Capitolo 5 ♡

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Lorenzo's p.o.v.
Sono passati almeno due mesi da quando io e Gracie siamo diventati amici, adesso siamo ottimi amici, ma
che dico siamo quasi fratelli, anche se credo che lei mi tenga ancora qualcosa nascosto, l'altro giorno stavamo ridendo come due malati, ma ad un tratto ha smesso di ridere ed é tornata seria, le ho chiesto cosa avesse ma come al solito ha risposto cose come "niente" , "non preoccuparti"  
Ho fatto finta di niente ma prima o poi me lo faró dire.

Oggi é mercoledì, fra circa un mese sarà natale. Vado a scuola, come ogni giorno vedo Grace ed Emma, ma stavolta invece di chiaccherare stanno litigando, chissà di cosa, rallento il passo e sento Emma urlarle "allora é così?! dopo esserti stata accanto tutto questo tempo, dopo averti medicato le ferite tu mi ripaghi così, ma va al diavolo Grace" intanto Grace era già scappata, prima di poter pensare sto già correndo da lei, sta andando nel bagno delle ragazze, merda non posso seguirla lí.

Passa una buona mezz'ora prima che Grace esca, abbiamo entrambi perso la lezione, ma in questo momento non potrebbe fregarmene di meno, cosa intendeva Emma quando le ha detto medicarti le ferite? Prima che possa rispondermi vedo Grace guardarmi dritto negli occhi, ha ancora gli occhi lucidi dal pianto, ma sono diversi, hanno qualcosa di diverso dal solito, non li avevo mai visti così. Viene da me con lo sguardo basso "che ci fai qui? Non dovresti essere a lezione?"
Non mi sta guardando nemmeno negli occhi, non mi piace questa cosa.
"e tu? Non dovresti essere anche tu a lezione?" mi annuisce e alza leggermente lo sguardo, ha il mascara colato e gli occhi gonfi, senza pensarci la abbraccio e le sussurro dolcemente "ho visto la scena tra te ed Emma, non voglio costringerti a dirmi cosa vi siete dette, ma sappi che io ci sono"
Scoppia in lacrime nella mia felpa, che adesso sarà bagnata, ma in questo momento non mi importa.
la porto dietro la scuola, c'è un grosso albero lì, ci sediamo, sta ancora singhiozzando.
"vuoi parlarne?" le chiedo dolcemente,
Lei scuote la testa c
"Va bene, non parliamone, parliamo di qualcos'altro" alza lentamente la testa
"parliamo di natale, é fra un mese, ma io ho sempre amato quella festa"
"io invece la odio, tutti sono sempre allegri, o almeno fingono di esserlo, hanno tutti una maschera quel giorno, solo per mantere quello spirito natalizio, di sta minchia. Tutti i parenti che ti fanno domande assurde, che come al solito ti dicono cose come sei bellissima, tutta sua madre, sei cresciuta e altre stronzate simili solo per educazione, quando in realtà sono sempre la stessa acida, poi odio questa atmosfera che si crea, di finta felicità, e ogni anno devo portare anch'io questa maschera che tanto odio per far felice gli altri" sputa mentre si asciuga le lacrime.
"già, ma il natale ha anche i suoi lati positivi, tipo fare l'albero, alzarsi la mattina con pigiami ridicoli e andare a scartare quei pacchi che tanto ci incuriosiscono, la neve, fare pupazzi di neve, lanciarsi le palle di neve mentre ridiamo, o semplicemente guardarla dalla finestra con sopra una coperta e sorseggiando un thé mente scende dolcemente" dico con occhi sognanti
Lei intanto ha smesso di piangere e mi guarda pendierosa "non pensavo fossi così poeta"
"non sai tante cose di me" dico ridacchiando, anche lei sorride, che bel sorriso
"che ne dici se tra qualche giorno vieni a fare a casa mia questo albero di natale che ti mette tanta felicità ?"
"sarebbe bellissimo" dico con occhi sognanti.
Sposta lo sguardo verso la mia felpa.
"oddio scusa, é tutta bagnata e sporca di mascara" dice mentre si porta una mano alla bocca.
"non mi importa, non mi importa di nulla adesso, non mi importa ne della felpa, ne del fatto che qualcuno possa vederci qui invece che a lezione, in questo momento mi importa solo che tu stia bene" dico tutto d'un fiato
"grazie, davvero, di tutto, grazie di essermi sempre accanto, in questi due mesi mi hai, come dire aggiustato quasi del tutto, non so davvero come ringraziarti"
"ringraziarmi? Ma di cosa? Di avermi sporcato la felpa? Prego!"scoppiamo entrambi a ridere, ma ritorna subito seria, ancora con quel non so che di diverso nei suoi occhi.
"comunque dai, serietà, voglio ringraziarti" dice seria, con una punta di divertimento.
Grace's p.o.v:
Nel momento esatto in cui lo dico, mi prende il viso e mi bacia, lentamente, chiudo gli occhi, voglio assaporare il momento, voglio incidere per sempre questo momento nella mia testa.
Non appena ci stacchiamo, guardo le sue labbra, belle, rosee, leggermente arrossate, sento le guancie andarmi a fuoco.
"scusa, io, mi dispiace, ho agito senza pensare" dice per poi andare via. 
Ma perché se ne va, perché mi sta lasciando sola?
Ripenso al bacio, mentre sfioro le labbra con le dita. Per poi guardare le maniche della mia felpa, abbassandole leggermente.
É tornata.
Sono tornata, sono io, la tua cara amica, lametta.

•Spazio autrice•
Sono tornata, so che non frega a nessuno ma fottesega.
Non ho niente da dire, per favore laciate una "★" al capitolo se vi va, anche se fa cagare.
Subliminali
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Alla prossima👋🏻

Before the Happiness⋆||Lorenzo OstuniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora