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"Camille ho fame possiamo fermarci a mangiare qualcosa?" Chiese Ashley sentendo brontolare la sua pancia "certo" acconsentì l'amica.

"Mangia con calma, sembra che non mangi da mesi" la brontolò Camille, Ashley la guardò male, aveva fame.

"Allora non mi devi dire niente?" Domandò Camille con il sorriso sotto ai baffi "okay, okay sono incita" disse Ashley alzando il tono della voce, richiamando l'attenzione dei clienti del bar "scusatemi" si scusò arrossendo.

Si girò verso Camille, la sua faccia era sconvolta "o mio Dio! Diventerò zia" urlò dalla felicità, Ashley si voleva sotterrare era tutto molto imbarazzante. "Non urlare per favore" la implorò "giusto giusto" disse Camille riprendendosi.

"L'hai detto a Daniel?" Chiese subito dopo "si è il primo a cui l'ho detto" disse mangiando la sua ciambella "e lui?" Domandò incoraggiandola a continuare "ha detto che è felicissimo e che si sta realizzando il suo sogno di creare una famiglia con me" disse Ashley ripensando al momento in cui Daniel aveva detto quelle parole "aw che dolce, non pensavo fosse così" disse Camille "nemmeno io" ridacchiò Ashley.

"Che ore sono?" Chiese Ashley ripensando a quello che doveva fare nel pomeriggio "le 16" disse l'amica guardando il telefono "mi devo vedere con Daniel, mi potresti accompagnare da lui?" Disse alzandosi "nessun problema" disse sorridente l'amica per poi alzarsi.

"Allora ci sentiamo" disse Camille quando Ashley aprì la portiera della macchina "ovvio" rise l'amica.

Chiuse lo sportello della macchina ritrovando il suo ragazzo a fumare sul muretto "ti ho già detto milioni di volte di smettere" si lamentò mettendosi a sedere accanto a lui "e io ti ho già detto milioni di volte che sei bellissima, ma non mi ascolti" ridacchiò il ragazzo buttando a terra la cicca della sigaretta per poi baciare la sua ragazza.

Ashley odiava il fumo, ma gli piaceva il sapore dei baci che gli dava Daniel dopo aver fumato. "Domani è Natale" urlò Ashley all'orecchio del ragazzo "già e mi dispiace che tu non possa passarlo con la mia famiglia" disse dispiaciuto "dispiace anche a me, ma Niall ha deciso così" sbuffò Ashley.

"Dobbiamo solo aspettare che tu compia diciotto anni e poi saremmo liberi di fare quello che vogliamo" la rassicurò "giusto" gli sorrise la ragazza. Vide Daniel alzarsi, osservò ogni sua minima azione, si perse ad osservalo in tutta la sua bellezza. Si risvegliò solo quando gli arrivò un palla di neve in faccia, facendo ridere il ragazzo per l'espressione che fece.

"Brutto pezzo di strudel andato a male" urlò la ragazza divertita abbassandosi velocemente per prendere un po di neve e formare una palla, Daniel rise divertito iniziando ad urlare. Ashley iniziò ad inseguire il ragazzo lanciando la palla, che aveva fatto qualche secondo fa, colpendolo sulla schiena.

"Dai caccola lo so che sei capace di meglio" disse ridendo Daniel, Ashley adorava quel soprannome.

Dietro quella parola c'era la rappresentazione della ragazza. Veniva chiamata caccola per la sua piccola statura e perché si affezionava molto facilmente alle persone e di conseguenza diventava subito appiccicosa. Il paragone poteva schifare la gente o poteva fargli pensare che era dispregiativo, ma ad Ashley non interessava, quando quel pomeriggio Daniel la chiamò in quel modo la ragazza scoppiò a ridere per il buffo soprannome e dopo aver sentito la spiegazione gli piacque ancora di più, quella era solo una cosa di lei e Daniel e nessuno poteva chiamarla in quel modo.

365 days; njhDove le storie prendono vita. Scoprilo ora