Capitolo 6

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Quella mattina la voglia di alzarmi era pochissima. La stessa notte avevo dormito pochissimo; gli incubi mi fecero compagnia e io non ho mai saputo tenerli lontani da me, o più semplicemente mandarli via quando arrivavano. Ho sempre lasciato che mi rovinassero quel poco di bei ricordi che mi erano rimasti.

Ma andare a scuola, quel giorno, non mi dispiaceva affatto. Non mi dispiaceva andare a scuola da qualche giorno. Sapevo che a qualcuno, in quella scuola, piacevano le stesssecose che piacevano a me, e allo stesso modo. Così aprii le palpebre che erano rimaste chiuse e unite così tanto anche grazie alle lacrime; io non lo so perché, alcune volte, di notte non dormivo, ma piangevo.. erano sempre gli stessi ricordi che iniziavano a passare dinanzi agli occhi, come immagini reali, come se in quel momento il mio corpo, come se io fossi finita nei miei stessi ricordi, rivivendoli. E faceva assolutamente male rivedere la mia famiglia sapendo che poi, dopo un po', quelle stesse immagini svanissero;

[La mia famiglia è sempre stata tanto unita: nelle decisioni, nei problemi, nelle gioie, nei momenti bui e in quelli pieni di luce. I membri della mia famiglia erano i miei migliori amici. Mia mamma era la mia migliore amica, mio padre e mio fratello i miei migliori amici. Non mi facevano mai mancare nulla. E a me faceva piacere ricordare questi momenti così. Solo che poi, tra i miei ricordi, c'erano anche quelle brutte immagini che vorrei tanto dimenticare eppure, sono sicura, resteranno sempre parte di me.

Ma mi alzai dal letto e una volta arrivata in bagno, e messa dinanzi allo specchio, avrei anche potuto pensare di essere in un film horror in cui la protagonista era la sottoscritta.

"Ma quanto sei bella Ariana, mio Dio", risi al mio riflesso dinanzi allo specchio in bagno "Come possiamo migliorare?"

Sciacquai successivamente il viso con l'acqua fredda e rialzai poi il viso allo specchio, al mio riflesso in esso. Andava meglio. Non bene, ma meglio.

Così mi voltai verso la doccia, mi liberai di ogni cosa che indossavo ed entrai in essa, aprendo subito dopo i due getti d'acqua. Feci una doccia veloce, non volevo perdere tempo, anzi, volevo arrivare a scuola il prima possibile. Uscii dalla doccia e indossai l'accappatoio, tornando in camera e prendendo dall'armadio dei skinny jeans neri un po' stracciati su entrambe le ginocchia, una felpina chiara e le vans nere, indossando il tutto subito dopo.

Mi diressi al piano inferiore e dopo aver preso le chiavi di casa, uscii da questa.

Mentre mi incamminavo verso scuola iniziò a piovere ed io, io non avevo l'ombrello con me.


*Spazio autrice;

Scusate un casino guys! Purtroppo non ho tantissimo tempo con la scuola e alcuni impegni personali. Mi è dispiaciuto un casino non poter aggiornare la storia, e pubblicare adesso un capitolo come questo: non è tanto lungo, ma forse importante. Parla un po' di Ariana, anche se non è stato detto proprio tutto del suo passato (che verrete a sapere più in là coi capitoli), quindi quando leggerete parti della storia col trattino saranno parti della storia di Ariana, probabilmente del suo passato. E, per ultimo, vi prometto che aggiornerò di più e forse anche più volte alla settimana, dai.  

Baci! 

White Roses. ~ ZarianaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora