Aveva smesso di mangiare,
Si era ammalato,i suoi vizi gli avevano chiesto un riscatto,
Volevano la sua vita, e lui continuava ad accettare la proposta continuando a bere e fumare.
Mia mamma sapeva dai medici che aveva solo 2 anni di vita e il suo grande segreto la stava mangiando da dentro,io non ne sapevo niente.
Arrivó il momento di tracciare i conti e mio babbo smise di fumare e bere,a quel punto cambió,divenne una persona speciale,mi capiva, era l unica persona con cui avrei voluto passare il mio tempo anche quando stavo bene solo sola.
In compenso mia mamma scavava la sua buca , la sua bipolarità stava peggiorando, lei stava dimagrendo , lei era una pallina da ping-pong che saltellava tra il campo della dolcezza a quella cattiveria.
Si trasformava,
Entravo a casa e lei stava voltata di spalle a lavare i piatti,
La salutavo mi guardava con gli occhi di chi trattiene un desiderio malato e mi chiedeva com'era andata a scuola, "tutto bene" rispondevo tagliando corto e senza mangiare mi rintanavo in camera a fingere di studiare ,aprivo il libro e leggevo il titolo poi rimanevo li e dopo un ora mi rendevo conto di essere stata a fissare il vuoto ,bianco ,di quel foglio che non meritava nemmeno l attenzione di strapparlo accartocciarlo e buttarlo nel bidone, ecco cosa avrei voluto fare col mio cuore in quel momento,sapevo già cosa avrei trovato in cucina ma non potevo rimanere lì tutto il giorno fingendomi ignara di ciò che succedeva oltre quella porta .
Aprivo il cassetto dove avevo 20 o 30 pacchetti di sigarette rubate a mamma con la scusa di volerla far calare a fumare ,sfilavo una sigaretta e senza un motivo particolare mi arrampicavo sulla finestra sopra la scrivania e poi dondolavo una gamba nel vuoto di quei 4 metri di muro, faceva freddo ma la pelle d'oca era l'ultimo dei miei problemi, e fumavo,non che ne fossi capace ma non importava, rimanevo così a guardare il paesaggio della mia nuova casa, in campagna,il cane l avevamo regalato a una vecchietta perché lo definivamo pericoloso,mordeva ,quindi in casa eravamo rimasti in 3 ma ora si sentiva se eravamo solo in due .quando eravamo in due papá era in ospedale e spesso non tornava a casa.
Non avevamo nemmeno soldi , ma anche quello non era tra le mie preoccupazioni.
Chiudevo la finestra e mettevo la mano sulla maniglia aspettando qualcosa,forse il coraggio di oltrepassare quella porta ,aprivo ,mi avviavo per il corridoio cercando di non farmi sentire e mi fermavo ad ascoltare il suo pianto,tornavo indietro sulle punte per non farmi sentire e facevo cadere apposta qualcosa poi tornavo verso la cucina con passo pesante ,così lei aveva il tempo di nascondere le sue lacrime,
Poi la vedevo,piegata sul tavolo,o appoggiata al muro ,gli occhi rossi le pupille che eclissavano l'iride, un retrogusto alcolico vagava per la stanza, sono sempre stata molto sensibile all odore dell alcol , mi guardava ,con odio ,era cambiata da quando ero arrivata a casa e ora nella sue parole scorgevo solo parole masticate male e la cattiveria che ci metteva nel pronunciarle,lei non era mia madre . "vado a studiare" sussurravo mentre varcavo la soglia e la lasciavo nel suo delirio ...