Capitolo 3

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"La nostra vita e quella del regno era a dir poco perfetta, ma tutto ciò che è felice e bello non può durare all'infinito: tre anni dopo la nascita di Tian, tutto il mio mondo crollò.

Ero partita alcuni giorni prima per andare sulla terraferma da una mia cara amica che non vedevo da tempo; una cosa che non ti ho detto e che probabilmente dovresti sapere è il luogo dove ti trovi: sei sull'isola sommersa di Taura. Questo è il mio mondo, ed è situato sotto l'Oceano Pacifico del Nord; so che può sembrare incredibile, ma è come racchiuso in un'enorme bolla. La calda e splendente luce solare che vedi nel cielo non è altro che il riflesso della volta celeste che si trova in superficie, e gli abitanti possono visitare il mondo esterno solo utilizzando un ciondolo che gli viene dato al compimento dei loro sedici anni, il quale gli permette di essere teletrasportati nel luogo sulla terraferma a cui stanno pensando.

Tornando alla mia amica, lei tanti anni fa ha deciso di vivere tra gli umani, i quali non sanno della nostra esistenza, e neanche del fatto che anche loro potrebbero essere come noi: devi sapere infatti che tutti hanno dei poteri nascosti, ma la maggior parte ne possiede di troppo deboli per manifestarsi.

Una volta tornata dal mio breve viaggio, ho trovato questa terra completamente distrutta, rasa al suolo, e non c'era nessuno se non una coraggiosa Ioseiren che mi veniva incontro piangendo con in braccio una bambina: mia sorella Amaya, insieme a sua figlia.

Mi disse che c'era stata un'esplosione seguita da una specie di black out, e per ore non si è riusciti a vedere quasi niente; quando era tornata a splendere la luce, dell'isola non rimaneva più niente, se non qualche albero dal fusto possente e il fiume Shin, le cui acque pure e trasparenti non avevano subito alcun danno. Ma la cosa peggiore era che Alain e Tian erano spariti, e nessuno sapeva dire dove fossero o cosa fosse successo.

Mentre Amaya mi spiegava tutto e i miei occhi si riempivano di terrore, la ninfa del fiume Shin, Narissa, comparve davanti ai nostri occhi e ci spiegò spaventata che la persona, se così si può definire, la quale aveva distrutto il nostro mondo sommerso era Shoken, una volta marito di Amaya, mia sorella.

Sì, è lo stesso essere alato che ieri ha tentato di rapirti, e credimi, non è la prima volta che lo fa. Il motivo per cui aveva compiuto un gesto così terribile era lo stesso per cui se ne era andato dalla sua casa e dalla sua famiglia: lui desiderava espandere la nostra terra, voleva sottomettere se non estinguere tutte le popolazioni circostanti, buone e cattive, ma nessuno era d'accordo con lui, ognuno di noi voleva solo vivere in pace e tranquillità, come avevamo sempre fatto.

Naturalmente lui non riuscì ad accettare tale rifiuto, così se ne andò, dicendo che avrebbe trovato un posto dove vivere nel quale le sue idee fossero apprezzate e dove lui sarebbe potuto essere chi voleva e sarebbe stato in grado di fare ciò che desiderava; ci lasciò con un'avvertimento: una volta fondato il suo regno e creato il suo popolo, sarebbe tornato e nulla gli avrebbe impedito di distruggerci.

Ma tutto questo evidentemente non gli parve abbastanza, e prima di partire rapì una delle sue due gemelle; lui però non era in grado di educare una bambina, né di prendersene cura, non ne aveva neanche la voglia: per questo la abbandonò davanti ad un ospedale, sapendo che qualcuno poi l'avrebbe adottata.

E in effetti fu proprio così. Tutto andò secondo i suoi piani: aveva progettato di riprendersi sua figlia non appena sarebbe stata abbastanza grande per essere addestrata a combattere. Shoken voleva averla accanto per distruggere l'isola di Taura, voleva che Amaya sapesse che suo marito e sua figlia avrebbero raso al suolo la sua casa e ucciso il suo popolo.

Mentre attendeva che la bimba crescesse, si stabilì in una landa desolata situata in una zona ai confini del Canada, e ha cominciato a costruire il suo regno; il suo popolo era costituito inizialmente da animali selvatici, poiché, essendo un Toraiken, li poteva controllare; poi sviluppò la capacità di creare delle specie particolari, mostruose e terribilmente pericolose, che costituirono il suo esercito.

Al compimento dei dodici anni della sua bambina (ormai cresciuta), si recò nella casa dei genitori adottivi per portarla via, e controllò se questa avesse poteri sufficienti, ma scoprì che in realtà era una Ioseiren estremamente debole. Deluso e amareggiato, pensò comunque di reclutarla qualche tempo dopo, gli sarebbe sempre potuta tornare utile.

Ma ormai era giunto il momento di attaccare l'isola popolata da coloro che lo avevano costretto all'esilio (secondo la sua opinione): perciò come prima cosa ha mandato alcune delle sue creature ad attaccare la sfera magica che circonda quest'isola e che riflette il cielo in superficie, ed ecco spiegata l'esplosione e il black out. Il buio, poi, gli ha permesso di agire in totale tranquillità e di sottoporre il luogo in cui ci troviamo a distruzioni e razzie. La ninfa Narissa, che era in grado di vedere nel buio, ha scorto Shoken prendere con sé Alain e Tian.

Lui me li ha portati via. Mi ha tolto l'unica cosa che contava davvero per me, ciò per cui sarei anche morta."


La Speranza è un Sogno ad Occhi ApertiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora