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Era mattina ed ero ancora avvolta nelle mie coperte. Sentivo i raggi del sole riscaldarmi la faccia e gli uccelli che cinguettavano. Apro piano piano gli occhi e mi trovo un bouquet di fiori, bellissimo, la colazione sulla scrivania e un biglietto, lo apro e c'era scritto: Buongiorno campionessa! Come ci si sente ad andare ai nazionali? Avrai bisogno di forze quindi finisci la colazione, io ti aspetto fuori per portarti in un posto. A dopo!". Il biglietto era firmato da Daniele.

Come devo fare?! Non so più come togliermelo di dosso. Come faccio a fargli capire che non mi interessa? Basta ho deciso, mangio, mi lavo, mi vesto e cerco di farglielo capire.

Esco fuori e vedo lui appoggiato alla sua macchina con suo solito fare. Mi viene incontro e mi saluta con i baci sulle guance. "Allora, come ti devo far capire che non mi interessi? Che non ho intenzione di avere un ragazzo? Che non ci voglio nemmeno uscire con te? Come? Dimmelo!", ero esasperata, davvero non ne potevo più. Lui rise e mi guardò dicendomi "Allora perché adesso sei qui se non vuoi uscire con me? Sei anche ben preparata. Forse ti vuoi convincere di non volermi ma ammettilo, la mia presenza ti da un senso di piacere. Poi se fosse come dici tu dovresti ormai aver capito che ti voglio, e quando voglio una cosa la ottengo." "Stai dicendo che sono solo una sfida da vincere? Che solo perché ti do del filo da torcere mi trovi interessante? Che dopo che mi avrai conquistata avrai ottenuto ciò che volevi te ne andrai?" dissi su tutte le furie. "Ma perché capisci il lato contorto di ciò che ti dico? Mi sono innamorato di Sophia, cazzo! Ti voglio mia! E per niente al mondo ti lascerò stare. Non sei per niente una sfida, sei la persona più bella di questo mondo. Con un carattere che solo Dio può decifrare. Sei ottusa, testarda, complicata, ma io voglio capirti e conoscerti!". Iniziammo a litigare, forse per il semplice fatto che non mi fido dei ragazzi. Odio il mio passato, perché mi ha rinchiusa nel mio mondo e lui aveva ragione, ero interessata a lui.. Ma la paura di un passato che può ritornare era troppa..

Mi misi le scarpe da ginnastica, le cuffie nelle orecchie e andai a correre. Amavo farlo quando avevo tanti pensieri per la testa. La musica ad alto volume mi trasportava in un altro universo. Mi faceva calmare e riflettere.

Andai in un bosco dove da piccola mi portavano sempre i miei genitori per fare dei campeggi, era un posto tranquillo dove io amavo passare delle ore. Mi ero seduta quando iniziai a piangere come una fontana. Il nervoso, i pensieri accumulati, il passato, Daniele... Tutto.

Si fece notte e Lory mi chiamò per 20 volte, Denise 30 e, anche Daniele per 10. Erano tutti in pensiero e quindi decisi di rientrare in casa.

Sulla soglia della porta vidi lui, incappucciato, sembrava piangesse..

"Cristo santo! Eccoti finalmente! Ti ho cercato per tutta la città! Ma dove diavolo eri finita?! Non ti hanno comprato un cellulare solo per giocare o ascoltare musica!" disse Daniele infuriato. "Ma chi ti credi di essere? Non sei né mio padre, né mio fratello e tanto meno il mio ragazzo! Quindi non ti permetto assolutamente di parlarmi in questo modo. Non ne hai nessun diritto" dissi nervosa. "Scusami, hai ragione.. Ma.. Ho avuto paura Sophia!.. Credevo che ti fosse successo qualcosa.. che.." rispose lui ed iniziò a piangere. Mi fece un buco al petto vederlo in quelle condizioni, il mio istinto mi disse di abbracciarlo e lottò con tutte le sue forze contro la paura.. e vinse. Lo abbracciai, ma tremavo, ero terrorizzata da lui.

Lui mi strinse fortissima, tolse le mie mani dalle sue spalle e se le portò al petto, mi abbracciò e non mi fece ricambiare. Aveva capito la mia paura.. Ha cercato di tenermi tranquilla ed iniziai a calmarmi.

Mi sposto piano piano ma in un attimo di secondo mi ritrovo le sue labbra sulle mie. Lo spinsi e gli diedi uno schiaffo. Piangendo corsi dentro casa..


Appunti di un'adolescenteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora