I suoi lunghi capelli biondi e la frangetta che le copriva la fronte alta non erano cambiati di una virgola. Ha sempre avuto un bel fisico ma col passare degli anni era sbocciata come un fiore, era di una bellezza eterea, matura e sensuale. La odiavo.
<<Oh mio dio! Venere! Ma guarda quanto sei cambiata! È da tanto che non ti vedo come stai?>> mi salutò con il sorriso stampato sul volto come se non fosse successo niente come se non lo avesse abbandonato come tutti, quando lui aveva più bisogno di lei dell'amore che credeva fosse ricambiato. Clarissa, era la ragazza di mio fratello e si era sempre dimostrata una ragazza gentile e premurosa, andavamo molto d'accordo, fino al giorno dell'incidente... Lei lo abbandonò, non venne neanche al funerale e quando le chiesi spiegazioni non seppe neanche darmi una risposta, non ce ne fu bisogno, capii tutto quando un ragazzo le si affiancò con fare molto affettuoso, fin troppo. Lei tradiva mio fratello, l'ultima persona al mondo che avrebbe meritato un simile trattamento, ma la cosa peggiore è che lui non lo saprà mai, morì con la convinzione di essere amato.
<<Ciao clarissa..sto bene grazie>> risposi fredda e a denti stretti facendo trasparire il mio odio. <<oh dai Ven ancora quella storia? Su era solo una cotta passeggera>> a quel punto non vidi più niente, mi si appannò la vista e l'unica cosa che riuscii a percepire fu lo spostamento d'aria causato dalla mia mano destra stretta in un pugno talmente stretto da ferirmi il palmo con le unghie e infine l'impatto con il suo viso.
Appena ricominciai a vedere tutto nitido notai Clarissa stesa a terra con le mani poggiate sul viso dalle quali dita traspariva un'espressione di dolore. Se lo meritava, quella stronza non aveva avuto rispetto per mio fratello da vivo e non poteva permettersi di mancargli di rispetto anche da morto ferendo con cotanta leggerezza i miei sentimenti riaprendo le mie ferite doloranti.
Improvvisamente senza che io mi accorgessi di niente mi sentii tirare per un braccio, qualcuno iniziò a trascinarmi fuori dal locale, correva velocemente e nonostante io cercassi con tutte le mie forze di oppormi questo non si fermava. Ad un certo punto mi introdusse in un piccolo vicoletto isolato e stretto, iniziai ad avere paura. Questo allora senza lasciarmi il braccio si girò e a quel punto lo riconobbi, era Sam ma cosa diavolo voleva adesso? Mi guardava dritto negli occhi, aveva uno sguardo così magnetico... Ma dovevo concentrarmi e chiedere spiegazioni <<ma che diavolo ti prende?! Ma cosa vuoi da me?! Hai la più pallida idea nei guai che sarò per aver lasciato il negozio senza gestione eh?!>> iniziai a sbraitare ma lui restava impassibile e continuava a guardarmi quasi incuriosito, mi accorsi solo a quel punto che mille lacrime segnavano il mio viso. Subito dopo vidi tutto a rallentatore e velocizzato allo stesso tempo. Mi prese il volto ancora bagnato tra le sue morbide e grandi mani, così calde ed accoglienti, e annullò le distanze. Le sue labbra carnose adesso massaggiavano amorevolmente le mie mentre io con la vista ancora appannata non riuscivo a mettere a fuoco. Le sue labbra, le mani, i suoi occhi tutto in quel momento era come un anestetico per me, mi sentivo come se stessi per cadere in un sonno profondo e, stranamente, dal quale non volevo più risvegliarmi.
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hell for heaven's sick
Teen FictionUna storia come tante, raccontata come una storia unica. Lei Venere Stark, perseguitata di suoi incubi. Non riesce a fidarsi di nessuno se non di se stessa ,aspira alla perfezione e alla vita felice che ha sempre sognato. Lui Sam Volkov rovinerà i...