capitolo 1

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°SOPHIA
Sono giorni che vago per le strade di Torino senza una meta precisa. Non mangio da un giorno e non bevo da circa 9 ore.
I miei genitori mi hanno cacciata appena hanno saputo che volevo andare a vivere dai miei nonni in Spagna. Non era un obbligo per me, volevo solo avere il loro consenso, ma alla fine ecco cosa mi è successo.
Non ho mai avuto una famiglia che mi volesse bene, hanno sempre preferito mia sorella Catherine.
Lei ha 22 anni, e indovinate un po dov'è? Ovviamente in Spagna.
A lei hanno subito detto si, dicevano che lì lei si sarebbe creata un futuro, infatti adesso è fidanzata e ho sentito dire che aveva in mente di sposarsi.
Mentre io sono sempre stata la seconda scelta, anzi, cercavano sempre di trovare qualcun'altro che mi rimpiazzasse se mia sorella non c'era.
Io ho 19 anni, e adesso....non so che fare.
Non ho nemmeno avuto il tempo di prendere il mio telefono per chiamare i miei nonni o i miei zii per dirgli che i miei mi avevano cacciata di casa.
Loro si che si possono definire dei genitori, mi vogliono bene davvero!
Non ho potuto prendere nemmeno un po di denaro almeno per il biglietto, niente!
Più o meno è una settimana che sono dispersa per il paese.
Loro sono andati via, in un altro paese, ma non so dove.
Si sono liberati della spazzatura e adesso sono liberi di dedicare tutto il loro tempo alla loro "piccolina", che vita di merda che mi ritrovo.
°ALVARO
Io no so se qualcuno ce l'abbia con noi.
Ieri abbiano pareggiato anche contro il Borussia e chissà cosa ci capiterà con l'Atalanta domenica.
Io do tutto il massimo, ma se poi ci si mette anche l'arbitro che al posto di un cartellino rosso da una semplice amunizione...come si fa a poter giocare con calma?
Domani è il mio compleanno, 23 anni, e avevo pensato che facendo un goal ieri, come regalo mi sarebbe bastato...come no!

Prendo il borsone e mi dirigo fuori per ritornare a casa.
Sono distrutto, oggi mi sono allenato in un modo brutale, tanto che a fine allenamento per un attimo pensavo di svenire.
"Ehi Al, oggi andiamo a mangiare una semplice pizza al ristorante privato della Juve! Ti va di venire?" mi giro verso Paul D che aspetta una mia risposta. "Non lo so, sono molto stanco, ti faccio sapere" gli sorrido, apprezzo il suo gesto, e anche quello degli altri.
Accendo la macchina e parto per casa Juve.
Per strada vedo una ragazza, ha i capelli bagnati e si può vedere molto chiaramente che è stanca. Fermo la macchina e scendo.
"Ehi, stai bene?" quando la ragazza si gira quasi mi prende un colpo per la bellezza che suscitano i suoi occhi.
°SOPHIA
Una voce alle mie spalle mi costringe a voltarmi, spero solo che non sia uno di quegli uomini pervertiti.
Ma quando mi giro trovo solo un semplice ragazzo, capelli neri pieni di gel, e con degli occhi neri, ma molto profondi.
"Ehi, stai bene?" mi chiede e io rimango ancora li a guardarlo come una sciocca.
Lo scruto meglio e posso notare che è vestito in maniera molto elegante e ha una macchina da far invidia a chiunque.
"Ehmmm...si perchè me lo chiedi?" il ragazzo fa una faccia interrogativa, quasi sconvolta, gli faccio paura? Imaggino come sarà la mia faccia.
"Strano..." adesso sono io che lo guardo interrogativa, cosa c'è di strano? "Cosa è strano?" - "Davvero non mi riconosci?" a guardarlo meglio ho già visto questa faccia da qualche parte, ma in questo momento mi sfugge.
"No, sai, non ho una famiglia, un telefono, una casa....non ti conosco mi dispiace" abbasso lo sguardo, chissà cosa penserà di me, di certo che sia una barbona...
"Come non hai una casa, una famiglia.... Scusa ma tu, tu dove vivi?" alzo subito lo sguardo e mi blocco di colpo, che gli dico adesso?
"Qui, per strada, è un ottimo posto per vivere, non credi?" cerco di essere spiritosa ma l'unico risultato è una lacrima che mi solca il viso.
"Sali in macchina" lo guardo con gli occhi sbarrati, che ha detto?
"Scusami?
Uno, io non salgo con dei prefetti sconosciuti, e due....dove hai intenzione di portarmi? in un orfanotrofio? Guarda che, per tua informazione, sono maggiorenne" dico gesticolando mentre lui s'incammina verso l'auto.
"Allora... Uno, io sono un calciatore, calciatore della Juventus, se la conosci. E due, non voglio portarti ad un orfanotrofio, voglio solo farti avere un tetto, tutto qui" dice guardandomi. Per l'ennesima volta sbarro gli occhi, calciatore della Juventus? Conosco la Juventus, alla fine è solo una settimana che non ho un telefono, ma non mi sono interessata più di tanto.
"Dai sali, tra poco verrà a piovere" sorride e io non posso altro che incamminarmi verso l'auto tutta impacciata.... Wow, che sorriso!

Mi hai cambiato la vita|| Alvaro MorataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora