CAPITOLO 3

0 0 0
                                    

William.
<Claire, sposti tutti gli appuntamenti di oggi pomeriggio a dopodomani per favore, può chiamarmi sul numero aziendale soltanto in caso di emergenza.
Oggi sarò fuori città. Tutto chiaro?> <Certo Signor. Ford>
<Bene, allora a domani >
<Buona giornata Signore>.
Chiudo la porta alle mie spalle e mi dirigo nel parcheggio.
E' una bella giornata, magari potrei chiamare Andrew e vedere come se la passa.
Entro in macchina, compongo il numero e faccio partire la telefonata.
<Ehi William! >
<Ciao Andrew, mi chiedevo cosa stesse facendo il mio caro amico in questa bella giornata di sole>.
<Arriva al punto.> Si fa una bella risata.
<Ti va di prenderci una birra? Vorrei parlarti.>
<Certo, facciamo tra mezz'ora da me>
<Bene. A dopo>
<Ciao> riattacca.
Mi dirigo verso casa di Andrew e intanto metto su un po' di musica.
Chissà se lui è con Cloe adesso ... Sicuramente no, ma se così fosse ci sarebbe anche Evelyne ... Ma che cazzo dici? Cosa dovrebbe farci lei con loro due ...
Evelyne ...
Svariati flash del pranzo di ieri, mi tornano in mente.
Evelyne che arriva, Evelyne che si presenta, Evelyne che mi guarda, Evelyne,
Evelyne, Evelyne. William fermati.
Non riesco a capire perché sto pensando a lei da ieri sera, l'ultima volta che mi sono ridotto così non è andata a finire bene ...
Magari potrebbe essere diverso ...
No che non lo sarà, e poi ha sicuramente qualcun altro a cui pensare ... Ciò che più mi ha affascinato sono gli occhi ...
Ne ho visti di belli ma mai quanto i suoi. Non parlo di zaffiri e smeraldi, i suoi sono scuri, molto scuri, hanno qualcosa di ambrato.
Sono affascinanti, profondi, enigmatici. Ho il suo sguardo impresso nella mente e non riesco a mandarlo via.
E le labbra? Sono carnose, ben scolpite e sicuramente morbidissime. Cosa darei per provarle.
Non penso di aver mai avuto più voglia di baciare qualcuno.
Non pensate che io stia correndo troppo. Avete ragione l'ho vista solo per qualche ora, ma è davvero affascinante posso assicurarvelo.
Sono arrivato a destinazione, mi costringo –a malincuore - a scacciare via questi pensieri. Potrei pensare a lei ore e ore ... Però perché fantasticare quando posso averla in carne ed ossa?
Ricompongo il numero di Andrew.
<Pronto?>
<Sono arrivato, sei pregato di raggiungermi fuori.>
<Si padrone, sarò subito da lei> ride ancora.
<Ma come cazzo parli Andrew?>
<IO? Dovresti sentirti tu testone> Ribatte lui.
A questo punto rido anch'io. Lui riaggancia.
Eccolo che apre lo sportello e sprofonda nel sedile della mia macchina.
Mi da una pacca sulla schiena e ci salutiamo come ormai facciamo da anni.
Andrew ed io ci conosciamo sin dalla nascita, diciamo quasi ventiquattro anni considerando che adesso ne abbiamo ventisette ciascuno.
Abbiamo frequentato tutti gli anni di studio insieme, siamo sempre andati d'accordo.
Anche se per un periodo lui si è dovuto trasferire a Liverpool, ci siamo sempre tenuti in contatto.
E' come un fratello per me. Averlo di nuovo qui a Londra è davvero meraviglioso. <Allora padrone dove siamo diretti?>
<Hai qualcosa in mente ?>Chiedo.
<Da Alex?>
<E' esattamente quello che volevo sentirmi dire.>
Metto nuovamente in moto, Andrew piazza ad alto volume la nostra canzone
preferita che per la cronaca è:'' When you're mad di Ne-Yo''. Indovinate a chi mi fa pensare? EVELYNE.
Sto andando letteralmente fuori di testa.
Dopo un'altra mezz'ora, eccoci catapultati indietro nel tempo:''Da Alex''
E' un locale che ricorda molto gli anni '60.
Alex, il proprietario, è un nostro carissimo amico somiglia a Owen Wilson. <Dopo di lei madame> Andrew mi strizza l'occhio.
<Sei sicuro di non esserti scolato qualche birra prima di uscire?> <Certo > ride. Ancora.
Ci dirigiamo verso il bancone, dove Alex sta flirtando con una bella bionda, una di quelle tutte tette niente cervello che solitamente piacciono tanto a noi ragazzi.
Niente a che vedere con Evelyne.
Ehi William ma ti stai sentendo? Svegliati!
Scosta lo sguardo da lei a noi, prima di identificarci ci mette dieci secondi ed ecco che si affretta a darle il resto e a correrci incontro.
<Oh mio Dio! Guarda chi si rivede> Esclama e ci coinvolge in un abbraccio formato famiglia.
<Quanto tempo è passato? Secoli?>
<Non essere esagerato, due anni circa> continua Andrew.
<Credi siano pochi settecentotrenta giorni?Venite accomodatevi offro io oggi.> Dice Alex mentre ci fa strada verso due sgabelli di pelle rossa situati proprio vicino il bancone.
<E' tutto come ricordavo, come vanno gli affari ?> domando.
<Alla grande fratello! E voi? Lavorate ancora insieme?>
<Sì, se così si può dire> interviene Andrew.
<Mi fa molto piacere, cosa vi ha portato da queste parti oggi?> dice mentre dispone tre birre belle ghiacciate sul bancone.
<William voleva parlarmi di qualcosa, ma non so cosa> dice Andrew.
<Aspetta, so per certo di cosa vuole parlarti>ribatte Alex gesticolando come una strega che guarda il futuro in una sfera magica.
<Dato che il lavoro è ok, è sicuramente una donna> Bingo!
<Ma certo William, volevi parlarmi di Evelyne>Davvero notevole Andrew.
<Ehi, Will chi è Evelyne? Se si tratta di una bella preda, ricordati di me se non dovesse funzionare >.
Ridiamo tutti e tre.
<Aspetta un attimo, che fine ha fatto quell'altra ?>.
<Ha fatto la fine che meritava, non sono venuto qui per parlare di lei. Diciamo semplicemente che non è andata come doveva> dico.
<La-signora-sono-costantemente-a-dieta/Sono-la-perfezione-in-assoluto non si è comportata proprio come una donna di chiesa.>Specifica Andrew.
Ehi io voglio parlare di Evelyne. Non di quella ...
<Troia! Ha fatto la troia in giro vero William? > Alex ha sempre le parole giuste.
Troia! Esatto.
<Giusto Alex, adesso possiamo passare a Evelyne e smetterla con la Troia?>.
<Certo amico.>
<Bene, Andrew volevo chiederti di mettere una buona parola con Cloe in modo che mi possa in un qualche modo raccomandare a Evelyne>.
Solitamente provo vergogna a parlare di questo genere di cose, non ho mai avuto bisogno di qualcuno che mi ''raccomandasse'', ma questa volta sento che sarà diverso e più difficile del previsto.
<Vuoi scendere subito in seconda base? Sei un vecchio bastardo.> Alex.
Certo non mi dispiacerebbe ... Perché negare l'evidenza, il solo ricordo della sua bocca colma di rossetto rosso mi fa sussultare.
<Diciamo che per ora credo sia secondario, la conosco da ventiquattrore forse>. <Fratello e sei già messo così male? Chi diavolo è questa la sorella di Jessica
Rabbit? >
<No Alex, è una ragazza molto formosa, capelli scuri, occhi scuri >dice Andrew.
<Tutta scura insomma>segue Alex.
Ridono.
Perché non ho il loro stesso senso dell'umorismo?
Mi aggrego anch'io, anche se sinceramente non ho colto l'ironia.
Proseguiamo così per almeno un'ora.
Non credo che Andrew mi abbia preso sul serio, ma vedrò in qualche modo di fargli arrivare il messaggio.
<Fatevi vedere più spesso, è stato bello passare un po' di tempo insieme, magari potreste venire anche con la famigerata Evelyne > dice Alex.
<Non mancherò> dico stringendogli la mano.
<Ci vediamo presto> finisce Andrew, mentre ci allontaniamo verso la macchina.

You've reached the end of published parts.

⏰ Last updated: Oct 09, 2015 ⏰

Add this story to your Library to get notified about new parts!

RED DUSTWhere stories live. Discover now