ONLY BRANDY TONIGHT.

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Capitolo 7; ONLY BRANDY TONIGHT

Metto piede in un locale di classe della città, in stile anni 20'.. è pieno di ricconi schifosi ma il brandy è buono.

Mi serve riflettere e cosa c'è migliore di un brandy?

Fin dall'entrata vengo inondato dall'odore di tabacco pregiato e il sottile aroma di alcoll nell'aria, mi avvicino al bancone e mi siedo aspettando che qualcuno mi serva.

Poggio le banconote sul bancone appena il mio bicchiere di brandy senza ghiaccio arrivi e guardo la gente che c'è.

Vecchi, scalatrici sociali, vecchi, un ragazzo..

Sposto la mia attenzione sul ragazzo, riccio, assomiglia ad Harry di spalle e decido di spostare lo sguardo visto che ho un tavolo posizionato davanti per guardargli i piedi, è Harry. Chi entrerebbe qui dentro con un paio di Converse?

Ma cosa ci fa qui? Come fa a permettersi questo posto?

Rischio di sputare il brandy dalla bocca quando noto Harry baciare una ragazza seduta al suo fianco.

È fidanzato? Da quanto? La sua ragazza sa fare i biscotti?

Okay, forse nemmeno io saprei fargli dei biscotti decenti.

Una fitta raggiunge il mio stomaco implacabile e la prima cosa stupida che mi viene in mente da fare è:

«Ciao Harry». Alzo il bicchiere nella sua direzione.

Harry, appena si accorge di me, interrompe subito il bacio con la tipa sconosciuta e boccheggia qualcosa di insensato per poi rispondermi.

«C-ciao».

«Un'altro perfavore». Indico il bicchiere vuoto al barista.

«È la tua ragazza?». Indico la ragazza.

Sto indicando il mondo. La prossima cosa che dovrei dirgli forse potrebbe essere tipo "Hei Harry guarda che carino il lampadario, ed heey, hai visto la porta, scommetto che non ne hai mai viste".

«Ci stiamo..frequentando». Si guarda le mani.

«Carina». Cerco di riordinare il casino dentro di me.

«Come mai qui?».

«Non voglio sembrare il tipo che alberga da Starbucks per.. Una cosa del genere si». Tossisco nervoso.

«Oh sisi, capisco».

«Vai da lei no?». Mi prendo la libertà di dirgli.

«Stava giusto andando via». Fa un segno alla biondina, che prende la sua borsetta, il soprabito e se ne va alla svelta.

Terzo bicchiere per me.

«Vuoi qualcosa da bere?». Gli domando.

«Astemio». Indica il bicchiere di acqua che io non avevo minimamente preso in considerazione, perdendomi nei suoi occhi ancora una volta.

«Peccato, un'altro».

«Fa male bere così tanto».

«Divertente Haz». Ridacchio.

«Reggo bene l'alcoll». Replico nuovamente.

«Okayy». Batte le mani sul tavolo in segno di resa.

«Resta qui». Gli chiedo.

Rimane in silenzio mentre bevo il mio quarto brandy, io ho ordinato un solo brandy, perchè ce n'è uno affianco al mio?

«Ora hai finito?».

«Forse». Gesticolo.

«Andiamo». Mi tira giù dallo sgabello e mi trascina fuori dal locale.

«Harreh non scherzare». Lo seguo comunque.

«Andiamo a casa tua». Inizia a camminare.

«Come sai dove abito?». Biascico.

«Infatti devi dirmelo tu». Si blocca in difficoltà oppure stava respirando come ogni altro essere umano e io sono ubriaco.

«Aspetta». Mi tasto la giacca tirandone puoi fare un biglietto da visita.

«Ecco».

«Perfetto, andiamo».

Mi guida verso la sua macchina, è un grosso suv, wow.

Sfreccia silenziosamente fra le strade della città e in un batter d'occhio siamo difronte a casa.

Faccio per salire sulla scala di servizio quando inciampo e Harry capisce saggiamente di dovermi accompagnare anche dentro.

Con qualche incespo arrivo sulla porta, apriamo e mi aiuta a levare i vestiti di fuori.

«Hai dell'advil Louis?».

«Secondo cassetto.. credo». Indico il mobile della cucina.

«Trovato, te lo poggio sul tavolo». Mi dice.

«Okay».

«Io vado». Mi sorride mentre si allontana.

Harry vieni qui o ti lancio qualcosa. Qualcosa come il mio cuore, se vuoi puoi averlo, per sempre. Forse devo bere di meno. Si, dovrei.

«Harry vai giá via?».

«Devo finire di studiare per l'università».

«Uhm..». Mormoro mentre prendo l'advil.

«Ciao Lou».

«Grazie». Gli dico semplicemente.

Quando trovo la forza di alzarmi dal divano, tiro fuori dal frigo del brodo di pollo e lo lascio riscaldare sul fornello, poi lo divoro letteralmente e mi vado a stendere nel letto.

-
Non è che appunto Lou abita da Starbucks e ho deciso di inserire questo capitolo, che comunque ha acceso una scintilla nella storia.

Scusate il ritardo, ma non mi sembra il caso di pubblicare capitoli random che non piacciono poi manco a me.

Buy me a coffee [Larry]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora