Stress!

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"Man teilte uns mit, dass wir auf einen funf Stunden spateren Flung umgebucht werden wurden, obwohl bis zum Abflug der Maschine nach StraBburg noch eine halbe Stunde verblieb", "oh ja!" dissi in tono comprensivo, anche se la realtà dei fatti era un'altra: non parlavo tedesco, e le uniche parole che conoscevo erano "ja, nine" e "wustel". Anche se quest'ultima era ormai internazionale. Ma allora perché stavo parlando con un crucco?! Non ne avevo la più pallida idea; anche se forse la causa di questo male poteva essere attribuito alla mia migliore amica Cecilia, che nei momenti di pausa lavorativa mi mandava infiniti video demenziali su Whatsapp e l'ultimo che mi aveva "gentilmente inviato" mostrava due tizi tedeschi che si schiacciavano lattine di birra in testa e si mandavano a quel paese nella loro lingua. Non era possibile che questa agonia si basasse su un semplice equivoco!

"... Morgen Ich hoffe, ein Haus sein", oddio ci risiamo, era ripartito con il suo monologo. Dovevo assolutamente escogitare un piano per non dovermi sorbire un'altra mezzora di altrettanti dialoghi incomprensibili. Pensa Sofia. Pensa. Hai una maturità al liceo classico e una laurea in lettere, non sei scema. Ma allora perché mi venivano in mente solo cose stupide, come versargli un bicchiere in testa e scappare .... Non avevo nemmeno una bibita in mano. Ma forse potevo attirare l'attenzione del barista del bar di fronte e far finta di conoscerlo e filarmela da questo "incubo". No, okey questa era un'altra idea stupida. Però mi sta guardando, oddio mi sta guardando anche il crucco, penso che abbia capito che non lo sto più ascoltando. Voltandomi verso "l'omone biondone" lo guardai interessato e feci un cenno di assenso , rafforzato da un "ja!", poi dando un occhiata al bar di fronte notai che il barista mi stava ancora fissando, dovevo assolutamente agire senza potermi far scappare questa situazione. Prendendo un respiro profondo, mi voltai con la testa velocemente verso di lui, poi facendo finta di guardarlo bene mi diedi una pacca sulle ginocchia (facendomi persino male) e poi esclamai un vivace ( forse fin troppo vivace) "Hi!", e con mia enorme sorpresa il barista rispose allegramente al mio saluto. Dovevo alzarmi da quella sedia. Era il mio momento, ma nel mentre elaborai quel pensiero, una ragazza ticchettando allegramente si stava avvicinando verso il tipo del bar e con mio sommo orrore la osservai anche mentre si andò ad avvinghiare letteralmente a lui. "Was geht hier vor ?". Basta la situazione era oramai insostenibile. "Ascoltami crucco dei miei stivali, io non sto capendo una beato niente di quello che mi stai dicendo da circa un'ora. Non la so la tua fottutissima lingua, sono italiana. ITALIANA , capisci? Pizza, pasta e Berlusconi?!" scimmiottando senza motivo lo guardai ancora per qualche secondo prima di comprendere che nemmeno lui aveva capito quello che gli avevo appena detto. Ero sicura che da li a poco avrebbe chiamato l'ospedale psichiatrico di Amburgo. Senza proferire un'altra parola "l'omone biondone" rimase con la bocca spalancata e in quel momento capì che era giunta l'ora di andarmene da li e avvicinarmi al mio gate per prendere l'aereo diretto a Los Angeles.

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Conversazione whatsapp:

Cecilia: Arrivata?Sofia: Si ora, e sappi che ti odio da morire.Cecilia: Aspetta prima di dire altro, guardati questo video è divertentissimo!Sofia: Giusto appunto ti odio perché mi mandi 3.000 video e mi fai fare la figura della pazza in aeroporto.Cecilia: Nooo! XD non ci posso credere. Mi racconterai appena ci vedremo su skype. Comunque se ti può consolare la cosa, il cane della vicina mi ha appena fatto la pipì sullo stivale.Sofia: Se ti può consolare la casa che ho appena preso in affitto fa schifo!

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