Era un mattino in transito, quello del mio primo giorno di scuola, ma non si stava male.
Era il classico giorno di settembre: non tanto caldo, non così freddo da dover indossare qualcosa di pesante. Era settembre. Non era più estate, non era ancora autunno.
Ed io ero stretta in una felpa blu notte che da lontano poteva anche sembrare nera, dalle maniche lunghe che stringevo con le dita contro i palmi delle mani, seduta sul prato, ancora bagnato dalla rugiada, del liceo che frequentavo.Alzai lo sguardo verso il cielo, era grigio. La sera prima aveva piovuto e sembrava non volesse andare via il ricordo della sera scorsa. Tirava un po' di venticello, caldo, e i miei capelli erano più arruffati di quando ero uscita di casa.
La campanella era già suonata da un po' e dovetti quindi decidermi ad alzarmi e allontanarmi da quella pace assoluta per ritrovarmi in un luogo pieno di persone, parecchie nuove per quanto si parlava delle prime e di alcuni spostamenti in classi. E questo mi metteva tanta ansia, parlando del non sapere che tipo di persone fossero arrivate a scuola quell'anno, parlando dello spostamento delle classi.
Ero perfettamente in ritardo e dopo aver letto la classe nuova in cui sarei dovuta stare l'intero anno, mi diressi velocemente all'aula ed entrai in essa subito dopo averla trovata.
Mi accorsi solo dopo poco che il professore era già in classe.
"Oh, professor..professore, mi scusi. Non p-pensavo che lei fosse già qui.. s-sa non volevo neanche fare tardi, ma ho perso la c.." iniziai a balbettare.
Alzò l'indice come per dirmi di star zitta e sorrise leggermente, probabilmente divertito da me.
"Signorina..." guardò il registro della classe, che sfiorò con lo stesso indice e poi riportò lo sguardo su di me. "Signorina Grande, stia tranquilla e si sieda a un posto libero. E comunque, sono il professor Somerhalder."
Annuii lentamente e sorrisi imbarazzata, cercando con lo sguardo un posto libero nei banchi. Trovai un banco a due, come tutti gli altri, libero in fondo alla classe e quindi mi sedetti lì.
O eravamo dispari, in classe, o il mio compagno/la mia compagna di banco era assente.La lezione di lingua e cultura latina iniziò, ed io presi dallo zainetto il blocco note per iniziare a scrivere qualche appunto. Iniziai poi a tamburellare la matita sul banco quando il professore ci chiese di portare l'attenzione alla lavagna, mentre il tempo continuava a passare.
Erano passate un'ora e dieci minuti, e la porta dell'aula si aprì velocemente e chi entrò la chiuse così leggermente tanto da non sentirlo neanche.
"Ah, alla buon'ora. Ha deciso di degnarci della sua presenza oggi?"
STAI LEGGENDO
White Roses. ~ Zariana
Fanfiction"Le rose bianche sono i miei fiori preferiti." Dicemmo, insieme. Ed entrambi sorridemmo. Poi lui spostò l'auricolare dal suo orecchio, si alzò ed andò via, ma io non gli dissi nulla. Strinsi il libro che avevo tra le manine a me e restai con quel so...