavimento con le gambe stese parallele al materasso. Forse era stupido comportarsi così. Infondo erano passati ormai sei mesi da quando avevo lasciato Charlie. Già. L'ho lasciata io. Non sopportavo l'idea che ci fossero segreti tra di noi, ma dopo un anno e mezzo non ero ancora riuscito e portarla sotto casa dopo le nostre uscite serali. Non avevo nemmeno la possibilità di venirla a prendere. Molto probabilmente mi voleva nascondere alla sua famiglia, ma questo non spiegava perché non mi avesse ancora raccontato niente di lei.
Mi stiracchiai.
- Non dovresti aprirla. - parlò Lucas tirandosi le maniche della maglia che indossava fino ad oltre i polsi e posando la schiena al muro.
- E perché no? - replicò Ash. - Sono con te bro', ma Charlotte sembrava tenerci molto a te, sembravi... - si bloccò.
- Sembravo...? - domandai.
- ... Sembravi la sua ancora di salvezza. - sospirò lui facendosi pensieroso. La sua ancora di salvezza.
- Gli ha mentito per tutto il tempo! - si irritó il biondo.
- Gli ha detto delle mezze verità. È diverso. - parlò per la prima volta Michael.
- È una bugiarda. - affermò Luke.
Ashton si alzò in piedi e additó Lucas. - Ti ripeto che ha detto delle mezze verità! Questo non fa di lei una bugiarda. -
- Perché la stai difendendo? -
- Perché sarebbe come se avessi lasciato perdere Christine quando ho scoperto delle cicatrici. Mi ha evitato e non mi rispondeva completamente in modo sincero. -
- Chris ci ha messo meno di una settimana a dirti cosa le è successo. - si irritó Luke.
- Sí. Grazie a te. - ribatté il riccio cupamente. Luke impallidí al ricordo del giorno in cui Christine era ceduta scappando via. Ashton peró infondo doveva anche ringraziarlo, oppure oltre a quello che sapeva da sua madre, non sarebbe riuscito a scucire quella confessione da lei.
- Cosa ti costa leggere quella lettera? L'hai lasciata te, non ti ha lasciato lei. Almeno falle questo favore. - disse Ash. Guardai la busta appoggiata sul letto. Cosa mi costava? Avrei preferito distruggere il mio basso. Sarebbe stata la stessa identica cosa. Sarei solo scivolato tra le dita del dolore, mi avrebbero stretto il cuore anestetizzato dal tempo passato fino a farmelo sanguinare. Averla lasciata non voleva dire che non avevo sofferto. No. Avevo sofferto il doppio. Questa era la dura verità, quella che cercavo di nascondere. Era a causa di Charlie che avevo scritto "Everything I Didn't Say", ma non potevo accusarla pubblicamente di quello che mi aveva fatto. No, sarebbe stato meschino. Avevo cambiato anche il senso del testo di "Heartbreak Girl", l'avevo cambiato in un amore impossibile a causa di un ragazzo messo d'ostacolo. Tra noi c'era la veritá d'ostacolo. Forse avrei preferito che ci fosse stato un altro, almeno avrei potuto combattere contro qualcosa di concreto.
- Dovresti aprirla. - ripeté Ashton.
- Era un fottuto straccio, Ashton! - urlò Lucas. - Calum era ridotto un fottuto straccio quando l'ha lasciata, se non te ne sei accorto! - gridò con le vene del collo in rilievo. Michael lo fissó sorpreso ed intimorito allo stesso tempo, mentre Ash lo guardò irritato e furioso. Io distolsi lo sguardo da Luke. - Gli si spezzerá il cuore di nuovo. - continuò. - Non voglio che nessuno di noi inizi il tour con un pensiero costante in testa come una ex ragazza. Lá fuori ci sono milioni di ragazze, mentre di opportunità come quella che abbiamo ricevuto ne abbiamo solo una. -
Il silenzio cadde nella stanza, mentre le parole di Hemmings continuavano a risuonare tra noi.
- Sei un egoista Lucas. - sputò Irwin rosso dalla rabbia. Non era egoista, pensava a noi, a tutti noi. Non potevo crollare, avrei fatto del male inutilmente a me stesso e ne avrebbero risentito anche loro. Era logico e doloroso.
- Hey, non litigate, voi non c'entrate niente comunque. - parlò Mikey. - Alla fine è Cal a decidere, e noi lo appoggeremo qualunque sia la sua scelta, giusto ragazzi? - domandò mettendosi tra Luke ed Ash. Loro sospirarono frustrati assentendo debolmente con la testa.
- Grazie, Michael. - sussurrai fissando il pavimento.
- Ok, allora noi dobbiamo andare, sono già le cinque, devo fare una scappata da Rachel ed immagino che voi due vorrete fare compagnia a Chris. - disse velocemente Clifford. Non ebbi il tempo di ribattere che i tre sparirono dalla mia vista in meno di un secondo. Rimasi solo con la lettera.
Una parte di me voleva chiuderla in fondo ad un cassetto, lasciarla là e dimenticarla, ma sapevo che sarebbe stato impossibile. Non l'avrei dimenticata, e peggio avrei continuato a chiedermi cosa ci fosse scritto al suo interno. Ma d'altra parte se l'avessi letta sai rimasto dolorosamente inerme per settimane, sarei rimasto per settimane a pensare alle parole che avrei letto. Cos'era peggio? Leggerla o non leggerla?
Mi sedetti nuovamente sul bordo del letto e presi in mano la busta ancora sigillata. Su una parte c'erano scritte le parole "Tutto quello che non ho detto. Charlotte.". Alla fine cedetti.
La carta fece un rumore sordo strappandosi. Tirai fuori un fascio di fogli. Erano le mie lettere. Tutte le lettere che le avevo scritto. Sentii una fitta al cuore. Perché mi aveva ridato tutte le lettere che le avevo scritto? Perché? Mi passai una mano su viso. Il palmo era stranamente bagnato. Stavo piangendo. Ero un idiota sentimentale. Non dovevo piangere. Tirai fuori il fascio. Il primo foglio era diverso dagli altri. L'aveva scritto lei.

5 Seconds of Winter || 5SOSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora