"C-che?! No, no, no... Dev'esserci una spiegazione, io..." Non feci in tempo a terminare la frase che un'ombra apparve dietro di me e due mani ruvide mi artigliarono le spalle.
"Kaida! No!" Una delle mani si staccò dalla mia spalla, la persona che avevo dietro pronunciò delle strane parole e prima che io potessi rendermi conto di cosa stesse accadendo, Maiko venne come congelata, insieme a Kaliyah ed Edith, le due tigri bianche. La mia reazione fu quella di urlare, ma capii che era perfettamente inutile.
"Ma bene bene, come sta la mia Maiko, ti vedo un po' invecchiata. Grazie mille comunque: spiegando tutto quanto a mia figlia mi hai evitato l'ingrato compito di parlare con lei". Parlò una voce piuttosto acuta e stridula; mi voltai verso chi aveva emesso un suono tanto sgradevole: era Shoken.
"L'ingrato compito di parlare con me? Sai che c'è, meno male che non l'hai dovuto fare. Io non avrei mai potuto sopportare la tua odiosa voce che diceva cavolate su cavolate e inventava storie sul passato solo per evitare di ammettere che sei un mostro ripugnante!" Non seppi dire dove trovai il coraggio di parlare, né di esprimermi in quel modo; ma ormai ero riuscita a dire ciò che pensavo e niente mi avrebbe fermata: non avevo paura.
"Stammi lontano, non devi neanche provare a chiamarmi 'tua figlia' perché tu non vali più della formica sotto le tue scarpe sudicie per me. Potresti anche morire adesso, ma quest'isola esploderebbe e io non lo permetterei. Non ci capisco più niente, sono sicura di essere impazzita e fra poco crollerò ma credimi, io non verrò da nessuna parte con te e vedi di liberare Maiko e le tigri al più presto!"
"Senti, Kaida, non rendermi le cose più difficili, okay? Smettila di frignare e seguimi. Tanto lo farai comunque, cosciente o non"
"E con questo cosa vorresti dire? Ti ho già detto che io non ci vengo con te. E come diavolo sei riuscito ad arrivare qui?"
"Ormai sono molto più potente di quanto voi possiate immaginare. Le barriere di protezione sono state inutili, inoltre adesso riesco anche a diventare invisibile: niente mi può fermare. E non sarai di certo tu, la mia figlia debole; dovresti essere grata che ti considero tale, non meriteresti neanche questo. E ora, fai sogni d'oro, Altea. O forse dovrei dire... Kaida".
Non feci in tempo a scappare né a fare nient'altro, perché mi ritrovai avvolta da una luce color dell'oro; poi i suoni si fecero ovattati, tutto divenne sfuocato e... Buio. Per la seconda volta in due giorni.
Mi risvegliai in una stanza fredda, spoglia e grigia, la cui unica fonte di luce era una finestrella sul soffitto. Mi faceva male la testa e non riuscivo ancora a distinguere bene le sagome di quello che avevo dinanzi o intorno a me. Udii delle voci abbastanza vicine. Quando finalmente la mia vista tornò normale, mi accorsi che non ero sola: c'erano due persone accanto a me, un uomo e un ragazzo.
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La Speranza è un Sogno ad Occhi Aperti
FantasyQuesta storia inizia come tante altre, una ragazza, i suoi pensieri, un tramonto meraviglioso e qualcosa di inaspettato. Ma, come ogni storia, anche questa è unica e particolare, anche la nostra protagonista, Altea, ha dei segreti nascosti nella pro...