Capitolo 8; Espresso Flat White.
Vedere Harry insieme a quella ragazza mi ha scombussolato ulteriormente.
Timbro un documento svogliatamente e lo firmo, per poi accantonarlo su un' altra pila di fogli.
-Louis..-. La segretaria del signor Styles compare sulla porta; capita a proposito.
-Ciao Cass, mi porteresti un caffè?-.
-La macchinetta si è rotta e io comunque ero qui per chiederti la giornata libera-.
-Ah okay, si va bene-. Esce dal mio ufficio e capisco immediatamente che questa stanza è diventata troppo piccola anche per me e che qualcosa da bere me lo vado a prendere da solo.
Mi infilo il mio cappotto e a piedi cammino sino alla mia destinazione: Starbucks ovviamente.
Mi imbatto in una scolaresca in visita sicuramente a qualche museo e tantissima altra gente che si muove frettolosamente.
Arrivato al mio carissimo bar entro e mi siedo al mio solito tavolo vicino alla vetrata, attendendo che qualcuno prenda la mia ordinazione.
-Buongiorno-. Una ragazza che non ho mai visto, ma con il grembiule legato alla vita e un block notes in mano mi si presenta davanti.
-Ciao, conosci un certo Harry?-. Mi prenderà per matto..
-Eh? Comunque no.. Devi ordinare?-.
-Fa niente.. si, un Espresso Flat White-.
-Bene, arriva subito-. Mi rivolge un ultimo sguardo per poi tornare al bancone dove le persone che devono prendere da portar via attendono impazienti.
Mi guardo intorno e noto anche la presenza di Marge che si dirige al mio tavolo con un vassoio. Mi porge una tazza e un biglietto. Mi fa impazzire il fatto che lei sappia chi è.
-Marge perché non vuoi dirmi chi è chi mi manda i biglietti?-. Dico quasi in modo supplichevole.
-Ma io non so chi è Louis-.
-Mi prendi in giro spero-.
-Non sto mentendo, non guardo in faccia chi servo molto spesso, qui c'è molto da fare sai?-.
Decido di lasciar perdere e di concentrarmi sul nuovo biglietto e la mia tazza fumante.
-Sono proprio davanti a te. Harry x-. Sussulto. Alzo di poco il capo ma davanti a me non c'è che una sedia vuota-.
Perché a me?
-Cazzate. Louis x-.
Piego cautamente il biglietto e lo appoggio sul tavolo, qualcuno lo prenderà, potrà essere gettato, non mi importa un cazzo.
Questo giochetto mi ha stancato.
Mi alzo e torno a lavoro.
Passo la mattinata terminando di leggere un manoscritto che mi hanno passato e poi mi metto sulla strada di casa prendendo un taxi.
Decido di scendere qualche traversa prima per entrare in un market, non mi ricordo nemmeno più da quanto tempo non faccio la spesa.
Prendo i miei cereali preferiti e poi passo al banco frutta.
-Conosco un posto dove vendono mele migliori-. Dice una voce dietro di me e capisco immediatamente a chi appartiene.
Mi giro e sorrido compiaciuto di vederlo qui, possibile che lo incroci ovunque?
-Me lo ricorderò la prossima volta-. Faccio scivolare un paio di frutti in un sacchetto.
-Stai meglio?-. Chiede Harry.
-Uhm si..-. Ti prego non parlare di ieri, non parlare di ieri..
-Vai spesso al Ruby?-. Seriamente cosa ho fatto di male?
-Abbastanza spesso, tu? Se non mi ricordo male eri con una ragazza; carini-. Mi concentro sulla mia spesa e metto cose a caso nel carrello.
-Ero lì per degli affari per conto di mio padre-.
-Bene..-.
Fa per andarsene ma inciampa in una mela e cade rovinosamente a terra.. Non posso fare a meno di pensare quanto sia buffo.
-Mi dai una mano o..?-.
Mi riprendo subito dai miei pensieri e ridacchiando gli tendo la mano, tirandolo verso di me.
Le nostre mani si intrecciano e per un momento che appare eterno posso giurare di non essere mai stato meglio di così.
Ora lui è così vicino mentre fino a ieri sembrava lontano anni luce.
Raccolgo le mie cose e con un piccolo ciao pago e torno a casa frastornato. Harry cosa mi stai facendo?
.
YESSA SONO ANCORA VIVA, SPERO VI PIACCIA QUESTO CAPITOLOO.
Credo che abbiate notato che ho cambiato i segnetti con cui inizio un discorso, ma ora scrivo dal pc e qui non ci sono.
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Buy me a coffee [Larry]
ContoShort Story Larry, che vede protagonisti due ragazzi chiamati Louis e Harry che si scambiano bigliettini e caffè in uno Starbucks.